Sabato prossimo il giornale riprende le pubblicazioni dopo dieci mesi di sospensione grazie alla forte spinta di inserzionisti e lettori. Con tante conferme e tante novità…
Sappiamo di far felici molti lettori nell’annunciare che il settimanale “il Sabato” sta per riprendere le pubblicazioni. Quantomeno lo speriamo, anche se i volti sorridenti delle persone che in questi giorni ci hanno avvicinati dopo aver appreso la notizia su Facebook o sul quindicinale “Abellinum” rappresentano già una bella conferma. A meno di imprevisti, sempre in agguato, il giornale tornerà in edicola e sarà consegnato ai suoi tanti abbonati già sabato prossimo 31 ottobre (e, come di consuetudine, sarà disponibile nelle edicole venerdì sera). E lo riceveranno almeno fino alla fine dell’anno tutti i vecchi abbonati, anche coloro i quali dopo la sospensione hanno ottenuto il rimborso della quota non goduta. Poi saranno loro a deciderlo.
Dopo una pausa di dieci mesi dettata da ragioni prevalentemente di mercato abbiamo cercato di ricreare le condizioni minime per continuare a portare nelle case degli Atripaldesi un giornale libero ed indipendente come è stato sin dal lontano 1996 che raccontasse i fatti e i misfatti di questa città. E se ci riusciremo sarà grazie alle molte persone che ci hanno sempre incoraggiato e ad alcune in particolare che lo hanno reso possibile concretamente garantendo il proprio sostegno commerciale. Chi sfoglierà il numero in edicola sabato prossimo capirà subito quali sono state le aziende che hanno riconfermato il loro vincolo, quali si sono aggiunte, quali ci hanno lasciato (alcune fortunatamente). Ma altre, con cui già abbiamo avviato contatti, se ne aggiungeranno sicuramente perché vogliono essere al nostro fianco e perché rappresentano una garanzia rispetto ai rischi che si corrono intraprendendo una attività in cui le spese sono sempre certe mentre le entrate lo sono molto meno.
Ancora pochi giorni, dunque, e la storia si ripeterà come da vent’anni a questa parte. Rispetto all’ultima edizione del giornale ci saranno alcune conferme, molte novità, alcune delle quali molto importanti. Ripartiremo da Concetta Tomasetti che ogni settimana commenterà i brani del Vangelo e da… Pattume. Confermatissima la collaborazione con Roberto Carta, una delle “sorprese” più belle che è capitata, al quale andrebbe riconosciuto un premio per la notevole capacità di sintetizzare con un fotomontaggio ciò che tante parole non riuscirebbero a spiegare. Così come tornerà la cronaca raccontata da Roberto Renzulli, uno dei pilastri di questa avventura editoriale. Insieme a Massimo Bimonte, responsabile commerciale e coordinatore dell’area grafica che, oltre alla confermatissima Giusy D’Agostino, vede l’inserimento del giovane e promettente Marco Capasso (insieme a qualche prezioso suggerimento della sorella Alessia). La nostra famiglia comprenderà, infine, anche Vincenzo Spagnuolo, la cui esperienza ci sarà di grande aiuto per seguire più da vicino la città, i nostri lettori ed i nostri inserzionisti.
Cambieranno, invece, sia il formato (più grande dell’ultimo e simile a quello precedente) che il prezzo di copertina (che tornerà a 50 centesimi e l’abbonamento annuale a 20 euro), ma soprattutto ad essere rinnovata e rinforzata è la redazione che si avvarrà della collaborazione di Guendalina Bonito, Luana Barbarisi e Antonio Lepore, gli ultimi due in forza alla redazione di “Abellinum” potendo vantare già una discreta esperienza al fianco di Ciro De Pasquale, al quale abbiamo già chiesto di trovare il modo ed il tempo per non farci mancare il suo prezioso contributo. E poi ci saranno Goffredo Napoletano, Cinzia Spiniello, Sabino Battista, Antonio Cucciniello e il suo “scatto matto”, la famiglia di Biagio Venezia (al quale abbiamo dedicato un numero speciale pubblicato nel maggio scorso, in occasione del primo anniversario della scomparsa), il prof. Lello La Sala (nella ineguagliabile veste di storico e studioso) e magari anche altri che verranno. Insomma, abbiamo chiesto una mano a tutti, immaginando di poter realizzare un giornale per tutti. Senza trascurare l’informazione si internet che, complementariamente, continuerà quotidianamente sul sito www.ilsabato.com che, proprio sabato 31 ottobre, sarà varato in una veste grafica aggiornata e speriamo più accattivante grazie all’impegno e alla professionalità di Sabino Fasulo.
«Senza “il Sabato” è come se il tempo si fosse fermato e nulla fosse più accaduto» ci ha detto un affezionato lettore alcuni giorni fa: speriamo, allora, di poter tornare a far battere le lancette di questa città.
Appuntamento a sabato, con “il Sabato”.
Finalmente una buona notizia. Questo giornale è dentro ogni casa e ci racconta chi siamo e come siamo.Speriamo solo di dare ottimi spunti, certamente migliori del recente passato.
Questa non può che essere una bella notizia.senza il sabato mi è sembrato di aver perso un pezzo di Atripalda.un piccolo giornale che racconta grandi cose senza se senza ma. Complimenti
AUGURI.
Caro Direttore,
la notizia che il suo/nostro giornale ritorni in edicola, effettivamente, non può che sorprenderci in positivo, data la tradizione storico-cultura le della nostra città e considerato ciò che ha significato, negli ultimi secoli, la diffusione della stampa a tutti i livelli nella società. E possiamo dirlo tanto più se si considera che, abbassando il prezzo ai vecchi 50 centesimi, il giornale ridiventa “acquistabile”, auspicando naturalmente che, alle notizie che ogni giorno possiamo leggere sui quotidiani locali online, la versione cartacea aggiunga commenti, approfondimenti di ogni tipo (politici, culturali), magari anche periodici dossier, per i quali valga la pena recarsi in edicola.
Tuttavia, la riflessione è sempre dietro l’angolo, legata questa volta all’imbarazzo della scelta. Ad Atripalda esistono tre testate giornalistiche cittadine (Atripaldanews, Il Sabato, Abellinum) se si esclude che tutti i quotidiani “provinciali” riportano, non di rado, esattamente le stesse notizie (spesso gli stessi identici testi) che appaiono su queste tre. La domanda che rivolgo a lei e agli altri direttori è questa: non sarebbe più facile, ragionevole e forse anche conveniente che voi vi riuniste in un’unica associazione giornalistica, con un unico giornale ben organizzato, meticoloso ed approfondito, che triplichi gli attuali guadagni (poiché unisce tre realtà attualmente presenti) e magari sia apprezzato tre volte tanto dai lettori?
Non crede che, con i tre siti online e tutti gli altri giornali, sia poco opportuno scommettere che qualcuno, a scapito della notizia in tempo reale su internet o, mi si perdoni la citazione, di un “Mattino” che costa 80 centesimi e spazia dal nazionale al locale, continui a spendere quei seppur pochi centesimi settimanali? Grazie per la riflessione.
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Grazie Errico. Le sue riflessioni ci darebbero lo spunto per aprire un piccolo dibattito sul ruolo, sulla qualità e sulla credibilità dell’informazio ne, stampata e online, e sulla capacità delle imprese editoriali di stare dentro coi costi. Io sarei, ovviamente, molto interessato all’argomento, ma temo che ci sia troppa confusione e troppa incertezza in questo momento per arrivare al punto. Personalmente credo che più si allarga la banda… più c’è bisogno di fermarsi a leggere un buon giornale locale, come suggerisce lei. Speriamo di riuscirci. In ogni caso, per quanto mi riguarda, sarei più che favorevole ad una “fusione” fra le diverse testate giornalistiche, l’ho sempre auspicata e anche praticata quando è capitata l’occasione, in epoca passata e recente, anche perché non sempre la “concorrenza” fa bene, anzi.