Abellinum, fiume, parco pubblico, scuole, ambiente, mercato, servizi sociali e… secondo mandato i temi affrontati nella seconda parte dell’intervista al sindaco: «Ecco i nostri obiettivi»
Uno sguardo al futuro è la traccia di questa seconda parte dell’intervista al sindaco Giuseppe Spagnuolo che illustra temi e tempi della programmazione di medio termine che sta caratterizzando la propria azione amministrativa e che dovrebbe realizzarsi in gran parte entro la fine del mandato amministrativo, momento in cui anche il primo cittadino tirerà il bilancio della sua esperienza al governo della città e valuterà una eventuale ricandidatura.
Sindaco, cominciamo dal sito archeologico di Abellinum: quando cominciano le ricerche?
La settimana scorsa il ministero ha rilasciato la concessione triennale, ovvero l’autorizzazione a realizzare ciò che è previsto nella convenzione. Le prime attività partiranno a settembre. Inizialmente saranno di natura documentale per mettere a sistema le conoscenze. Successivamente verrà realizzata una ricerca non invasiva e quindi eventuali campagne di scavo. Da questa serie di attività mi aspetto di restituire alla città conoscenze più complete sul nostro patrimonio archeologico, grazie alla realizzazione di moderne mappe ed eventuali pubblicazione scientifiche. La buona riuscita della convenzione, inoltre, ci permetterà di intercettare eventuali finanziamenti futuri. Sono soddisfatto anche perché siamo entrati in un circuito di studi universitari che finora non ci avevano dato attenzione. Oggi le università sono più dinamiche, fanno rete, e possono fare da traino per un cambio di passo.
Particolarmente interessante l’aspetto legato al “non emerso”, ovvero la scoperta di altre eventuali meraviglie del patrimonio archeologico…
Grazie all’utilizzo di nuovi sistemi di rilevazione potrebbero emergere nuove evidenze, anche dove non c’è stata ancora manomissione dei suoli, per centrare meglio i punti di scavo potenzialmente migliori, per valutare il grado di importanza dei vincoli a tutela attuali, per considerare eventuali ampliamenti e, infine, per indirizzare eventuali investimenti. Inoltre l’antica città romana di Abellinum verrà ricostruita virtualmente. La convenzione è un cambio di passo insieme alla Sovrintendenza, la strada è lunga ma è quella giusta.
Un altro pezzo di futuro di Atripalda passa sicuramente per lo sviluppo del parco pubblico San Gregorio: che novità ci sono?
La Regione ha recentemente approvato il piano di gestione forestale che prevede una serie di iniziative utili ai fine della tutela, della valorizzazione, rigenerazione e dell’implementazione del patrimonio boschivo. Finora, infatti, gli interventi hanno avuto esclusivamente un carattere estemporaneo. Il piano di gestione, oltre ad accertare quali piante siano presenti nel parco, ci permette anche di ricorrere ai finanziamenti dei piani di sviluppo rurale grazie ai quali ristrutturare le preesistenze rurali come la sorgente e i due fabbricati. L’idea è quella di realizzare un polmone di verde sano al servizio della città e anche turisticamente attraente, un bosco quindi in sicurezza e attrezzato, naturalistico, che permetta di svolgere attività riabilitative di tipo leggero.
All’interno della Pineta presto dovrebbe vedere la luce anche il parco avventura…
E’ quasi pronto. Probabilmente a breve verrà anche inaugurato, anche se ancora non sono state montate le casette in legno che dovrebbero ospitare il bar ed i servizi igienici. Si tratta di un’iniziativa che abbiamo ereditato ed alla quale abbiamo pensato, insieme ai proponenti, di destinare un’area più idonea rispetto a quella individuata precedentemente. Una scelta dettata principalmente da posizione, spazi e resistenza degli alberi.
Non c’è Atripalda senza fiume Sabato: a che punto sono i lavori che stanno interessando il tratto fluviale?
Il primo lotto di lavori procede regolarmente, anche se le forti piogge nel mese di maggio e le successive piene ne hanno rallentato il ritmo. In ogni caso a breve sarà completata la parte strutturale, poi si procederà con la posa in opera del rivestimento, delle pietre sul letto e con gli interventi di dettaglio. Entro la prossima primavera/estate l’intervento sarà completato. A questo, poi, speriamo che segua immediatamente l’intervento previsto nel secondo lotto, già finanziato dalla Provincia per un importo di 1,6 milioni di euro e che riguarda un primo tratto che va dal punto in corrispondenza dell’ufficio postale di via santi Sabino e Romolo fino al ponte di via Circumvallazione dove il progetto prevede anche la realizzazione di una passerella pedonale accostata lateralmente al ponte in modo da dare continuità al marciapiede ed un secondo tratto che va dal punto in corrispondenza del parco Rubicondo in via Gramsci fino al ponte militare e in cui rientra anche l’abbattimento del ponte dell’Alto Calore e l’interramento delle tre condotte di acqua. La passerella ciclopedonale, infine, è in attesa dell’autorizzazione antisismica da parte del Genio Civile e ne verrà avviata la realizzazione che dovrebbe terminare entro la fine dell’anno non appena in quel punto saranno ultimate le opere strutturali relative all’intervento all’alveo fluviale.
Agganciato al tema fiume c’è il tema mercato: ce la farete a riportarlo in centro?
Intanto contiamo di raggruppare il mercato nel parco delle acacie entro settembre/ottobre ed appena chiusa questa pratica ne apriremo subito un’altra che riguarda il ritorno del mercato nel centro città, ovvero lungo via Aversa, via Fiume, via Gramsci, parte della Piazza Umberto I, piazza Sparavigna e piazza Di Donato. In altre parole, appena si concluderanno i lavori del primo lotto che riguardano il fiume prevediamo di essere pronti a realizzare le opere necessarie a sistemare le bancarelle nel cuore di Atripalda.
Sono previsti altri interventi infrastrutturali?
La strada intercomunale Puzzelle/Savoroni, che per un 1,8 km attraversa il comune di Sorbo Serpico e per circa 700 metri Atripalda, verrà messa in sicurezza grazie ad un finanziamento regionale già certo di circa 1,4 milioni di euro.
E la soppressione del passaggio a livello a via Appia?
L’ufficio tecnico di Rete ferroviaria italiana ha concluso positivamente lo studio di fattibilità per la soppressione del passaggio a livello di via Appia ipotizzando addirittura due soluzioni progettuali che a breve saranno portate sul tavolo della Regione per l’eventuale approvazione. Sono fiducioso perché le imminenti elezioni regionali potranno dare una accelerazione alla pratica e rappresentare una opportunità storica.
Dopo l’esperienza dello scorso anno, molte famiglie si chiedono se il nuovo anno scolastico si aprirà regolarmente…
Il nuovo anno scolastico si aprirà così come si è chiuso quello vecchio, abbiamo tutte le certificazioni in regola e aspettiamo di incontrarci con la nuova dirigente per fare un punto complessivo della situazione. L’edilizia scolastica è quella che ci sta impegnando maggiormente in termini di progettazione e individuazione canali di finanziamento. Al momento abbiamo il decreto di finanziamento da oltre un milione di euro per la scuola dell’infanzia “Pascoli” di via De Curtis che però contiamo di tenere aperta così com’è almeno per un altro anno perché le procedure di appalto dei lavori certamente impegneranno gran parte del nuovo anno scolastico. Per il resto non abbiamo problemi alla “Collodi” di via Adamo, alla scuola primaria “De Amicis” contiamo di effettuare l’intervento per la realizzazione del refettorio. Per la “Mazzetti” è in corso la progettazione esecutiva che speriamo ci porterà a scalare la graduatoria dei finanziamenti, mentre per la “Masi” attendiamo fiduciosi l’aggiornamento della graduatoria che sarà pubblicato a breve.
Altro tema importante è quello dell’inquinamento: può anticiparci i risultati dei rilievi effettuati dalla centralina mobile sulla qualità dell’aria?
Non abbiamo dati certi e credo che non li avremo prima di un paio di mesi. E’, però, il secondo anno consecutivo che otteniamo dall’Arpac l’installazione di una centralina mobile, a conferma sia della nostra sensibilità che della necessità di approfondire il fenomeno. La centralina è collocata in un punto a nostro avviso strategico perché è sul tetto di una scuola, poco distante dalla Variante, di fronte ad una strada provinciale e in punto della città molto prossimo al nucleo industriale. Aspettiamo i risultati per compararli con quelli dell’anno scorso.
In ogni caso come state affrontando il problema?
Il grosso delle polveri sottili arriva dagli impianti di riscaldamento, soprattutto in pellets o legno, più che dagli scarichi delle automobili, per cui riteniamo che sia più efficace intervenire sugli impianti di riscaldamento e sugli abbruciamenti che sul traffico, su cui comunque siamo pronti ad intervenire congiuntamente ai comuni di Avellino, Mercogliano e Monteforte al superamento del 35° sforamento del valore massimo consentito (attualmente siamo a 23 dall’inizio dell’anno, ndr) vietando la circolazione ai veicoli più inquinanti.
E’ prevista l’attuazione di altre misure per garantire una maggiore sostenibilità ambientale?
Crediamo molto nella realizzazione dell’Osservatorio permanente sull’ambiente da realizzare nell’ex macello di Avellino, ai confini con Atripalda, perché assicurerà un monitoraggio ampio e costante, uno dei progetti, insieme alla amministrazione digitale, praticamente già finanziato attraverso i fondi per la cosiddetta Area vasta.
E c’è il tema sociale, sui cui l’ex vicesindaco Tomasetti vi ha invitato su queste colonne ad essere più incisivi, in particolare sulla riapertura della “Casa di Adele”, la comunità per pazienti con disagi psichici di via Serino.
La casa di Adele è oggettivamente ferma perché la cooperativa che ha ottenuto l’affidamento dell’immobile è incappata nel blocco regionale degli accreditamenti e quindi non avrebbe diritto al contributo economico regionale. Quando ci siamo insediati abbiamo già trovato la situazione in questi termini e ancora non abbiamo immaginato un’alternativa. Qualche idea c’è, ma è tutta da verificare.
E il resto delle strutture a “vocazione sociale”?
L’ex “Volto santo” è sostanzialmente completato e credo che a breve sarà pubblicato un bando attraverso il quale offriremo la struttura in comodato d’uso gratuito ad associazioni o enti di volontariato che possano utilizzarlo come centro diurno per anziani, rispettando pienamente lo spirito che animò prima Capaldo e Rega nell’acquisizione delle quote e poi Laurenzano per l’ottenimento dei finanziamenti, con servizi base gratuiti, come il poter trascorrere in compagnia il proprio tempo libero, ai quali aggiungerne altre prestazioni a pagamento. Per quanto ci riguarda riserveremo l’utilizzo temporaneo di alcuni spazi per eventuali iniziative comunali. Speriamo anche che la struttura diventi un catalizzatore di nuovi volontari che decidano di dedicare parte del loro tempo all’assistenza agli anziani. E’ un progetto che certamente ci farà fare un salto di qualità nell’offerta sociale.
E quale sarà il destino dell’ex convento di Santa Maria della Purità?
Per l’ex conservatorio, dove non c’è una responsabilità diretta del Comune ma del comitato che lo gestisce per conto della Curia, ci stiamo interessando per offrire il necessario supporto organizzativo a cosiddetto emporio solidale, una iniziativa intrapresa dal dinamico comitato, a cui presto se ne aggiungerà un’altra che sarà illustrata appena possibile dallo stesso comitato che riguarderà la fascia degli anziani e delle persone bisognose.
Visto che ci siamo: qual è il destino del convento di San Pasquale?
Una parte della struttura avrebbe dovuto ospitare una casa di cura per persone bisognose con disagi psichici, ma è tutto fermo per la stessa ragione della “Casa di Adele” e al momento non c’è alcuna novità se non quella che per quanto ci riguarda avremmo immaginato di attrezzarne una parte per alloggiare gli studenti ed i ricercatori che saranno impegnati sul sito archeologico di Abellinum. Ne approfitto, però, per evidenziare che, oltre all’aspetto relativo alle strutture, rivendichiamo come amministrazione una attenzione costante e diretta alle famiglie, ai minori, ai concittadini in difficoltà, che seguiamo con grande dedizione ma anche grande discrezione, attraverso un’attività profonda e costante che insieme al vicesindaco Nazzaro e all’assessore Palladino svolgiamo con particolare attenzione, in maniera parsimoniosa e oggettiva, sulla base dei bisogni effettivi. E proprio in questi giorni salutiamo con grande soddisfazione anche la nomina dell’assessore Palladino alla presidenza del Consorzio dei servizi sociali, a testimonianza di un impegno costante ed una presenza concreta nell’ambito dei servizi sociali comunali e consortili.
E’ recente la riapertura dei giardini di Palazzo Caracciolo: è possibile sperare di più?
La felice esperienza della riapertura dei giardini ha fatto sì che si realizzassero le condizioni per ottenere dal presidente della Provincia prima l’attenzione e poi l’impegno a finanziare la progettazione esecutiva per farne un sito culturale di respiro provinciale. E’ un primo necessario passo verso un eventuale recupero del monumento nazionale.
Per le strutture pubbliche sportive, infine, sembrerebbe che tutto sia rimasto fermo…
Avevamo immaginato di effettuare in questo periodo la manutenzione dei campetti di via Appia e contrada Ischia, ma i fondi che avevamo appostato sono stati utilizzati per altre esigenze divenute nel frattempo più urgenti. In generale, comunque, ciononostante registro dal mondo giovanile alcuni segnali di aggregazione spontanea finalizzata non solo ad organizzare eventi ricreativi ma anche occasioni di riflessione, un fenomeno di cui siamo particolarmente contenti e che seguiamo e accompagniamo con grande discrezione ma anche grande disponibilità quando è necessario.
In conclusione, quale sarà il suo futuro? Qualcuno sostiene che abbia già lasciato intendere che a fine mandato non si ricandiderà: è vero?
Confesso che ancora non mi sono posto il problema di una eventuale continuazione del mio mandato di sindaco. Finora mi sono concentrato esclusivamente sulle cose da fare e tutti insieme andiamo avanti senza risparmiarci per l’impegno che ci siamo assunti di fronte alla città e senza pensare a ciò che accadrà dopo la fine del mandato. Detto questo posso aggiungere che una mia eventuale ricandidatura non potrà che seguire lo stesso percorso di condivisione realizzato tre anni fa, partito dal basso e dalla voglia di voltare pagina rispetto alla amministrazione precedente, ancorata al profondo bisogno sociale di stemperare il clima e rasserenare gli animi. Ovviamente il primo a tirare le somme su quanto siamo stati in grado di fare sarò io e se mi convincessi che c’è ancora la necessità di un mio impegno diretto e la stessa visione comune della volta precedente certamente farei fatica a tirarmi indietro. E’ vero che a volte i miei più stretti collaboratori mi hanno sentito dire che la mia disponibilità scadrà a fine mandato, ma posso rassicurarli anche pubblicamente che se l’ho detto è stato solo per provare ad alleggerire il carico di certe giornate che a volte è davvero pesante. Quello di sindaco è un ruolo complesso e totalizzante, e chi si candida a svolgerlo fa una scelta molto importante, che per quanto mi riguarda, lo ripeto, ancora non ho fatto e che non farò a breve rispetto ad un eventuale secondo mandato e comunque non senza aver prima valutato i risultati raggiunti, sia in termini di realizzazioni che di progetti.