«Immaginiamo… tutti insieme», Rescigno invita la comunità dei fedeli a chiudere gli occhi e…


Le celebrazioni nella chiesa di San Nicola sono state annullate e il priore prova a sollecitare la fantasia

(foto di Sabino Battista)

Carissimi atripaldesi,

purtroppo quest’anno, durante i riti e le celebrazioni della Settimana Santa, la chiesa di San Nicola resterà in silenzio, quel silenzio assordante nel quale tutti noi siamo avvolti; ma dall’alto della sua imponenza ci trasmetterà speranza, avrà il compito, come le altre chiese che costeggiano le strade del nostro amato paese, di essere una delle sentinelle della nostra fede.

Non ci sarà il popolo in festa, la domenica delle Palme, ad affollare piazza Vittorio Veneto per ritirare il ramoscello di ulivo, segno di pace, dopo la rituale benedizione del nostro parroco e non ci sarà il corteo fino alla parrocchia di Sant’Ippolisto

Non sarà possibile ammirare, nella giornata del giovedì Santo, la chiesa addobbata e stringerci in preghiera davanti all’altare della Reposizione e non potremo neanche, per la prima volta dopo il restauro di San Nicola, assaporare l’emozione del venerdì Santo con la consueta processione. Ci mancheranno gli squilli di tromba che scandiscono il tempo della Passione.

Ma se tutto ciò non è reso possibile a causa di questo nemico invisibile che ha sconvolto la nostra vita, possiamo provare tutti insieme ad immaginarlo con la nostra fantasia.

Chiudiamo gli occhi, prendiamoci per mano e rechiamoci tutti insieme nel luogo convenuto per vivere con fede questi momenti a noi tanto cari!

(foto di Sabino Battista)

Ed allora la domenica delle Palme potremo sentire il mormorio della nostra comunità in festa, rotto dalla voce ferma e potente di don Ranieri per la benedizione e potremo intravedere la rappresentazione figurata dell’entrata di Gesù in Gerusalemme in sella all’asinello.

Il giovedì Santo ci recheremo a visitare l’altare della Reposizione e affidare le nostre preghiere più intime alla Madonna ed al nostro Signore; e poi il venerdì Santo usciamo idealmente dalle nostre case ed alle 19:30 circa troviamoci tutti ai piedi della chiesa!

Potremo così scorgere don Ranieri arrivare, dopo i riti parrocchiali, con passo deciso circondato dai confratelli di Santa Monica, don Fabio sopraggiungere e salire le scale con la consueta celerità, e poi le autorità politiche, il sindaco, le forze dell’ordine, le associazioni civili e religiose… assieparsi e pronti a mettersi in fila per partecipare alla Via Crucis.

Ed infine potremo provare anche ad ascoltare le voci dei lettori ed il canto che accompagnano la lunga processione per le strade del nostro paese fin sopra la collina di San Pasquale, con la suggestione della crocifissione ad opera dei figuranti sotto la direzione della Pro Loco e del saluto finale alla popolazione dei due parroci.

A proposito, don Ranieri e don Fabio ci sono stati molto vicini in questo difficilissimo e tormentato periodo, ci hanno sostenuto, trasmesso fede e speranza con le loro celebrazioni in solitudine, le loro lettere aperte, le loro riflessioni, le loro telefonate ai più deboli. Dobbiamo ringraziarli, così come dobbiamo essere grati per il lavoro che hanno fatto e che continueranno a fare, nonostante la stanchezza e i momenti di comprensibile sconforto, l’amministrazione comunale, la misericordia, la protezione civile, i medici e gli infermieri della nostra cittadina, i farmacisti, il personale degli uffici finanziari, delle forze dell’ordine ed infine quelli degli esercizi commerciali aperti che favoriscono gli approvvigionamenti di beni di prima necessità.

Ed allora mi piacerebbe immaginare che la Via Crucis del 2020 fosse ricordata anche dai più giovani come la Via Crucis del silenzio, dello sgomento sì, ma anche della solidarietà, dell’aiuto reciproco, della vera comunione in fratellanza, perché, come diceva Cicerone “non solum nobis nati sumus” (non siamo nati solo per noi).

Probabilmente, una volta superata l’emergenza, impareremo ad essere uomini e donne migliori, più comprensivi, più uniti ed a volerci reciprocamente ancora più bene.

Siamo una bella comunità.

Forza e coraggio!

Buona e serena Pasqua a tutti dal priore e dai confratelli di Santa Monica 

   Gabriele Rescigno



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