Anche cinque atripaldesi coinvolti a vario titolo nell’operazione eseguita dai Carabinieri di Avellino all’alba di ieri mattina
All’alba di ieri 250 carabinieri sono stati impegnati per l’esecuzione di 23 misure cautelari: sono questi i numeri della maxi operazione “Partenio 2.0” contro l’omonimo clan che negli ultimi anni si era ricostituito. Nell’elenco delle persone tratte in arresto ne risultano anche due nate ma non residenti ad Atripalda: De Simone Luigi, 35 anni, e Brogna Giuliana, 41 anni.
I reati contestati: associazione a delinquere di tipo mafioso, usura, estorsione, detenzione di armi, ma anche, scambio elettorale politico mafioso, turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio alcuni dei reati contestati.
Appalti ed aste immobiliare: Il clan camorristico, guidato dalle famiglie Galdieri e Genovese, inoltre, per ripulire i propri affari, aveva provato a spostare gli interessi economici dai classici business, come il traffico di stupefacenti, alle attività pubbliche. I carabinieri, così, hanno perquisito e sequestrato gli immobili appartenenti a 16 persone. Tra questi anche tre atripaldesi: due sono indagati per turbativa d’asta e immobiliare. Un altro, invece, è accusato di reato in concorso e truffa.
Tutti i dettagli sulla maxi offensiva alla criminalità organizzata nella nostra provincia ed i riflessi sulla nostra cittadina sul prossimo numero del Settimanale “il Sabato” in edicola sabato 19 ottobre.