
Indagini sulla costruzione della diga foranea di Genova: coinvolti ex presidenti e imprenditori - Ilsabato.com
La Procura Europea ha preso di mira Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, nell’ambito di un’indagine sulle irregolarità legate alla gara di appalto per la nuova diga foranea al porto di Genova. Questo avviso ha fatto seguito all’osservazione di numerose problematiche evidenziate dall’ANAC, l’autorità anticorruzione. L’inchiesta coinvolge anche altri esponenti pubblici e imprenditori, portando alla luce una rete di presunti reati che vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione.
Le accuse formulate dalla procura europea
L’atto notificato a Signorini è una proroga delle indagini e comprende gravi accuse che mettono sotto accusa sia amministratori pubblici sia soggetti privati. Tra i reati contestati ci sono la turbativa d’asta, il falso e la malversazione. La Procura Europea ha chiarito che queste irregolarità non si limitano al solo ambito pubblico, ma riguardano anche imprenditori di spicco legati al settore portuale. La notizia è stata riportata da ‘La Repubblica’, che ha approfondito la situazione in corso a Genova, sottolineando l’importanza della trasparenza nelle procedure di appalto pubblico.
Il coinvolgimento di Signorini non è un caso isolato. Infatti, il suo arresto risale al 7 maggio 2024, quando è stato accusato di corruzione e ha successivamente patteggiato una pena di tre anni e cinque mesi. Insieme a lui, anche Aldo Spinelli, imprenditore portuale, e Giovanni Toti, ex presidente della Regione Liguria, hanno affrontato le stesse implicazioni legali. Questi sviluppi hanno messo in evidenza una trama complessa di relazioni tra pubblico e privato, sollevando interrogativi sulla governance e sull’integrità dei processi decisionali pubblici.
La telefonata intercettata e il presunto favoritismo
Un momento chiave nell’indagine riguarda una telefonata intercettata del 28 settembre 2021, in cui Giovanni Toti preannunciava a Aldo Spinelli i nomi di coloro che avrebbero vinto l’appalto dal valore di 1,3 miliardi di euro, finanziato dal Piano Nazionale. Il contratto sarebbe stato assegnato a un consorzio composto da Webuild e Fincantieri, nonostante la gara fosse ufficialmente programmata per il primo giugno 2022. Toti sembrava avere informazioni privilegiate, un elemento che rappresenta un grave sospetto di manipolazione del processo di assegnazione degli appalti.
Il fatto che il consorzio Breakwater, composto dalle stesse aziende citate nella conversazione, sia stato proclamato vincitore solo un paio di settimane dopo la scadenza prevista per la gara, ha acceso ulteriori preoccupazioni. La coincidenza tra la comunicazione di Toti e l’esito dell’assegnazione ha sollevato interrogativi sulla correttezza e l’integrità dell’intero processo di gare pubbliche.
Procedura di appalto e le anomalie rilevate dall’anac
L’ANAC ha svolto un ruolo cruciale in questa indagine, portando alla luce l’evidente anomalia nel processo di affidamento della gara. Nel suo dossier estivo 2023, evidenziava che l’Autorità portuale aveva seguito una procedura di affidamento non convenzionale. Dopo un avviso esplorativo, si erano registrate soltanto due manifestazioni di interesse, una delle quali da parte del consorzio Breakwater-Webuild. Tuttavia, all’invito a presentare offerte nel giugno 2022, nessuna azienda si era presentata, a causa del rincaro delle materie prime causato dal conflitto in Ucraina.
In base alle normative vigenti, l’ANAC suggeriva che, in assenza di candidature, si dovesse ripetere la procedura di gara con un nuovo avviso. Nonostante ciò, l’Autorità portuale ha adottato una trattativa negoziata, limitando di fatto la concorrenza. Le offerte di Webuild ed Eteria sono state rinegoziate, evidenziando il non rispetto del principio di par condicio, atto necessario a garantire una competizione equa nelle procedure di appalto.
La situazione che emerge da queste indagini rappresenta una questione seria, che implica ripercussioni sia sul piano legale che su quello della fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nelle procedure pubbliche. Le indagini della Procura Europea rimangono vigili nella raccolta di prove e dichiarazioni, mentre la comunità attende sviluppi significativi su questo tema di grande rilevanza per la Liguria.