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Attenzione a non perdere l'invalidità civile. Foto Inps: Facebook, @inpsperlafamiglia - ilsabato.it
La gestione delle prestazioni legate all’invalidità civile da parte dell’INPS ha suscitato diverse preoccupazioni tra i beneficiari.
È fondamentale prestare attenzione a determinate comunicazioni che l’istituto previdenziale potrebbe inviare, in quanto queste potrebbero comportare il rischio di perdere il riconoscimento dell’invalidità civile e, di conseguenza, dei relativi benefici economici. Ma quali sono i motivi per cui l’INPS può decidere di rivedere o revocare l’assegno mensile o la pensione di invalidità?
La pensione di invalidità è una misura economica destinata a coloro che presentano una totale incapacità lavorativa e si trovano in una situazione di bisogno. La legge italiana, in particolare la Legge n. 118 del 1971, stabilisce che l’invalidità civile viene riconosciuta a chi presenta una menomazione fisica, intellettiva o psichica che determina una riduzione della capacità lavorativa di almeno un terzo. Per valutare questa condizione, una Commissione medica dell’ASL è incaricata di effettuare accertamenti clinici e medici.
La Commissione può identificare vari gradi di invalidità:
- Invalidità civile lieve: percentuali dal 33% al 66%
- Invalidità medio-grave: percentuali dal 67% al 99%
- Totale invalidità: percentuale del 100%
In quest’ultimo caso, il soggetto ha diritto a ricevere una pensione di inabilità, ma solo se soddisfa specifici requisiti reddituali e sanitari.
Controlli e revisione dell’invalidità
L’invalidità civile si considera definitiva solo se la Commissione accerta che la riduzione della capacità lavorativa è permanente. Situazioni come la perdita di un arto o la cecità possono portare a questo riconoscimento. Tuttavia, è importante notare che, nonostante la considerazione di “definitiva”, l’INPS ha la facoltà di effettuare controlli straordinari, soprattutto quando emergono nuove tecnologie o trattamenti che potrebbero migliorare la condizione del beneficiario.
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Secondo la normativa, l’INPS è obbligato a verificare periodicamente la permanenza delle condizioni di invalidità, in virtù di possibili evoluzioni del quadro clinico. Questo significa che, anche se un invalido ha ricevuto un riconoscimento permanente, l’INPS può convocarlo per una revisione se emergono motivi per ritenere che la sua condizione possa essere migliorata.
Conseguenze della mancata presentazione
Un aspetto cruciale da tenere a mente è che la mancata presentazione a una visita di revisione può comportare la sospensione immediata delle prestazioni e, successivamente, la revoca dell’invalidità. È quindi fondamentale rispondere prontamente alle comunicazioni dell’INPS. A seguito della legge di bilancio 2025 e del decreto sulla disabilità del D.Lgs. 62/2024, sono state introdotte nuove procedure per rendere più snello il processo di revisione.
Specificamente, la legge di bilancio prevede che fino al 31 dicembre 2025, le revisioni per le prestazioni già riconosciute a soggetti affetti da patologie oncologiche avvengano tramite valutazione documentale, a meno che l’interessato richieda esplicitamente una visita diretta. Questa modifica ha lo scopo di semplificare il processo per i malati oncologici, che spesso affrontano situazioni di grande difficoltà.
Il processo di revisione dell’invalidità
Il processo di revisione dell’invalidità avviene in vari passaggi:
- L’INPS invia una comunicazione al beneficiario, invitandolo a inviare, entro 40 giorni, la documentazione sanitaria necessaria per la valutazione.
- Una volta ricevuta, la Commissione medica procederà alla valutazione basandosi sui documenti presentati.
- Se l’interessato desidera una visita diretta, può richiederla entro lo stesso termine di 40 giorni, attraverso i canali di comunicazione stabiliti.
- Se non viene fornita ulteriore documentazione o richiesta di visita diretta, la Commissione può comunque procedere alla valutazione sugli atti.
In sintesi, la vigilanza costante da parte dell’INPS sulla situazione di invalidità dei beneficiari è un elemento chiave nell’ambito della previdenza sociale in Italia. È essenziale che i cittadini siano consapevoli dei propri diritti e doveri, nonché delle possibili conseguenze legate alla revoca o alla riduzione delle prestazioni di invalidità.