
Insegnante di Treviso sotto accusa: il deputato Sasso richiama all'ufficio scolastico per attivismo politico - Ilsabato.com
Nell’ambito della discussione sull’attività di alcuni docenti, Gaia Righetto, insegnante supplente in una scuola media di Treviso, è finita al centro di una polemica sollevata dal deputato pugliese della Lega, Rossano Sasso. Righetto è conosciuta per il suo attivismo presso il centro sociale Django, dove si è dedicata a manifestazioni in favore dei diritti civili. La questione ha attirato l’attenzione mediatica, sottolineando come il dibattito sull’educazione e sull’autonomia dei docenti sia sempre più acceso.
Accuse e segnalazioni
In un post condiviso su Instagram, Rossano Sasso ha annunciato di aver segnalato la posizione di Gaia Righetto all’ufficio scolastico regionale del Veneto. Secondo il deputato, la situazione di Righetto rappresenterebbe un “caso unico”, paragonabile solo a quello di un’altra docente, Susanna Salis, accusata di essere “fanatica e ideologizzata”. Sasso ha descritto in modo critico le presunte “colpe” della professoressa, citando le sue condanne penali e le numerose denunce ricevute, che spaziano da occupazioni abusive a scontri con le forze dell’ordine, fino a ingiurie rivolte a esponenti politici. Queste affermazioni hanno innescato un acceso dibattito pubblico su cosa significhi essere un educatore in tempi in cui l’attivismo politico entra nelle aule scolastiche.
Domande sui requisiti professionali
Sasso ha avanzato interrogativi sulla possibilità di continuare a insegnare per chi ha condanne, anche se solo in primo grado. La sua provocazione ha sfidato la direzione regionale a riflettere su una possibile revisione dei criteri di accesso al mondo scolastico. Ha proposto anche l’introduzione di una valutazione psico-attitudinale per i futuri insegnanti, suggerendo che l’idoneità a insegnare deve essere basata non soltanto sulla formazione accademica, ma anche su un’analisi del carattere e delle attitudini personali. Questo richiamo ha riacceso le discussioni sull’importanza delle opinioni politiche e delle scelte personali degli insegnanti nella loro professione.
La risposta di Gaia Righetto
Contattata dalla Tribuna di Treviso, Gaia Righetto ha prontamente risposto alle accuse, smentendo di aver ricevuto denunce, precisando di essere stata fermata solo per la sua partecipazione a una manifestazione pro-Palestina tenutasi a Vicenza. La docente ha definito le affermazioni di Sasso come tentativi di silenziare il pensiero critico e le idee diverse. Righetto ha invitato a riflettere sul significato dell’educazione e della libertà di parola nel contesto educativo, sottolineando che l’insegnamento implica apertura a diverse prospettive e il rispetto per il diritto di esprimere opinioni.
Questa situazione mette in luce le sfide che gli educatori affrontano nella loro professione, soprattutto quando il loro attivismo si scontra con le aspettative politiche e sociali. La discussione continua a essere attiva, coinvolgendo non solo le parti interessate, ma anche l’opinione pubblica, che si trova a dover valutare le implicazioni di tali controversie nel panorama educativo contemporaneo.