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Nino De Vinco (foto Sabino Battista)
Il successore di Michele Mastroberardino apre agli altri partiti, con alcuni distinguo
![Nino De Vinco (foto Sabino Battista)](http://www.ilsabato.com/wp-content/uploads/2015/11/devinco-300x176.jpg)
Il ricordo del “tradimento” del Sindaco («Proprio non gli perdoniamo di essere andato via il giorno dopo la vittoria delle elezioni, pur avendo usufruito dei voti dell’Udc e con il senno di poi non l’avrei appoggiato») è ancora vivo, così come la voglia di aggregare e ricominciare, lungo la strada tracciata dal segretario uscente Michele Mastroberardino. E proprio quest’ultimo apre la nostra intervista a Nino De Vinco, nuovo segretario atripaldese dell’Udc: «Prima di cominciare, mi sembra doveroso ringraziare Michele per la vicinanza e per quello che ha fatto per noi. E’ stato eletto segretario perché, opinione condivisa da tutti, è una persona di grande carisma ed esperienza politica e il suo impegno, prima, durante e dopo la campagna elettorale è stato fondamentale. Purtroppo, come del resto ha sempre detto, i suoi innumerevoli impegni professionali non gli consentivano di dedicare il giusto tempo alla politica».
Cosa l’ha spinta ad accettare questo ruolo?
«Per il bene del mio partito e per rivitalizzare un dialogo politico che è ormai sparito in città. La situazione dell’Udc a livello nazionale è piuttosto piatta, mentre resiste a livello locale grazie anche a guide come il presidente De Mita. Ad Atripalda possiamo contare su una base solida e su una rappresentanza amministrativa di ben tre consiglieri, mentre Giuseppe De Mita rappresenta per noi una guida e un riferimento politico sicuro».
Con chi ha intenzione di riaprire il dialogo?
«Dobbiamo valutare con attenzione, al momento il nostro obiettivo principale è quello di allargare il partito: a breve organizzeremo una riunione con gli amici e simpatizzanti, perché siamo aperti al confronto con tutti. So per certo che i Democratici atripaldesi non sono tutti favorevoli e concordi rispetto alla gestione della cosa pubblica da parte di questa Amministrazione e ci saremmo aspettati un balzo in avanti, ma non capiamo proprio l’assordante silenzio rispetto a tante situazioni che hanno scosso la comunità. Eppure il Pd ha chiare responsabilità di amministrazione con i suoi assessori e consiglieri. Anche i nostri precedenti tentativi di dialogo e di confronto si sono conclusi in una bolla di sapone».
Quali sono, invece, i rapporti con Forza Italia?
«Ultimamente il dialogo è ripreso, soprattutto tra i consiglieri comunali di opposizione che hanno prodotto in accordo un manifesto. Vedremo, se sono rose fioriranno…».
Due questioni su tutte: i dipendenti comunali accusati di truffa e lo spostamento del mercato settimanale in piazza…
«Sulla vicenda dei dipendenti ci sono delle indagini in corso che devono indurci a riflettere e a pesare le parole, nonostante l’istinto giustizialista dei più. Non so se questi dipendenti siamo colpevoli, ma sicuramente so che le azioni e i provvedimenti dell’Amministrazione sono state lacunose e rischiano di esporre l’ente al rischio danno economico e risarcimento, così come il recente reintegro dei dipendenti, pare dimostrare. Sicuramente, sarebbe stato necessaria maggiore attenzione e uno studio più approfondito del contratto dei dipendenti pubblici e delle facoltà di un Sindaco, al fine di tutelare l’Ente e quindi gli atripaldesi».
E sul mercato?
«E’ uno dei primissimi argomenti che affronteremo nelle nostre riunioni: partendo dal referendum che ha espresso la volontà popolare per un ritorno nel centro, volontà fatta nostra nel programma elettorale, con una diversa riorganizzazione e con modalità di gestione moderne, studieremo il progetto per capirne le implicazioni per la viabilità e per la vita dei cittadini e dei commercianti».
Cosa proprio non la convince di questa Amministrazione e cosa, invece, le piace?
«Spesso, leggendo gli organi di stampa, vedo l’esaltazione da parte dell’Amministrazione di situazioni che dovrebbero essere ordinarie, naturali, quotidiane, come il taglio dell’erba o la sistemazione della casa dell’acqua, sulla quale stiamo preparando un attento dossier. Eppure le spacciano come eventi eccezionali: questo proprio non mi convince. Una cosa che mi piace? Al momento non mi sovviene niente, magari sarà una questione di memoria personale…».
Ciro De Pasquale