
La caldera dei Campi Flegrei: aumento del sollevamento e sismicità dal 2005 ad oggi - Ilsabato.com
Il fenomeno del bradisismo che interessa la caldera dei Campi Flegrei ha suscitato notevoli preoccupazioni negli ultimi anni. Dal 2005, il sollevamento della caldera ha superato i 140 cm, con un’accelerazione particolarmente evidente dal 2018-2019. Questo fenomeno è accompagnato da un incremento nella frequenza e nella magnitudo dei sismi, oltre a un significativo aumento delle emissioni gassose e della temperatura del suolo, creando un quadro complesso e in continua evoluzione.
Sollevamento del suolo e andamento dal 2005
Nel 2005, la caldera dei Campi Flegrei ha ripreso il suo processo di sollevamento, dopo un lungo periodo di abbassamento che era durato vent’anni. Dall’inizio di questo nuovo ciclo, fino a febbraio 2025, il sollevamento registrato nel punto di massima deformazione, situato nel Rione Terra a Pozzuoli, ha raggiunto circa 140 cm. In particolare, dal mese di aprile 2024 fino ad agosto dello stesso anno, si è osservato un tasso medio di sollevamento pari a circa 2 cm al mese. Tuttavia, dalle fine di agosto fino a metà febbraio 2025, il valore è sceso a circa 1 cm al mese. Negli ultimi mesi è emerso un nuovo picco, con un tasso che si è attestato a 3 cm al mese.
I dati mostrano che la deformazione del suolo diminuisce man mano che ci si allontana dal centro della caldera. Questo sollevamento è un indicatore cruciale del comportamento geologico della zona, ma le variazioni nei tassi e la loro interpretazione sono complesse. La situazione è monitorata con attenzione dagli esperti, che si avvalgono di misurazioni effettuate da stazioni specializzate per rilevare i cambiamenti in tempo reale.
Sismicità ai Campi Flegrei dal 2005 a oggi
La sismicità dei Campi Flegrei è strettamente correlata al fenomeno del sollevamento del suolo. Dal 2005 fino al 2019, si sono registrati terremoti poco frequenti, di bassa intensità, con magnitudo inferiore a 3. A partire dal 2019, tuttavia, il numero e l’intensità degli eventi sismici hanno mostrato un progressivo aumento. Questo incremento è culminato nel 2023, con la registrazione di terremoti di magnitudo superiore a 3, segnando un cambiamento significativo rispetto ai periodi precedenti.
L’apice di questa attività sismica si è avuto recentemente, con eventi che hanno superato i livelli record dei sismi del passato. Un esempio eclatante è il terremoto registrato nella notte tra il 13 e il 14 marzo 2025, che ha raggiunto una magnitudo di 4.6, il più forte degli ultimi quarant’anni. I dati raccolti nei mesi di febbraio e marzo 2025 hanno mostrato un aumento senza precedenti nella frequenza dei terremoti, il più elevato dalla fine della crisi bradisismica tra il 1982 e il 1984, evidenziando la crescente tensione geologica della zona.
Emissioni gassose ai Campi Flegrei dal 2005
Un altro aspetto critico del fenomeno bradisismico riguarda le emissioni di anidride carbonica dalla caldera, che dal 2000 hanno mostrato un trend costante di crescita. Questo aumento è stato accompagnato da un incremento del rapporto tra CO2 e vapore acqueo, suggerendo una predominante attività magmatica sottostante. Negli ultimi sette anni, la CO2 emessa ha raggiunto circa 5000 tonnellate al giorno, segnale di un’attività sismica e geotermale in forte intensificazione.
In particolare, anche le concentrazioni di altri gas, come il monossido di carbonio e il diossido di zolfo, hanno mostrato un incremento, con un significativo aumento delle temperature nel sistema idrotermale della Solfatara. Si stima che la temperatura media nel sistema sia aumentata di circa 35 °C dal 2000. Questo riscaldamento è un fattore importante, poiché stimola l’espansione delle acque sotterranee e contribuisce a un incremento della pressione che alimenta il sollevamento della caldera.
Temperature al suolo nei Campi Flegrei dal 2005
L’analisi delle temperature al suolo nei Campi Flegrei indica un aumento significativo. La temperatura media, misurata a una profondità di 10 cm, ha registrato un incremento di oltre 8 °C dal 2002 al 2024. Questo aumento è evidente su tutta l’area craterica, con una maggiore intensità nella zona centrale. Anche nel mese di febbraio 2025, nonostante alcuni picchi, la temperatura superficiale ha mostrato una certa stabilità, indicando un contesto termico dinamico. Gli esperti continuano a monitorare attentamente queste variazioni, poiché potrebbero avere implicazioni significative sul comportamento della caldera nel lungo termine.
La combinazione di questi fattori getta luce sull’andamento attuale dei Campi Flegrei, la cui crisi bradisismica mette in evidenza una complessa interazione di fenomeni geologici. Nonostante l’intensificarsi di questi eventi, al momento non ci sono segnali concreti di un’imminente eruzione, poiché i primi indicatori di attività magmatica, come i terremoti a bassa frequenza, non sono stati osservati.