La famiglia del maestro Carrarelli ha donato un’erma settecentesca alla chiesa di San Pio


La cerimonia ha rappresentato un’occasione di riflessione sulla contrada

L’erma rappresentante il “Cristo-Uomo”

La generosa donazione di una toccante erma settecentesca rappresentante l’“ECCE HOMO”, il “Cristo-Uomo” del Supplizio, alla chiesa di San Pio da Pietrelcina, voluta dalla famiglia del Maestro d’Arte Franco Carrarelli, che la custodiva, è stata solennizzata con la celebrazione della Santa Messa, officiata dal parroco don Fabio Mauriello e armonizzata dal coro diretto dal maestro Giacomo Spano, ha raccolto un folto numero di fedeli, con rappresentanze dell’Amministrazione Comunale e delle Suore Piccole Missionarie Eucaristiche.

Ha però anche mentalmente spinto l’attenzione sui tanti problemi che ancora affliggono la travagliata frazione di Alvanite, sorta dopo il sisma dell’Ottanta per dare un tetto a chi l’aveva perso.

Ferme rimanendo le perplessità riguardo alle scelte urbanistiche poste alla base ideativa, che sembra abbiano scarsamente tenuto conto delle componenti sociali e umane, culturalmente diversificate, di coloro che sarebbero venuti ad abitarvi, per cui necessitava prevedere una urbanizzazione centrica, raccolta e correlante, così da favorire il costituirsi di una comunità raccolta. Invece si è puntato su di una solitaria e separante linea longitudinale, priva di centri d’incontro compartecipativi.

Intanto preme, nell’immediato, anche il problema dell’accesso rotabile all’abitato. Infatti chi si reca dal centro comunale alla periferia di Alvanite salendo per la strada sinuosa che porta a San Vincenzo, a Cesinali ed oltre – unica arteria di collegamento – è obbligato ad affrontare all’apice di un dosso una rischiosa curva ad angolo retto prima di giungere all’area delle palazzine.

Costituito quell’incrocio con scarsissima cura della sicurezza, non si potrebbe adesso – senza aspettare pianti o lutti – provvedere all’installazione di un’adeguata segnaletica, che sia orizzontale, verticale o semaforica? O bisogna sperare in San Pio e nel Cristo dei Tormenti?

Umberto Della Sala



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