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La raccolta differenziata dei rifiuti si stabilizza intorno al 61% dopo cinque anni di crolli

Per la prima volta dal 2014 la percentuale di selezione dei rifiuti è superiore (+0,5%) rispetto a quella dell’anno precedente, ma il conferimento dell’organico non avviene in maniera rigorosa

Nel 2019 la % di RD si è attestata al 61,5%, in linea con la media provinciale, anche se ampiamente al di sotto del limite fissato dal Testo unico ambientale (65%)

Dopo cinque anni la raccolta differenziata ad Atripalda ha smesso di calare. Il 2019, infatti, si conferma il primo anno a partire dal 2014 (anno successivo all’introduzione del sistema “porta a porta”) in cui la percentuale di RD non è risultata inferiore all’anno precedente. Il dato del 2019 si è attestato al 61,5% contro il 61% del 2018, un incremento di appena mezzo punto percentuale che, però, significa molto se si pensa che negli ultimi quattro anni Atripalda perdeva mediamente due punti e mezzo all’anno, precipitando dal 71% del 2014 al 61% del 2018.

Il lieve miglioramento della percentuale di differenziata si accompagna, poi, ad una riduzione di circa il 2% della spesa per gli oneri di smaltimento della frazione indifferenziata. Nei primi dieci mesi del 2019, infatti, sono stati spesi 306.580 euro, a fronte di 311.150 euro riferiti allo stesso periodo del 2018. Anche questo un risultato nient’affatto trascurabile se si considera che dal 2014 al 2018 gli oneri di smaltimento aumentavano ogni anno fra il 10 ed il 20%. 

Entrando un po’ di più nel dato, grazie alle indicazioni forniteci dall’Ufficio stampa di Irpiniambiente, la società provinciale che gestisce il servizio di igiene urbana ad Atripalda, si registra una percentuale di umido pari al 28%, inferiore di 2-3 punti rispetto agli anni passati, il che farebbe supporre che la selezione dell’organico non venga effettuata rigorosamente e che una fetta dell’utenza tenda sempre di più a smaltirla nell’indifferenziato. Un miglioramento, invece, arriva dalla selezione di carta e cartone che, invece, è ripresa a salire dopo qualche anno di lieve diminuzione.

Un’ultima considerazione riguarda il raffronto con gli altri comuni della Provincia di Avellino dove la percentuale media è del 61%, sostanzialmente stabile da tre anni, ma sempre al di sotto della soglia minima del 65% introdotta nel 2006 dal Testo unico ambientale come obiettivo minimo da raggiungere entro il 2012, obiettivo che ad Atripalda è stato raggiunto e superato nel 2014 e conservato almeno fino al 2016 (66%).

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Redazione