
La storia di Luca: il trasferimento forzato da una famiglia affidataria a nuovi genitori - Ilsabato.com
Luca, un bambino di quattro anni, vive ora una situazione di grande cambiamento dopo essere stato allontanato dalla famiglia che lo ha cresciuto sin dalla nascita. Originariamente dato in affido ponte a una coppia, il tribunale dei minorenni di Milano ha deciso di trasferirlo a una nuova famiglia, nonostante i legami affettivi costruiti in questi anni. Questa vicenda ha suscitato grande preoccupazione e mobilitato l’opinione pubblica, con una petizione che ha ricevuto migliaia di firme.
Un’affido ponte che si protrae nel tempo
Luca è arrivato nella famiglia affidataria quando aveva solo 30 giorni. I genitori affidatari, una coppia con tre figli ormai maggiorenni, hanno accolto il piccolo come parte della loro famiglia. Inizialmente, l’affido ponte doveva durare solo pochi mesi, ma con il passare del tempo, la coppia ha costruito un forte legame con il bambino. Dopo quattro anni di vita insieme, il bambino ha sviluppato ricordi e legami affettivi che lo legano a quei genitori e alla loro abitazione.
Luca ha trovato un ambiente sicuro e amorevole, frequentando un asilo e formando legami con i fratelli della famiglia. Secondo l’avvocato della coppia, questi legami affettivi sono stati ignorati nel processo di adozione, in quanto il bambino è stato solo brevemente presentato ai nuovi genitori, senza alcuna reale preparazione per il cambiamento radicale che lo aspettava. Questo ha sollevato interrogativi sull’applicazione delle norme relative agli affidi e sull’importanza di rispettare le tempistiche e i diritti dei bambini coinvolti.
La decisione del tribunale e le conseguenze
A gennaio 2025, il tribunale per i minorenni di Milano ha dichiarato l’adottabilità di Luca per una famiglia diversa da quella che lo ha cresciuto. Questo ha colto di sorpresa gli affidatari, che si erano dichiarati disponibili all’adozione. Il trasferimento è avvenuto in modo brusco, senza un adeguato avviso, e le modalità in cui è stato comunicato hanno lasciato la famiglia affidataria sconvolta. L’avvocato ha evidenziato che i genitori hanno ricevuto l’informazione del trasferimento mentre si trovavano in una stanza con assistenti sociali sconosciuti, una situazione che ha creato confusione e angoscia.
Il 10 febbraio, la coppia ha presentato un ricorso d’urgenza affidandosi a legali per contestare l’assegnazione di Luca a un’altra famiglia. Tuttavia, dopo l’udienza del 3 marzo, hanno ricevuto avvisi di chiamate dalle assistenti sociali che informavano del trasferimento imminente del bambino, senza possibilità di ulteriori spiegazioni o di un incontro adeguato con la nuova famiglia. Da quel momento, la coppia e il loro avvocato hanno perso ogni contatto con Luca.
Il futuro di Luca e la mobilitazione pubblica
La vicenda di Luca ha destato l’attenzione di molti e ha spinto i genitori affidatari a lanciare una petizione online per cercare di fermare il trasferimento e promuovere l’adozione della coppia. I firmatari della petizione sono stati più di 8 mila, a dimostrazione del sostegno ricevuto dalla comunità. L’avvocato ha espresso la speranza che il ricorso per l’adozione venga trattato al più presto e che il tribunale riconsideri la sua decisione, tenendo conto del benessere del bambino.
I genitori affidatari sono convinti che allontanare Luca da chi lo ha amato sin dalla nascita potrebbe portare a gravi conseguenze emotive. Hanno sottolineato che ogni cambiamento radicale nella vita di un bambino così piccolo può avere effetti duraturi, per cui è fondamentale garantire stabilità affettiva nel suo sviluppo. L’appello per una revisione del caso e un intervento tempestivo per restituire Luca alla sua famiglia affidataria continua a muoversi tra la comunità, alla ricerca di giustizia e di un futuro migliore per il bambino.