Impietosa analisi dell’Udc: «La maggioranza non ha raggiunto nessuno degli obiettivi prefissati e Spagnuolo e compagni ci stanno abituando al peggio»
Dopo il blitz della maggioranza che ha contraddistinto l’ultima seduta del Consiglio comunale, il segretario cittadino De Vinco ed i consiglieri comunali Musto e Spagnuolo dell’Udc, insieme ad un gruppo di iscritti, hanno convocato la stampa locale per rimettere la palla al… centro e provare ad assestare qualche colpo al primo cittadino. Due i principali punti da chiarire: il ritardo costato la mancata partecipazione ai lavori consiliari e la totale disapprovazione del Consuntivo 2015, ovvero del principale argomento inserito all’ordine del giorno.
«La seduta si è consumata in maniera veloce e senza la presenza dei consiglieri di minoranza tranne uno – ha esordito Nino De Vinco – perché la maggioranza si è resa responsabile di uno sgarbo istituzionale contravvenendo alla regola non scritta ma consolidatasi a partire dagli anni ’80 che se manca qualcuno prima di procedere si aspetta sempre che si consumi l’ora di tolleranza prevista dal regolamento. Tuttavia ciò non ci disturba perché siamo ormai abituati ai comportamenti del sindaco, basti pensare all’attacco ai Carabinieri di Atripalda oppure alla sua mancata partecipazione, in qualità di presidente del civico consesso, ad una delle ultime sedute di Consiglio con gli esponenti della minoranza ed almeno trenta cittadini in aula ad aspettarlo inutilmente. E prendiamo atto che il Partito democratico, ovvero il partito che sorregge il sindaco, subisce supinamente ogni decisione».
«A nostro avviso – ha aggiunto il consigliere Geppino Spagnuolo – il sindaco e la sua maggioranza si sono resi responsabili di un comportamento scorretto non solo nei nostri confronti, ma anche della stampa e della città. Anche i giornalisti, infatti, non hanno fatto in tempo a seguire i lavori del Consiglio perché presi in contropiede. E per la stessa ragione non esiste neanche la registrazione audio effettuata dagli uffici. Quando si porta in Consiglio un bilancio consuntivo, invece, la maggioranza oltre ad avere tutto l’interesse a spiegare come ha operato deve avvertire il dovere di dire alla città come ha chiuso i conti, soprattutto se pensa di aver fatto un buon lavoro. Ma anche questo ci sorprende poco perché è da quattro anni ormai che la maggioranza non dà conto a nessuno di ciò che fa. La sensazione è che aldilà di ogni altro aspetto si è trattato di un banale dispettuccio organizzato da chi non essendo riuscito a vedere la partita della Nazionale in tivvù ha pensato di “vendicarsi” con una furbata. Aspettare altri dieci minuti non avrebbe cambiato la sostanza delle cose, cioè la maggioranza avrebbe approvato ugualmente il Consuntivo, però avrebbero dovuto anche dire perché lo ha fatto con due mesi di ritardo, soltanto dopo una diffida prefettizia e come avrebbe replicato alle osservazioni sia nostre, sia del revisore dei conti contenute nella sua relazione».
Dopo l’introduzione, infatti, i consiglieri dell’Udc hanno segnalato una serie di criticità sia di natura economico-finanziaria che amministrative, partendo proprio dagli obiettivi che la giunta ha indicato nella relazione che accompagna il Consuntivo: risanamento, politiche sociali, riordino della macchina amministrativa e manutenzione patrimonio comunale (e riordino della sosta a pagamento). «Possiamo tranquillamente affermare – ha proseguito il consigliere Spagnuolo – che l’Amministrazione ha fallito tutti gli obiettivi che si era posta nel 2015». «Sul versante delle politiche sociali – è intervenuto il capogruppo Musto – abbiamo contato un paio di contributi economici a persone bisognose e niente più». «In tema di manutenzione abbiamo tutti quanti visto – ha ripreso Spagnolo – che i primi interventi si sono registrati solo quest’anno, cioè nel 2016 e che tutto ciò che immaginavano di fare nel 2015, e cioè la riapertura di via Orto de’ Preti, la sostituzione delle pluviali a contrada Alvanite e l’asfaltatura delle strade sono rimasti sulla carta. Ma il dato più preoccupante è proprio quello economico perché mentre notiamo che la spesa sta finendo di nuovo fuori controllo registriamo nuovamente un notevole ricorso ai prestiti bancari sotto forma di anticipazioni di tesoreria per oltre 2,2 milioni di euro a fronte di un attivo di cassa di circa 500mila euro probabilmente dovuto all’incasso di alcuni residui attivi. Ed, infatti, è proprio il revisore dei conti ad individuare nella riscossione troppo lenta la ragione della forte esposizione con la banca. In altre parole il Comune non riscuote quanto e come dovrebbe, basti pensare che a distanza di un anno dalla sottoscrizione della convenzione di affidamento del campo sportivo comunale con l’Asd Abellinum ancora non sono state volturate le utenze e il Comune continua a pagare le bollette. Altro che efficienza! Tutto ciò approvando atti quantomeno al limite della legittimità, proseguendo nell’affidamento all’esterno di servizi come la Ragioneria e la compilazione delle buste paga a costi molto elevati senza che nel frattempo sia stata effettuata un’attività di riordino, ma anzi facendo circolare voci inquietanti su presunti problemi di gestione del personale e dei tributi rispetto ai quali è necessario che si faccia chiarezza quanto prima. Insomma, il sistema messo in piedi fa acqua da tutte le parti e nessun evidente miglioramento nei conti pubblici si percepisce nonostante l’opportunità concessa dalle leggi di alleggerire il bilancio spalmando i debiti in trent’anni. E finiamo con una parola sull’ex comandante Salsano, che arrivato non si sa bene a fare che cosa grazie all’intuito del sindaco, costato nel 2015 oltre diecimila euro, sarà probabilmente ricordato solo per aver deferito inutilmente due Vigili alla commissione disciplinare, facendo perdere tempo e denaro al Comune, e per aver suggerito l’installazione di due autovelox sulla Variante gonfiando a dismisura i prossimi bilanci con entrate milionarie dopo che lo scorso anno, sotto la sua gestione, i proventi da sanzioni al Codice della strada sono calati del 20-30% senza che si sia notata nessuna forma di maggiore disciplina da parte degli automobilisti rispetto al passato. Ed, infatti, improvvisamente il sindaco, ha rimesso al suo posto il ten. Giannetta, nel curioso ruolo, però – ha concluso Spagnuolo –, di vice di un comandante che ancora non c’è».