Il giornalista domani presenterà al salone di Torino il suo nuovo romanzo “Storia di un amore all’anatra”
Stefano, di cosa parla questa nuova storia?
Parla di Mattia e Veronica, una coppia che decide di partire per Praga. Appena giunti, però, all’improvviso lei scompare. Ai due, successivamente, si aggiungeranno altri personaggi, che definiranno ancora di più la trama.
Nei precedenti due lavori, hai utilizzato un linguaggio ironico …
Anche qui c’è ironia, forse ancora di più rispetto ai precedenti libri. Già il titolo fa intuire che si parlerà di una storia “non di amore” in maniera sarcastica. Ad esempio, la protagonista è vegetariana, mentre il fidanzato adora mangiare l’anatra ed anche questa differenza darà vita a qualche tensione tra i due.
Ma nel romanzo verranno affrontati, oltre all’amore, altre tematiche?
Si discuterà delle difficoltà della nostra generazione, come la precarietà economica, tramite i protagonisti, e delle avversità che vive chi ha qualche anno in più, come Alberto, altro personaggio che animerà la storia.
Sei emozionato in vista della prima presentazione nell’importante cornice del “Salone internazionale del libro”?
Sono molto emozionato. Per me è un sogno che si realizza, che mi gratifica di tutti i sacrifici fatti fino ad ora e che sto continuando a fare. In questi giorni sto cercando di prepararmi al meglio per questa occasione che ogni scrittore si augura per la propria carriera.
Ci sono già altri appuntamenti fissati?
Ancora no, ma sicuramente è nelle mie intenzioni organizzare una presentazione ad Atripalda verso metà giugno ed un’altra a Roma. Poi quasi sicuramente a settembre sarò presente nella fiera “Ricomincio dai libri” che si terrà a Napoli.
In questo periodo così impegnativo della tua vita, ci sono state persone che ti hanno supportato?
Sì, e vorrei ringraziare in particolare modo: l’editore Alessio Rega, Nello Trocchia, autore della prefazione e giornalista d’inchiesta e Arianna Caprioli, per il lavoro di editing.