Tre anni fa scomparve l’ex consigliere comunale, il suo nome resterà legato ad uno dei luoghi della città che contribuì a creare. Sabato mattina seminario alla fiera del libro
La giunta comunale ha approvato nella seduta del 27 aprile la richiesta di intitolazione dei giardini di Largo Genio Alpini Orta all’ex consigliere comunale Biagio Venezia. La proposta era stata protocollata al Comune dai familiari di Venezia all’inizio di febbraio e ora è stata accolta dalla giunta con un esito positivo. In molte occasioni pubbliche, infatti, era stato espresso il volere di intitolare Largo Orta alla memoria di Biagio Venezia ma in tre anni questo proposito non si era mai concretizzato. Così la famiglia, nel mese di febbraio, ha protocollato la richiesta corredata da circa 360 firme di cittadini. Una vera e propria petizione per intitolare un luogo più che mai rappresentativo dell’opera di Biagio Venezia. Durante la sua attività di consigliere comunale con delega al verde pubblico, infatti, aveva curato nei minimi dettagli la realizzazione dei giardini di Largo Genio Alpini Orta, scegliendo personalmente tutte le piante da installare tanto che oggi essi presentano una varietà arborea molto significativa. “I giardini sono l’impronta che Biagio ha lasciato alla città… per affermare la cultura e ed il rispetto dell’ambiente che sono stati gli obiettivi della sua attività politica e sociali”. La giunta, che nella seduta del 27 aprile era anche riunita al completo, ha approvato all’unanimità la richiesta di intitolazione. Nella delibera è anche specificato che si procederà “alla necessaria istruttoria per la preventiva autorizzazione da parte della Prefettura di Avellino per l’apposizione di una lapide commemorativa”. I giardini di Largo Genio Alpini Orta, così, oltre a rappresentare uno dei pochi “polmoni verdi della città” saranno anche il “monumento” al ricordo di Biagio Venezia, un onore al merito per la sua attività amministrativa e culturale al servizio di Atripalda. (Ester Cucciniello)
Un seminario per Biagio Venezia
L’incontro annuale in memoria di Biagio Venezia, del quale oggi, 24 maggio, ricorre il terzo anniversario della scomparsa, vede quest’anno l’organizzazione di un seminario sui temi sempre attuali della migrazione e delle migrazioni, che si terrà nell’ambito della manifestazione Il Libro in fiera 2017 il giorno sabato 27 maggio 2017 alle ore 11 presso il Convento S. Maria della Purità di via Cammarota. Il seminario dal titolo Migrazioni: Memoria e Futuro. Riflessioni dalla migrazione dall’Irpinia alle migrazioni di oggi vedrà la partecipazione del giornalista Antonio Zollo che introdurrà e modererà i lavori, del Vice Presidente Centro Guido Dorso Nunzio Cignarella, del Segretario generale SPI CGIL Avellino Dario Meninno, con gli interventi di Toni Ricciardi, Ricercatore Università di Ginevra, e di Domenico Sarno, Professore Ordinario Università della Campania “L. Vanvitelli” e dello storico e giornalista Paolo Speranza.
La conclusione sarà affidata ad un monologo a tema di Marco La Placa, regista professionista.
Questi seminari dedicati a Biagio, fortemente voluti dalla famiglia e dagli amici non solo per onorare la sua memoria, ma soprattutto per continuare la pratica del dialogo e del coinvolgimento sui temi sociali a lui tanto cari, si confrontano con questioni di scottante attualità, sempre utili per cercare di mettere a fuoco quella che rimane l’identità non solo sociale, ma anche culturale e comunitaria, dell’Irpinia, destinata altrimenti a rimanere sfuocata. I temi della migrazione e delle migrazioni, che tanto hanno definito il tessuto vivo delle genti irpine del passato, devono ritornare al centro del dibattito anche e soprattutto oggi, in un contesto in cui si rischia di non approfondire fenomeni fondamentali non solo per disinteresse, ma anche per vittimistica rassegnazione.
Anche in questo caso, la microstoria dell’Irpinia diventerà una lente di ingrandimento per proiettare, così come piaceva a Biagio, un messaggio locale in un ambito generale che faccia emergere la necessità di condivisione di una memoria comune che identifichi gli irpini non solo come un insieme di individui, ma come una comunità. (Antonella Venezia)