Panorama

L’idea dei flashmob per sconfiggere la paura: sabato a mezzogiorno campane, silenzio e poesia

In attesa dell’appuntamento di domani, il bilancio di una esperienza declinata in varie forme che ha coinvolto tanti atripaldesi

L’inno nazionale “trasmesso” dalla Pro Loco sabato scorso.

Su tutto il territorio nazionale le iniziative di solidarietà, dovute all’isolamento forzato, di questo periodo, sono state molteplici. Il popolo italiano riesce a restare in casa, ma proprio non ci sta a sentirsi solo, a censurare totalmente la possibilità di avere un contatto umano. In queste settimane c’è stato un susseguirsi di iniziative con flashmob sui balconi delle abitazioni dalle tematiche più svariate, dal canto di canzoni, a simboliche frasi a mò di pacche sulla spalla, dalla chitarrate agli applausi di incoraggiamento, fino a una più audace e originale tombolata di quartiere, organizzata, ovviamente, nel napoletano.

Ad Atripalda, nei primi giorni di quarantena forzata, nasce un gruppo facebook, Bar Virus, P.zza Corona 19, Atripalda. L’allusione è chiarissima: creare un luogo di incontro virtuale leggero, come leggeri sono gli incontri in un bar, un modo per affrontare e stemperare la tensione da coronavirus, un tentativo di restare uniti, di condividere ore di solitudine, convertendole in momenti di coesione positiva per strappare qualche sorriso.

Da questo gruppo nasce l’idea del primo flashmob. Un esperimento istantaneo, lanciato in venti minuti la sera del 12 marzo. Un invito raccolto da un paio di zone del paese che, nell’inattesa parziale riuscita, dovuta alla rapidità del passaparola, incoraggia gli organizzatori a promuovere per la sera del 13 un incontro sui balconi al grido di abbracciAMOci. La mattina del 13, la Pro Loco appoggia l’evento nazionale del canto dell’Inno di Mameli. Il presidente Lello Labate, mette le casse davanti alla porta della sede e anima il quartiere e parte del paese. La gente si affaccia, canta, applaude. L’inno nazionale emoziona e commuove da sempre tutti, soprattutto in momento di fragilità comune. Intanto, nella giornata di venerdì continua la promozione di abbracciAMOci, con un tam tam di messaggi sui social, l’invio del testo di O’ sordato ‘nammurato, da cantare dopo l’urlo e la raccomandazione di tenere accese le torce dei cellulari.

La serata coinvolge tutto il paese, fatta eccezione per qualche quartiere, da Alvanite a contrada Ischia entra in scena la festa, il canto liberatorio. Almeno per qualche attimo, almeno per qualche momento, il paese ritrova un po’ di spensieratezza e si aggrega in conversazioni da una balcone all’altro. Qualcuno afferma di aver sentito i canti anche dalla zona di Villa Pietrabianca, ringraziando per aver rotto per qualche istante il silenzio della solitudine.

Il sabato 14 alle ore 19, è la volta di una serata a tema discoteca, incentivata dal giovane Francesco Oliva che monta un vero e proprio service sul balcone della propria abitazione. Il centro si anima, le periferie si aggregano montando altre casse. E’ sabato sera, il paese balla, intanto dalla mattina sul gruppo Bar Virus, dopo il consiglio della nutrizionista, dott.ssa Laura Melzini, viene lanciata la challenge di impastare una bella pizza fatta in casa, perché il sabato la pizza non può mancare. Il paese e anche gli iscritti al gruppo non atripaldesi, raccolgono l’invito ed è un susseguirsi, per tutta la giornata, di foto di impasti, teglie, pizze di ogni gusto e forma, prima e dopo l’infornata. La pizza mette sempre tutti d’accordo. Il ristorante virtuale riesce.

Domenica 15 è la volta dell’applauso dopo la Santa Messa in diretta sui social. A mezzogiorno i parroci, don Fabio e don Ranieri, suonano le campane a festa in contemporanea dai campanili di entrambe le parrocchie. Un suono profondo, un gesto dalla valenza simbolica straordinaria che avvolge e commuove la popolazione. Da pc e telefoni è stata copiosa la partecipazione alle celebrazioni liturgiche, dimostrando attaccamento e amore alle guide spirituali del nostro paese, capaci di reagire e di adeguarsi ai tempi e alle circostanze per dare vicinanza ai cittadini.

Il prossimo appuntamento è previsto per domani, sabato 21 alle ore 12:00, promosso da Antonella Gambale, Lia Gialanella, Roberto Angiuoli e Sandro Lauri, in collaborazione con i parroci e diviso in due momenti: “Il primo, scandito dal suono delle campane delle nostre due parrocchie, al termine del quale inizierà un minuto di silenzio, interrotto da uno scrosciante applauso per ricordare le vittime di questo Coronavirus e per ringraziare tutto il personale medico ed ospedaliero. Il secondo, scandito dal suono dei versi di una poesia in dialetto napoletano per augurarci che presto possa tornare la gioia nelle nostre vite!”

Traendo le somme di questa esperienza tanto forte e restrittiva, sta emergendo un’esigenza quasi atavica di unione, di coesione, di bisogno di contatto umano. Non importa se sui balconi o sui social. Probabilmente, quando tutto questo sarà finito, ne usciremo più forti, più umani, più predisposti all’ascolto del prossimo, più convinti che la forza di un paese risiede nell’unione, nel sostegno, nel risveglio di coscienze, talvolta assopite dai meccanismi troppo serrati e talvolta superflui di un quotidiano incessante. Probabilmente, ne usciremo più consapevoli, più introspettivi, ma più filantropi. Probabilmente.

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Redazione