
L'italia nella ricerca oncologica: uno sguardo ai recenti sviluppi e alle sfide future - Ilsabato.com
Si apre oggi a Roma la terza edizione del Clinical Research Course, un evento organizzato in collaborazione tra l’Associazione Italiana di Oncologia Medica e l’American Society of Clinical Oncology . Questo corso rappresenta un’importante occasione per analizzare i progressi compiuti dall’Italia nella ricerca oncologica, ponendola tra i primi cinque Paesi al mondo in questo settore. Nonostante i risultati positivi, vi sono anche sfide da affrontare per garantire un futuro luminoso alla ricerca clinica nel nostro Paese.
I progressi nella lotta contro il cancro
Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha registrato significativi progressi nella prevenzione e nel trattamento del cancro, testimoniati da una riduzione del 15% dei decessi per oncologia dal 2011 al 2021. Questo risultato è superiore alla media dell’Unione Europea, dove il calo si ferma al 12%. Anche a livello globale, i risultati sono incoraggianti; negli Stati Uniti, la mortalità per tumori è diminuita del 34% dal 1991 al 2022, evitando circa 4,5 milioni di decessi. Questo panorama proietta l’Italia in una posizione privilegiata nel contesto della ricerca oncologica, confermando l’eccellenza dei suoi studiosi, che producono lavori spesso citati nelle più rinomate riviste scientifiche internazionali.
Francesco Perrone, presidente nazionale dell’Aiom, sottolinea la potenzialità dell’oncologia italiana non solo come settore scientifico, ma anche come motore di sviluppo economico e sociale. Tale situazione sottolinea la necessità di ottimizzare ulteriormente il sistema, velocizzando l’avvio dei trial clinici e semplificando le procedure burocratiche.
Il Clinical Research Course: obiettivi e opportunità
Il Clinical Research Course rappresenta un’importante piattaforma formativa per giovani ricercatori da tutto il mondo, offrendo loro l’opportunità di comprendere appieno la metodologia delle sperimentazioni cliniche. Durante il corso, i partecipanti riceveranno strumenti per implementare idee di ricerca e per valutare la letteratura scientifica. Si tratta di un programma pensato per abbracciare ogni fase della ricerca clinica, dalle sperimentazioni iniziali a quelle avanzate.
Aiom è fortemente impegnata non solo nel finanziare la partecipazione dei ricercatori, ma anche nel coprire alcune spese di viaggio per professionisti provenienti da Paesi a reddito medio-basso. Ciò esprime un grande senso di responsabilità verso la comunità internazionale, cercando di favorire il confronto e la condivisione di conoscenze.
Le sfide burocratiche e le tempistiche nella ricerca
Il Regolamento Europeo n. 536 del 2014 ha tentato di uniformare i tempi di autorizzazione per gli studi clinici fra gli Stati membri, garantendo processi più rapidi. La normativa prevede un periodo di approvazione che varia tra i 60 e i 106 giorni dalla data di sottomissione. Tuttavia, in Italia il segmento dell’oncologia continua a risentire di un iter burocratico complesso e lungo, rallentando la possibilità di avviare studi e trial clinici.
Nel 2023, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato 212 trial sulle neoplasie, segnando una concentrazione di ricerca in questo ambito. Nonostante ciò, si è registrato un calo del 5,2% rispetto all’anno precedente, evidenziando come l’Italia fatichi a mantenere l’attrattività necessaria per molte aziende farmaceutiche, derivate da procedure eccessivamente lente.
L’innovazione nella ricerca oncologica: il modello mutazionale
Negli ultimi anni, la ricerca oncologica ha vissuto un’importante evoluzione, superando il tradizionale modello istologico. Innovative terapie emergenti si basano su un approccio mutazionale, che si concentra non più solo sull’organo di origine della neoplasia, ma sulla firma genomica delle cellule tumorali. Questo cambiamento implica una nuova visione della ricerca e della pratica clinica, basata su una profilazione genomica accurata in grado di identificare le mutazioni rilevanti nel percorso di crescita delle neoplasie.
Questo nuovo paradigma rappresenta un’importante rivoluzione in campo scientifico, scegliendo di guardare differente a ogni singolo caso e di rispondere meglio alle esigenze di pazienti con tumori specifici.
La situazione attuale e le prospettive future
Nel 2025 negli Stati Uniti si stimano oltre 2 milioni di nuovi casi di cancro, mentre in Italia si prevede l’emergere di circa 390.100 nuovi contagi. In entrambi i Paesi si osserva una continua diminuzione della mortalità oncologica, ma non mancano le criticità, come l’aumento delle diagnosi tra donne e giovani adulti.
Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom, mette in evidenza la crescita dei tumori polmonari tra le donne, legata in parte al consumo crescente di tabacco. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che fattori di rischio comuni, come sedentarietà, dieta inadeguata e obesità, continuano a rappresentare una sfida nella prevenzione.
Diversi studi sono stati avviati per esplorare anche l’impatto di inquinanti ambientali e additivi alimentari. Resta ferma l’importanza di promuovere stili di vita salutari, essenziali per la prevenzione di oltre il 40% dei casi di cancro.