Debito pubblico italiano, nuovo massimo a settembre 2024. Mercati europei e mondiali in grande allarme. Le cifre
Il debito pubblico italiano ha raggiunto un nuovo massimo storico nel settembre 2024, portando a riflessioni importanti sulla stabilità economica del paese e sulle politiche fiscali adottate dal governo.
Per comprendere la portata del debito pubblico, è utile analizzarlo in relazione al Prodotto Interno Lordo (PIL). Attualmente, il debito pubblico italiano rappresenta una percentuale significativa del PIL, rendendo l’Italia uno dei paesi con il più alto rapporto debito/PIL in Europa. Questa situazione solleva preoccupazioni circa la capacità del paese di onorare i propri impegni finanziari, soprattutto in un contesto di crescita economica limitata e incertezze geopolitiche.
Le politiche fiscali adottate dal governo italiano negli ultimi anni sono state oggetto di dibattito e analisi. Alcuni esperti sostengono che un approccio più rigoroso alla spesa pubblica è necessario per stabilizzare il debito, mentre altri avvertono che misure di austerità potrebbero soffocare la crescita economica.
Inoltre, la gestione del debito pubblico richiede una cooperazione europea più forte. Le misure di solidarietà tra gli Stati membri dell’Unione Europea possono contribuire a stabilizzare le economie più vulnerabili, inclusa l’Italia, specialmente in tempi di crisi. La creazione di strumenti finanziari europei che possano offrire supporto ai paesi con elevati debiti pubblici potrebbe rappresentare una via d’uscita per evitare il default e garantire una crescita sostenibile.
A quanto ammonta il debito pubblico italiano?
Secondo le rilevazioni diffuse dalla Banca d’Italia, il debito ha toccato i 2.962,3 miliardi di euro, con un incremento rispetto ai 2.961,6 miliardi di euro registrati all’inizio del mese. Questo aumento, sebbene inferiore al miliardo di euro, segna una crescita significativa rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, quando il debito era di 2.849,7 miliardi di euro, con un incremento di oltre 112,6 miliardi di euro.
Analizzando l’andamento del debito pubblico nei mesi precedenti, emerge un trend di crescita costante. Ad agosto 2024, il debito pubblico aveva già superato i 2.962 miliardi di euro, con un aumento di 12 miliardi rispetto all’inizio del mese. Anche in questo caso, il confronto con l’anno passato è preoccupante: un incremento di oltre 116 miliardi rispetto agli 2.846 miliardi di euro di agosto 2023.
A luglio 2024, si era assistito a una leggera diminuzione del debito, sceso sotto i 2.947 miliardi di euro, ma questo calo è stato solo temporaneo, e il saldo è tornato a crescere nei mesi successivi. Il debito pubblico a giugno 2024 aveva già toccato i 2.949 miliardi di euro, con un aumento mensile di oltre 30 miliardi, mentre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente l’aumento era di circa 99 miliardi.
Le ragioni di questo incremento sono molteplici e complesse. In primo luogo, il debito pubblico è influenzato dalle spese correnti dello Stato, che includono non solo i salari dei dipendenti pubblici e le pensioni, ma anche gli investimenti in infrastrutture e servizi pubblici. Negli ultimi anni, l’Italia ha dovuto affrontare numerose sfide economiche, dalla pandemia di COVID-19 agli effetti della crisi energetica, che hanno spinto il governo a incrementare la spesa pubblica per sostenere l’economia.
In secondo luogo, la gestione del debito pubblico è strettamente legata alle politiche monetarie della Banca Centrale Europea (BCE). I tassi di interesse mantenuti a livelli storicamente bassi hanno consentito al governo italiano di finanziarsi a costi contenuti, incentivando l’emissione di nuovi titoli di Stato. Tuttavia, con l’inflazione che ha iniziato a risalire, c’è il rischio che la BCE aumenti i tassi, rendendo il finanziamento del debito più costoso e contribuendo a una potenziale crisi di sostenibilità.