
Maternità surrogata e legge "Varchi": il caso della coppia di Arezzo in California - Ilsabato.com
Il dibattito sulla maternità surrogata e le leggi che regolano questa pratica continua a sollevare interrogativi e preoccupazioni, specialmente dopo l’entrata in vigore della legge “Varchi”, che punisce le attività di surrogato anche per fatti commessi all’estero. Le avvocate Filomena Gallo e Francesca Re dell’Associazione Luca Coscioni analizzano il caso di una coppia di Arezzo, bloccata in California dopo la nascita del loro bambino nato grazie a un percorso di surrogazione. I due uomini temono un rientro in Italia punito con l’arresto, una pena detentiva fino a due anni e ingenti multe. Le esperte discutono i dettagli normativi e le possibilità legali che hanno i protagonisti di questa vicenda.
Il timore della pena per la coppia di Arezzo
La coppia di Arezzo si trova attualmente in una situazione difficile in California, dove hanno dato vita a una nuova famiglia attraverso la maternità surrogata. Con l’entrata in vigore della legge “Varchi”, che ha reso reato universale la surrogazione di maternità, il loro rientro in Italia potrebbe risultare problematico. Temono infatti che il rientro possa esporli a procedimenti penali e sanzioni severe, inclusi i due anni di carcere e le multe che variano da 600.000 euro fino a un milione di euro. Filomena Gallo e Francesca Re, pur non essendo legali della coppia, hanno chiarito che la probabilità di una condanna penale in questa situazione è remota.
Le avvocate hanno sottolineato come il principio di irretroattività della legge penale, di fondamentale importanza nel sistema giuridico italiano, protegga i fatti già avvenuti da eventuali punizioni. Questo principio implica che solo le azioni svolte dopo l’entrata in vigore della legge possano essere soggette a sanzioni. Resta da vedere come le autorità italiane affronteranno questo caso delicato e quali misure saranno adottate per tutelare i diritti della coppia.
La legge “Varchi” e il principio di irretroattività
La legge “Varchi” ha introdotto modifiche significative nella legislazione italiana riguardante la maternità surrogata. Essa amplia la portata della punibilità per le transazioni legate alla surrogazione anche per i fatti avvenuti all’estero, qualcosa che non era mai accaduto prima. Entrata in vigore il 3 dicembre, questa legge è stata concepita per dare un segnale forte contro la pratica della maternità surrogata, consolidandola come reato grave.
Gallo e Re hanno specificato che, secondo il principio di irretroattività, ogni comportamento illecito può essere sanzionato solo se avvenuto dopo la data di attuazione della legge. Ciò implica che i percorsi di fecondazione assistita, già avviati prima del 3 dicembre, non possono essere perseguibili. Le avvocate, in linea con la dottrina penalistica, sostengono che la fruizione di un processo penale non coincida con la nascita del bambino ma con l’inizio della gravidanza, che è un processo lungo e complesso.
Le implicazioni pratiche per la coppia e il dibattito legale
Le conseguenze pratiche della legge “Varchi” sono oggetto di dibattito, e mentre la coppia di Arezzo ha trovato un nuovo inizio negli Stati Uniti, il loro futuro tornerebbe a essere inquieto se dovessero ritornare in Italia. Gallo e Re avvertono che, anche se possono sorgere procedimenti penali, le possibilità di condanna sono basse con una difesa adeguata, suggerendo un approccio cauto e strategico per affrontare eventuali accuse. La questione è complessa: abbandonare il bambino che hanno tanto desiderato sarebbe un’azione da evitare, in quanto si configurerebbe come una gravissima violazione del diritto di genitorialità.
Il caso della coppia di Arezzo rappresenta solo uno dei tanti dilemmi legati alla maternità surrogata in un contesto normativo sempre più restrittivo. Le avvocate Gallo e Re concludono ribadendo che il rispetto dei diritti umani e la protezione dei minori devono sempre venire prima delle interpretazioni legali, suggerendo che l’interesse del bambino debba essere una priorità. La situazione continua a evolversi, richiedendo attenzione e una riflessione più profonda soprattutto sulle diritti legati alla genitorialità e la responsabilità delle leggi.