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Morosità, Del Mauro: «Adiremo le vie legali»

Molti assegnatari di immobili comunali da anni non versano i canoni di fitto e l’assessore delegato ammette: «Non è facile riscuotere i pagamenti»

Dal 2009 al 2016 il mercatino rionale ha fatto registrare circa 85mila euro di canoni non pagati.

Dopo la pubblicazione nelle scorse settimane della lista delle morosità relative agli assegnatari di immobili comunali, abbiamo parlato con il capogruppo di maggioranza Massimiliano Del Mauro, delegato ai tributi.

L’ammontare dei mancati incassi degli ultimi dati pubblicati (anno 2016) è stato di poco meno di 180mila euro. Dal 2009 ad oggi il totale è di 830mila euro. Come si sta muovendo il Comune per riscuotere il dovuto?

Quello delle morosità è un problema annoso, ma che stiamo affrontando senza indugio con tutti i mezzi a nostra disposizione. Dobbiamo innanzitutto distinguere tra i morosi di natura abitativa e quelli per attività commerciali/associative. Nel 2018 ho iniziato a occuparmi della vicenda convocando gli interessati, alcuni hanno formalizzato una rateizzazione, con altri abbiamo dovuto procedere per vie legali, verso cui c’è anche chi ha impugnato le nostre richieste. Gli strumenti a nostra disposizione sono limitati.

Quali sono i risultati?

Ahimè è difficilissimo ottenere i pagamenti, la percentuale di riscossione è molto bassa. Prima di arrivare all’extrema ratio degli sfratti, si può procedere con delle sospensive o dei pignoramenti. Ad ogni modo, rispetto agli anni precedenti quando le notifiche venivano fatte solo per evitare la prescrizione del debito (5 anni, ndr), noi abbiamo cercato di dialogare “per tempo” con queste persone per evitare l’aggravarsi di situazioni già difficili, ad esempio spesso ai fitti si aggiunge anche il mancato pagamento della Tari.

Tra chi non paga c’è anche chi è concretamente in difficoltà…

Assolutamente, ci sono situazioni delicate in diverse famiglie. Ma talvolta coloro che sono a bassissimo reddito dovrebbero almeno presentare l’ISEE a inizio anno per vedersi esentare ove possibile la quota fitto e ridurre al minimo la Tari (fino ai 1000 euro annui è prevista l’esenzione totale, ndr). Spesso non avviene nemmeno questo, e in mancanza delle dichiarazioni siamo costretti a conteggiarli al massimo importo dovuto, ciò genera un ruolo che va comunque gestito dagli uffici e che distorce in una certa misura le tabelle finali.

Avete pronti altri dati?

Sui fitti a breve potremo pubblicare anche gli elenchi 2017 e 2018. Sulla Tari possiamo già notificare le mancanze del 2019.

Sui tributi derivanti dal commercio qual è la situazione invece?

Ci sono alcune categorie merceologiche che cambiano ragione sociale ogni 3-4 anni proprio per non pagare, molte notifiche cadono nel vuoto. In generale volevamo fare delle modifiche al regolamento comunale in consiglio già a inizio anno, poi è partita l’emergenza Covid e abbiamo preferito evitare. Appena possibile ci torneremo per accorciare i tempi di riscossione. 

Marco Monetta

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Redazione