L’assessore al commercio si sbilancia: Abbiamo idee e progetti per dare un nuovo volto alla città e migliorare la qualità di vita. Mercato in Piazza prima della fine del mandato, in arrivo nuove aree blu in via Appia, revoca del bando di assunzione dei vigilini, riordino parcheggio interno e accesso alla “De Amicis”, riattivazione videosorveglianza, ricorsi e incassi autovelox, con un milione di euro già… in cassa.
Assessore, riusciremo a rivedere un giorno il mercato in Piazza?
Il mercato settimanale tornerà al centro della città: è un impegno che abbiamo assunto con la città in campagna elettorale e prima della scadenza del nostro mandato amministrativo lo rispetteremo. Siamo convinti di poterlo fare perché i lavori che stanno interessando il tratto urbano del fiume Sabato dovrebbero terminare nel giro di un anno, per cui si può ragionevolmente prevedere che a quel punto non dovrebbero esserci più ostacoli al trasferimento di tutte le bancarelle.
E come sarà organizzato il mercato al centro?
E l’accorpamento invece?
Anche l’accorpamento possiamo considerarlo tecnicamente fatto. Ormai è davvero una questione di settimane, al massimo entro la fine di marzo le bancarelle spariranno da via San Lorenzo dove, invece, saranno ospitati i parcheggi, consentendoci anche un bel risparmio sui costi di pulizia straordinaria e liberando le traverse di via Appia, intasate dalle auto il giovedì mattina.
Anche sei mesi fa disse più o meno le stesse cose…
Ma cosa manca?
Qualche piccolo intervento ai varchi di accesso, ai servizi igienici e ad alcuni cordoli per creare maggiori condizioni di sicurezza. Anche perché gli ambulanti troveranno posto esclusivamente nel parco e nella strada antistante, senza impegnare i marciapiedi come accade oggi. E poi vorremmo incontrare gli ambulanti, i sindacalisti e i residenti per confrontarci con loro. Ripeto, ancora qualche settimana di pazienza e avvieremo lo spostamento. Anche perché abbiamo intenzione di restituire al quartiere ed alle famiglie un bel parco rimesso a nuovo. E dal giorno dopo già cominceremo a progettare il rientro di tutto il mercato al centro città.
E per il commercio a posto fisso che pensate di fare?
Un tasto dolente…
Intanto mi preme sottolineare e riconoscere che se abbiamo registrato il positivo risultato ottenuto con la modifica dei tempi di accensione del semaforo sulla Puntarola è stato anche grazie all’input arrivato dal suo giornale. Ho raccolto personalmente quell’invito ad agire ed oggi sono davvero contento di aver affrontato quella sfida perché il risultato è sotto gli occhi di tutti. E anche per questo mi sento pronto a spingermi oltre, cercando di intervenire con decisione anche su via Appia bassa, cioè sul tratto fra la Maddalena e la ferrovia, introducendo la sosta a pagamento. D’altra parte i positivi riscontri ottenuti prima in via Aldo Moro e poi in via De Caprariis ci incoraggiano ad andare avanti senza esitazioni.
Cioè pensate a nuove aree blu?
Ciò significa che dovrete acquistare altri parcometri?
Sì, necessariamente. Abbiamo calcolato che ne occorreranno almeno una mezza dozzina, di nuova generazione, cioè che accettano pagamenti sia con le monete che col cellulare e con le carte di credito, in grado di emettere anche gli abbonamenti semestrali e annuali. In più, attraverso un sistema integrato di fotocamere, sensori e display luminosi, si potrà sia conoscere in quale zona esistono parcheggi liberi senza essere costretti a fare interminabili giri alla ricerca di un posto, sia risalire al numero di targa dei veicoli che non espongono il ticket oppure parcheggiati in sosta gratuita da più dei 15 minuti consentiti. Insomma, un sistema innovativo che nelle città dove viene utilizzato, come ad esempio Foligno, sta dando davvero ottimi risultati. Naturalmente l’intenzione è quella di sostituire completamente o progressivamente anche tutti gli altri 22 parcometri presenti in città per estendere il servizio su tutto il territorio comunale.
Quindi pensate anche di rottamare già gli attuali parcometri?
E quanto costa un parcometro e quanto incassiamo oggi dalla sosta a pagamento?
Un parcometro costa circa 6mila euro e noi pensiamo di acquistarne una trentina. Per quanto riguarda gli incassi stiamo registrando un trend positivo: nel 2018 i parcometri hanno fruttato 151mila euro, nel 2017 fruttarono 146mila euro e nel 2016 140mila euro, per un totale di circa 437mila euro negli ultimi tre anni. Se da questo importo sottraiamo i circa 140mila euro serviti per acquistare a rate gli attuali parcometri, i circa 140mila euro riconosciuti ai 4 ausiliari addetti al controllo e i circa 108mila euro liquidati alla Cosmopol per il servizio di scassettamento e versamento, pur considerando altri costi gestionali, come software, ram dati e carta, possiamo essere fiduciosi sul fatto che, aggiornando l’attuale sistema di gestione della sosta, avremo da un lato una città più ordinata e dall’altro maggiori entrate.
E per l’attività di controllo della sosta che intenzioni avete? E a che punto è l’assunzione dei 4 nuovi ausiliari del traffico?
Cioè?
Abbiamo avviato un’attività di verifica e riordino di tutti gli spazi pubblici destinati alla pubblicità, compresa la segnaletica commerciale, con l’obiettivo di affidare il servizio all’esterno e incrementare le relative entrate.
E per la riattivazione del sistema di videosorveglianza che tempi prevedete?
Siamo quasi pronti, dopo aver completato l’iter burocratico per l’individuazione del responsabile della protezione dei dati personali, l’Ufficio tecnico sta lavorando alla realizzazione della sala monitor all’interno del Comando dei Vigili urbani dopodiché tutte le telecamere di sorveglianza saranno riattivate.
A proposito di sorveglianza, l’ingresso posteriore della scuola “De Amicis” è sempre poco sorvegliato…
Ne sono pienamente consapevole perché ho notato che effettivamente la quantità di automobili che entrano ed escono dal piazzale interno dell’edificio scolastico è esagerata e mette a rischio la sicurezza degli studenti, ma non possiamo destinare un Vigile urbano al controllo di quel varco perché non abbiamo agenti sufficienti. O meglio, potremmo anche pensare di rinforzare il turno antimeridiano, ma sapendo che poi non avremmo più agenti per il turno pomeridiano. Comunque la soluzione definitiva è in arrivo perché abbiamo deciso di riordinare il parcheggio interno e di automatizzare il cancello consegnando i telecomandi solo alle persone autorizzate lasciando aperto il cancello pedonale.
Dulcis in fundo… l’autovelox sulla Variante, croce e delizia dell’Amministrazione comunale. Intanto può darci qualche dato ufficiale sul numero di verbali e sugli incassi?
Senz’altro, ma preferirei partire dall’inizio, altrimenti temo che non si comprenda bene cosa stiamo facendo. Quando siamo stati eletti un anno e mezzo fa abbiamo trovato la seguente situazione: due autovelox parcheggiati in un deposito comunale, una rata mensile di 5mila euro da pagare, una previsione di entrata in bilancio per 4 milioni di euro all’anno da realizzare e la richiesta di attivazione bocciata dalla Prefettura. Avevamo due possibilità: azzerare tutto e denunciare alla Corte dei conti il danno erariale perché si stavano spendendo i soldi dei cittadini per un servizio che non era partito oppure cercare di mettere a posto le carte e riavviare l’iter. Abbiamo deciso di andare avanti perché ci siamo resi conto che l’autovelox avrebbe aumentato la sicurezza in quel tratto di strada ed in particolare di chi si immette sulla Variante verso Avellino Est provenendo da via Manfredi.
Aspetti, ci vuole dire che l’autovelox funziona solo per garantire più sicurezza agli automobilisti?
Per quanto mi riguarda la vedo proprio così. Mi sono convinto a portare avanti il discorso quando ho capito le potenzialità dello strumento in termini di sicurezza e quando mi sono reso conto che attivando la postazione fissa avremmo potuto anche rinunciare a quella mobile guadagnando la disponibilità di due vigili impegnati almeno un giorno a settimana sulla Variante per il controllo della velocità. Oggi quel tratto è più sicuro, il notevole traffico scorre in maniera più ordinata e prudente rispetto al passato. In ogni caso, assumo l’impegno a verificare se l’Anas è favorevole ad innalzare il limite da 70 a 80 km/orari per rispondere a chi sostiene che in quel tratto sia possibile anche sostenere una velocità leggermente maggiore. In ogni caso, la decisione di provare a verificare se almeno uno dei due autovelox acquistati potesse essere attivato un centinaio di metri più avanti rispetto al punto immaginato inizialmente e bocciato dalla Prefettura per ragioni di sicurezza non è stata determinata da aspetti esclusivamente economici. E comunque abbiamo risolto un problema che non abbiamo creato noi.
Ma non può negare che quello economico è l’aspetto più evidente e anche controverso considerando il contenzioso in atto…
Intanto credo che dovremmo essere tutti d’accordo sul fatto che chi supera il limite di velocità vada multato. Detto questo aggiungiamo qualche informazione utile ad inquadrare meglio il fenomeno. L’autovelox è attivo 13 giorni al mese per 12 ore continuative secondo un calendario che stabilisce la Prefettura e da quando l’autovelox è entrato in funzione, cioè a metà giugno scorso, ha scattato circa 18mila foto, elevando una media di circa 250 multe al giorno, per un importo complessivo di 2,2 milioni di euro, di cui circa un milione già incassato. Finora, poi, abbiamo notizia di 450 ricorsi, di cui 40 accolti, 40 respinti e altri da discutere, che rappresentano meno del 3% del totale delle multe elevate, una percentuale alquanto fisiologica e prevedibile nonostante una campagna di stampa che facendo credere che i ricorsi fossero tutti accoglibili ha incentivato il contenzioso.
Ma il fatto che nel testo del verbale mancasse un elemento essenziale, cioè il riferimento al decreto prefettizio che autorizza l’utilizzo dell’autovelox in quel preciso punto e la cui eccezione sollevata dai legali dei ricorrenti è stata accolta dai giudici, è un errore che l’Amministrazione ha sostanzialmente riconosciuto provvedendo a far correggere il testo…
Siamo intervenuti su quell’aspetto correndo ai ripari anche se non siamo del tutto convinti che fosse un elemento determinante per l’accoglimento dei ricorsi, infatti, di concerto con la delegata al contenzioso Giuliana De Vinco, siamo pronti ad impugnare tutti i ricorsi accolti davanti al giudice ordinario. E a quel punto non so se agli automobilisti converrà resistere perché in caso di soccombenza le spese processuali sono molto salate.
E nel frattempo il Comune ha già incassato circa un milione di euro…
Sì, anche se non ci stiamo esaltando più di tanto perché prevediamo un calo delle entrate nei prossimi mesi dovuto al fatto che gli automobilisti saranno sempre più prudenti, il che non ci dispiace affatto. In ogni caso, la prima buona notizia è che per la prima volta dopo tanti anni forse non sarà necessario utilizzare le anticipazioni bancarie per assicurare il funzionamento del Comune, risparmiando circa il 3% di interessi.
Ma come sarà speso l’incasso dell’autovelox?
La metà andrà investita necessariamente in sicurezza e l’altra metà per coprire il disavanzo, obiettivo che di questo passo contiamo di realizzare agevolmente. E’ innegabile comunque che Atripalda con questi soldi è destinata a fare un grande balzo in avanti, grazie anche agli ambiziosi progetti che abbiamo in mente, in grado di cambiare in pochi anni il volto della città e restituire ai cittadini migliori condizioni di vita. E l’Amministrazione guidata da Giuseppe Spagnuolo sarà all’altezza della sfida.