Naspi ecco tutto quello che c’è da sapere sull’indennità di disoccupazione, l’INPS chiarisce alcuni aspetti importanti
La perdita del lavoro è un evento che può mettere a dura prova chiunque, soprattutto dal punto di vista economico. Per fortuna, esistono strumenti di sostegno che aiutano a superare questa fase difficile.
Uno di questi è la Naspi , ovvero l’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS. Senza ombra di dubbio, si tratta di un aiuto fondamentale per chi ha perso il lavoro in modo involontario e ha bisogno di un supporto economico mentre cerca una nuova occupazione.
La Naspi diventa cumulabile con latri redditi, ecco quando
La Naspi è destinata ai lavoratori subordinati che hanno perso il lavoro non per loro volontà, quindi a causa di licenziamento, scadenza di contratto o altri motivi indipendenti dalla propria scelta. Ne hanno diritto anche gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative e il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato. Non possono invece richiederla i dipendenti pubblici a tempo indeterminato e i lavoratori autonomi.
Per ottenere la Naspi , bisogna aver maturato almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti la perdita del lavoro. Inoltre, è necessario presentare la domanda all’INPS entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. L’importo dell’indennità viene calcolato in base alla retribuzione media percepita negli ultimi quattro anni e ha una durata massima di 24 mesi.
Un punto molto importante riguarda la compatibilità tra la Naspi e altre forme di reddito. In passato, c’era molta confusione su questo aspetto, soprattutto per chi svolgeva tirocini o stage retribuiti. Infatti, molte persone temevano di perdere l’indennità di disoccupazione nel caso in cui avessero accettato un rimborso spese per un’attività formativa. Però, con la circolare n. 174 del 23 novembre 2017, l’INPS ha chiarito che il tirocinio, pur prevedendo una piccola indennità, non fa perdere il diritto alla NASpI, purché mantenga il suo carattere formativo.
Ciò significa che una persona disoccupata può svolgere un tirocinio e ricevere un rimborso spese senza dover rinunciare all’indennità di disoccupazione. Questa è una notizia molto importante, perché permette a chi è in cerca di un lavoro di acquisire nuove competenze e aumentare le possibilità di reinserimento nel mercato senza perdere il sostegno economico della NASpI.
Per continuare a percepire l’indennità, però, bisogna comunicare all’INPS l’inizio del tirocinio e l’eventuale compenso percepito. Se l’importo del rimborso spese supera una certa soglia, l’INPS può ridurre l’importo della NASpI, ma senza revocarla del tutto. Questo meccanismo consente di bilanciare l’esigenza di formarsi e lavorare con la necessità di mantenere un reddito minimo durante il periodo di disoccupazione.
Ricevere l’indennità di disoccupazione non significa poter rimanere inattivi. Chi percepisce l’indennità è tenuto a seguire un percorso di ricollocazione, partecipando a corsi di formazione e accettando eventuali offerte di lavoro congrue. Non rispettare questi obblighi può comportare la sospensione o la revoca dell’indennità.
Per fare richiesta della NASpI, bisogna accedere al portale INPS con SPID, CIE o CNS, compilare il modulo di domanda e inviarlo online. In alternativa, si può presentare domanda tramite un patronato. Dopo l’invio, l’INPS esamina la richiesta e comunica l’esito entro pochi giorni.
Questo strumento rappresenta un sostegno fondamentale per chi si trova temporaneamente senza lavoro. Sapere che è possibile percepirlo anche svolgendo un tirocinio formativo è un vantaggio significativo per chi vuole rimettersi in gioco senza perdere una fonte di reddito essenziale.