
Nuove indagini sul caso Poggi: analisi genetiche richieste per oggetti trovati nella pattumiera - Ilsabato.com
Le recenti scoperte avvenute nell’ambito delle indagini sul caso di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007, riportano alla ribalta un’intrigante sequenza di reperti, tra cui confezioni di tè freddo, yogurt e cereali, rinvenuti nell’abitazione della giovane. La Procura di Pavia ha presentato una richiesta di incidente probatorio che prevede una revisione approfondita dei materiali biologici e dei reperti esaminati in passato. L’obiettivo è quello di effettuare analisi comparative finalizzate all’individuazione di potenziali responsabili.
Oggetti recuperati e nuova analisi dei reperti
All’interno della richiesta della Procura, firmata dall’aggiunto Stefano Civardi e dalla pm Valentina De Stefano, spiccano oggetti rinvenuti nella pattumiera della casa Poggi oppure all’interno dell’abitazione stessa, che sarebbero stati abbandonati sulla scena del crimine. Tra questi si trovano un barattolo di tè vuoto, un vasetto di yogurt e una scatola di cereali per la colazione. Questi reperti potrebbero fornire nuove informazioni chiave per il procedere delle indagini, vista anche la necessità di analisi più dettagliate e su campioni recentemente sottovalutati o rimasti ignoti.
La Procura richiede che le nuove indagini si concentrino su tamponi prelevati dalla studentessa, nonché sull’analisi degli “adesivi para-terzi” delle impronte rinvenute sulla scena del delitto. Non solo: si prevede di effettuare comparazioni con i profili genetici dei familiari maschi della vittima e di altri uomini che frequentavano la casa nel periodo in cui è avvenuto il crimine. Questa ampia rete di confronti potrebbe rivelarsi cruciale per la risoluzione del caso.
Ruolo degli esperti nella revisione delle evidenze
Nel contesto di questa nuova svolta investigative, la Procura ha acquisito consulenze e perizie genetiche già realizzate, ma è emersa anche la figura di Pasquale Linarello, specialista nominato dai legali di Alberto Stasi. Linarello si era occupato di confrontare il Dna di Andrea Sempio con campioni provenienti da unghie e dita di Chiara Poggi. A suo tempo, il consulente aveva dichiarato una certa compatibilità tra i profili, ma le successive indagini hanno archiviato la posizione di Sempio con decisione.
L’importanza dei consulenti scientifici nelle indagini fa da sfondo a un eventuale sviluppo della richiesta di analisi, sottolineando l’importanza di una revisione ben articolata delle evidenze, che possa rivelare informazioni chiave mai considerate prima.
L’attuale situazione legale e le prossime tappe
Recentemente, gli avvocati di Sempio hanno presentato opposizione alla richiesta di nuovi accertamenti da parte della Procura. La difesa ha messo in luce che la domanda risulta generica e difetta di specificità su cosa renda irripetibili determinate analisi. Il giudice per le indagini preliminari avrà un termine di dieci giorni dal prossimo fine settimana per decidere sull’ammissibilità delle nuove indagini e fissare una data per la nomina di periti e consulenti.
La strategia della difesa include richieste di ampliare le analisi a ulteriori profili di Dna, coinvolgendo un numero maggiore di potenziali soggetti. Questa mossa potrebbe evidenziare l’interesse a non limitarsi ad una visione ristretta delle indagini, ma piuttosto a un approccio più globale che possa effettivamente contribuire a far chiarezza su uno dei casi più controversi della cronaca italiana.
I prossimi sviluppi di questa indagine saranno oggetto di attenzione, poiché la ricerca della verità continua a muovere il caso verso una nuova fase potenzialmente risolutiva.