
Nuovo test salivare per la diagnosi precoce dei tumori orofaringei legati all'Hpv - Ilsabato.com
La recente scoperta di un test salivare attraverso un semplice gargarismo rappresenta un passo significativo nella diagnosi precoce dei tumori orofaringei associati all’infezione da Papillomavirus umano . Questo esame innovativo, frutto della collaborazione internazionale di ricercatori, mira a identificare le lesioni tumorali in fase iniziale, facilitando interventi più tempestivi e potenzialmente più efficaci per i pazienti. Pubblicato sul Journal of Medical Virology, lo studio è stato coordinato dall’Istituto europeo di oncologia di Milano e sostenuto dalla Fondazione Airc.
Caratteristiche del test
Il test salivare è stato progettato per avere un’alta sensibilità e specificità, come spiegano i ricercatori dell’Irccs fondato da Umberto Veronesi. Questa nuova metodica consente di identificare la presenza dell’Hpv nel cavo orale, un virus che è risultato responsabile della maggior parte dei carcinomi orofaringei. Queste neoplasie sono in costante aumento in Occidente, rendendo cruciale la diagnosi precoce. Grazie a questo nuovo approccio, è possibile individuare eventuali anomalie tumorali ancor prima che possano essere rilevate mediante tecniche di imaging tradizionali o valutazioni cliniche.
Lo studio è emerso nell’ambito dell’Alleanza contro il cancro , una rete che integra gli Irccs oncologici in Italia, collaborando anche con l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione. La combinazione di ricerca laboratoristica e pratica clinica ha dato i suoi frutti dopo un lungo periodo di sviluppo, come afferma Mohssen Ansarin, direttore del Programma cervico-facciale dell’Ieo e coautore principale dello studio.
L’importanza della diagnosi precoce
Il dottor Ansarin sottolinea come i dati del test possano rivelare segni di cancro orofaringeo in un’epoca in cui questo tipo di tumore è in crescita, soprattutto tra le giovani generazioni maschili nei Paesi occidentali. L’esame è estremamente semplice: bastano pochi istanti per effettuare un gargarismo per raccogliere il campione. La possibilità di avere un test virale facilmente eseguibile e non invasivo, in aggiunta al suo costo accessibile, costituisce un elemento fondamentale. La diagnosi precoce in oncologia fa una differenza sostanziale nella possibilità di successo dei trattamenti e nella loro intensità.
Nel caso di questo test, la validazione in studi su ampia scala è il prossimo passo necessario. Se il test dimostrerà la propria efficacia, potrà essere adottato non solo per diagnosticare carcinoma orofaringeo sospetto, ma anche per monitorare pazienti con precedenti trattamenti, rendendo possibile l’individuazione anticipata di eventuali recidive.
Promesse e sfide future
Il riconoscimento dell’Hpv nel cavo orale rappresenta una questione di rilevanza globale, spiega Susanna Chiocca, direttrice dell’Unità Viruses and Cancer dell’Ieo e autrice di riferimento dello studio. Grazie a collaborazioni forti tra i settori ricerca e clinica, il gruppo di lavoro ha potuto accedere a una delle più complete casistiche in Italia riguardanti carcinomi orofaringei. Negli anni, l’Ieo ha visto tra 150 e 180 pazienti all’anno affetti da patologie di questo tipo, con circa l’80% dei casi attribuibili all’infezione da Hpv.
L’analisi dei campioni salivari e ematici di 132 pazienti ha mostrato un’alta percentuale di rilevamento del ceppo 16 del virus, noto per la sua perniciosità. Tali risultati dovranno essere confermati in studi con un numero maggiore di pazienti, e i dati raccolti finora potrebbero servire per valutare eventi futuri, come la possibile recidiva della malattia.
Verso uno screening di massa
Secondo le ricercatrici Marta Tagliabue e Rita De Berardinis, il test salivare elimina la necessità di procedure invasive come aghi e tamponi, riducendo il margine di errore nella raccolta dei campioni. Guardando avanti, si spera di poter utilizzare questo test anche come screening proattivo per soggetti sani a rischio. L’uso di saliva potrebbe segnare un nuovo capitolo nella lotta contro i tumori correlati all’Hpv.
Malgrado le promettenti prospettive del test, gli specialisti dell’Ieo ricordano che la prevenzione delle malattie oncologiche continua a rivestire un ruolo cruciale. Negli ultimi tre decenni, i tumori orofaringei generati dall’Hpv sono raddoppiati, in particolare tra le popolazioni maschili, e capita che nei prossimi trent’anni possano addirittura eguagliare per incidenza il cancro alla prostata. La vaccinazione contro l’Hpv, appositamente offerta gratuitamente agli adolescenti, potrebbe risultare fondamentale per contrastare questa tendenza, dati i tassi crescenti di infezione associati al virus, diagnosticato come l’infezione trasmissibile più comune al mondo.