Niente festa civile per la Vergine, i soldi raccolto destinati al recupero della facciata danneggiata. L’imprenditore sorpreso positivamente: «Spero che anche il Comitato festa San Sabino faccia altrettanto, pronto a fare la mia parte. La comunità ha bisogno di stringersi intorno ai suoi simboli»
«La scelta compiuta dal Comitato festa della Madonna del Carmine di rinunciare al programma civile per finanziare il ripristino della facciata della chiesa è stata estremamente intelligente. E sono pronto a dare il mio contributo per completare l’opera» a parlare è l’imprenditore atripaldese Enzo Angiuoni .
«Appena tornerò ad Atripalda conto di congratularmi personalmente con i membri del Comitato – aggiunge il cittadino onorario – poiché hanno preso una decisione saggia. E’ più importante restituire ai cittadini una splendida parrocchia invece di spendere grosse somme di denaro in concerti musicali» continua Angiuoni che poi con altrettanta chiarezza propone al Comitato festa di San Sabino di compiere la medesima scelta: «Sarebbe opportuno destinare quei 20/30mila euro al ripristino della facciata della Chiesa Madre perché ne ha davvero bisogno e non per il concerto del cosiddetto “big”. E anche in questo caso sarei pronto a fare la mia parte, senza alcun problema. Così come ho già offerto a don Fabio la mia disponibilità a far restaurare quattro cappelle della chiesa madre, un intervento che spero possa essere effettuato dal maestro Carmine Tranchese che ha già avuto modo di farsi apprezzare in questo tipo di lavori. Aspetto solo che don Fabio mi dia l’ok».
L’imprenditore, inoltre, lancia la sua idea riguardo l’organizzazione della festa in onore del Santo Patrono: «Invece di ingaggiare il cantante affermato e costoso sarebbe più coinvolgente far esibire qualche gruppo emergente così da dare spazio e visibilità ai giovani talenti locali».
Infine Angiuoni dedica le sue attenzioni alle condizioni in cui versa il convento di San Pasquale: «Se qualche altro imprenditore mi affiancasse non esiterei a finanziare il ripristino della facciata che ormai versa in pessime condizioni. La comunità ha bisogno di stringersi intorno ai suoi simboli e sicuramente le chiese cittadine sono tra i più importanti. Bisogna ripartire da qui per costruire prima un presente e poi un futuro meraviglioso».