Palladino: «Prima di Natale il Comune erogherà 50mila euro in voucher alimentari»


L’assessore alle Politiche sociali anticipa la pubblicazione dell’avviso per giovedì 9 dicembre: «Previsti contributi anche per utenze domestiche e canoni di locazione». Il punto sul Reddito di cittadinanza e sull’indagine sul disagio giovanile

Il Comune sta per pubblicare un nuovo bando per la distribuzione di voucher alimentari e di contributi su canoni di locazione e utenze domestiche. Ad anticiparlo è l’assessore con delega alle politiche sociali, Nancy Palladino: «Ci siamo. Anche quest’anno prima di Natale riusciremo a distribuire circa 50mila euro in “voucher alimentari”, una delle tre opzioni contenute nella misura del governo approvata l’estate scorsa per aiutare i cittadini penalizzati dalla pandemia».

Può dirci di più?

«Giovedì 9 dicembre sul sito internet del Comune quasi certamente verrà pubblicato il bando e ci sarà tempo fino al 20 dicembre per inviare la domanda attraverso la piattaforma online https://atripalda.bonuspesa.it. Si tratta di un sistema ormai collaudato che nelle precedenti occasioni ci ha consentito di ottimizzare i tempi».

Quali sono le novità rispetto al passato?

«Il Comune di Atripalda è risultato assegnatario di un contributo di circa 140mila euro, che abbiamo immaginato di suddividere destinando 50mila euro per i voucher alimentari, 55mila euro per le utenze domestiche e oltre 35mila euro per i canoni di locazione. I richiedenti, nella domanda, dovranno indicare al massimo due opzioni su tre, cioè non possono chiedere il contributo contemporaneamente per la spesa, per le utenze e per il canone, ma al massimo per due tipi di utilizzo». 

E come avverrà l’erogazione?

«I voucher alimentari, il cui importo varia tra i cento ed i cinquecento euro a seconda della composizione del nucleo familiare, verranno erogati attraverso lo stesso sistema utilizzato in passato, e cioè attraverso un codice da digitare sulla tastiera del posse dell’esercizio commerciale convenzionato. Da metà della prossima settimana verrà fornito un supporto alla compilazione sia da parte dall’Ufficio Assistenza del Comune che presso i locali CoWorking del Consorzio A5 di via Belli».

Quali sono i requisiti essenziali?

«Gli stessi di sempre, e cioè il reddito Isee che non dovrà superare una determinata soglia e la condizione di inoccupazione, disoccupazione e, più in generale, di bisogno anche non direttamente correlato alla pandemia».

E le altre due opzioni?

«I contributi per le utenze intestate al richiedente e per i canoni di locazione di abitazioni regolarmente registrati, dopo i necessari controlli, verranno erogati dopo le festività con un bonifico su conto corrente oppure per cassa presso la banca che funge da tesoreria (Credito cooperativo di Flumeri). Crediamo giusto, in questo periodo, dare priorità ai buoni spesa, rinviando a gennaio l’erogazione degli altri contributi meno “urgenti”. Parallelamente stiamo portando avanti un progetto che riguarda i giovani».

Di che si tratta?

«Gli adolescenti ed i giovani sono state senz’altro le categorie più esposte ai disagi dovuti alla pandemia e, grazie all’associazione “Laika”, abbiamo avviato una ricerca che, attraverso la somministrazione di questionari ai ragazzi di età compresa fra i 18 ed i 29 anni, porterà all’attivazione di un osservatorio sul disagio giovanile».

A che punto è?

«La fase delle interviste si concluderà il 20 dicembre prossimo mentre il progetto terminerà il 20 gennaio 2022 con una relazione conclusiva che presenteremo alla città».

Cosa sta emergendo?

«Finora sono stati coinvolti una settantina di giovani e, a quanto pare, sta venendo fuori che, contrariamente a ciò che si possa pensare, sono molto attenti alla vita politico-amministrativa, sia italiana che cittadina».

Tornando al sostegno economico, ad Atripalda quanti sono i percettori di Reddito di cittadinanza e come vengono utilizzati?

«Ad oggi i residenti, intesi come singoli o come nuclei familiari, che godono in misura piena o parziale del RdC sono 205. In passato si sono toccate anche punte di 300 percettori e, comunque, non sono mai stati meno di 200. Precisiamo, però, che solo il 30% circa ha i requisiti per essere coinvolto dal Comune in progetti di pubblica utilità. Finora, dunque, il Comune ha potuto contare sull’aiuto di circa una sessantina di percettori, impiegati nei tre progetti approvati, i primi in provincia di Avellino».

E come mai?

«Molte persone vengono esonerate per varie ragioni, che dipendono dall’età, dalle condizioni di salute, dalla presenza di minori di tre anni nel proprio nucleo familiare, oppure se sono “caregiver”. In ogni caso c’è da dire che le persone finora impiegate ci hanno dato davvero una mano in diversi servizi, come la sorveglianza presso le scuole e presso il centro vaccinale, oppure nella sistemazione dei libri nella biblioteca comunale, alla manutenzione del cimitero o di parco delle acacie. Insomma, è stato grazie a loro se da un anno a questa parte siamo riusciti a sopperire alle carenze nella pianta organica, affiancando di volta in volta ai dipendenti comunali qualcuno dei percettori».



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