Decoro urbano, sicurezza, servizi e bilancio comunale sono alcuni degli argomenti trattati in questa intervista dal sindaco che assicura: «Stiamo per uscire da una situazione disastrosa»
Poche parole e molti fatti, a questo motto si è indiscutibilmente ispirato il sindaco Giuseppe Spagnuolo nei primi due anni del suo mandato, impegnato, a suo dire, da un lato a rimettere ordine nei conti del Comune e dall’altro ad avviare una seria programmazione che nel giro di pochissimi anni dovrebbe far rinascere Atripalda.
Sindaco, le recenti risse e la massiccia presenza di forze dell’ordine in Piazza hanno destato un certo allarme…
Le recenti risse che si sono verificate in Piazza hanno certamente turbato tutti e anche se non si è trattato di episodi tali da richiedere ulteriori interventi straordinari da parte delle forze dell’ordine c’è comunque preoccupazione. Per quanto ci riguarda cercheremo di mantenere alta l’attenzione, anche attraverso una maggiore presenza serale dei Vigili urbani in Piazza, per evitare che tali episodi si ripetano e che turbino nuovamente la serenità dei cittadini e dei commercianti. Detto questo aggiungo che se prendiamo in esame un periodo di tempo più ampio possiamo senz’altro affermare che il territorio è sostanzialmente sotto controllo e che non si registrano particolari problemi di sicurezza.
L’impianto di videosorveglianza, spento da più di un anno, potrebbe rappresentare un ottimo deterrente…
Alcune novità normative hanno compromesso il funzionamento dell’impianto di videosorveglianza, ma contiamo di potenziarlo e riattivarlo a breve, insieme al Regolamento di sicurezza urbana che contiamo di approvare nel prossimo Consiglio comunale attraverso il quale verrà introdotto il cosiddetto “Daspo urbano”, ovvero sanzioni e divieto di accesso in alcune aree urbane per coloro i quali si rendano protagonisti di condotte in contrasto con il decoro e la vivibilità urbana.
A proposito di decoro urbano, la città non sembra essere nel fiore della sua bellezza…
Sono cominciati i lavori urgenti e non più rinviabili di sistemazione della pavimentazione nei punti più critici dell’area pedonale. Da un mese a questa parte, infatti, si sono registrati numerosi cedimenti che hanno reso necessari altri interventi oltre quelli effettuati due anni fa gratuitamente dalla ditta incaricata della posa in opera delle piastrelle all’epoca dell’intervento di riqualificazione che ne ha ridisegnato e migliorato la funzionalità. E’ evidente che la resa del materiale, sottoposto spesso a carichi notevoli, è stata piuttosto deludente e non è escluso che grazie alle entrate dell’autovelox destinate alla sicurezza pedonale proveremo a programmare un intervento più complessivo e radicale da realizzare prima della fine del mandato armonizzandolo con il trasferimento del mercato nel centro. Nel frattempo certamente non trascureremo la possibilità di arricchire l’arredo urbano di altre panchine e di riparare l’impianto idrico della fontana.
Non si poteva intervenire prima?
Concordo con chi sostiene la necessità di agire più rapidamente, ma esistono tempi e procedure da rispettare, tenuto anche conto che in questo periodo il personale del Comune è al minimo storico, con evidenti ripercussioni sull’attività ordinaria. Basti pensare che attualmente dell’Ufficio tecnico fanno parte solo cinque unità, cioè la metà di quanti ve ne erano appena dieci anni fa.
Un fenomeno, però, piuttosto prevedibile…
Nei limiti del possibile abbiamo provato a tamponare la crisi, assumendo un messo notificatore, un funzionario amministrativo e una centralinista ipovedente. Inoltre abbiamo attivato due convenzioni per sopperire alle carenze negli uffici cultura e istruzione e attraverso la mobilità dovrebbero arrivare a breve un vigile urbano ed un ragioniere. Detto ciò, solo quest’anno è stato possibile programmare ed intervenire decisamente sul fabbisogno di personale con innesti che si concretizzeranno entro l’anno prossimo, soprattutto attraverso il “concorsone” della Regione Campania che, speriamo, ci arricchirà di impiegati competenti e dinamici, selezionati attraverso procedure trasparenti. A tal proposito, proprio questi giorni sono stati pubblicati i primi due bandi, a cui spero partecipino anche tanti giovani della nostra città perché si tratta davvero di una buona opportunità lavorativa. La vera svolta sull’efficienza del Comune arriverà proprio quando riusciremo ad avere livelli di personale adeguati alle esigenze della città. Intanto siamo grati a chi c’è adesso, ma per il futuro ci aspettiamo netti miglioramenti.
La città, comunque, aspetta risposte più tempestive…
Non si può fare tutto perché le risorse non lo consentono, mentre è possibile intervenire fissando delle priorità, cioè una serie di interventi che riteniamo più importanti e che, però, a volte devono cedere il passo ad esigenze più urgenti. E’ il caso dell’intervento di bonifica e messa in sicurezza dell’ex scuola di rampa San Pasquale in corso in questi giorni, che non era previsto e che abbiamo dovuto necessariamente avviare sia per risolvere il problema delle deiezioni che si è manifestato recentemente, sia perché è in via di completamento la realizzazione del nuovo accesso all’area archeologica da parte della Sovrintendenza. Oppure è il caso della serie di cedimenti del manto stradale che nei giorni scorsi si sono manifestati in più punti della città e che sono stati necessariamente risolti con tempestività. In ogni caso, è chiaro che se i tempi che la città si aspetta sono quelli dettati dalle segnalazioni sui social, l’Amministrazione comunale non sarà mai in grado di tenere lo stesso passo perché per un problema che si affronta e si risolve ce ne sarà sempre un altro che nel frattempo si manifesta. I cittadini, comunque, possono stare tranquilli perché nessuna segnalazione viene trascurata, è solo necessario attendere che maturino le condizioni per intervenire adeguatamente. E se da parte nostra sarà necessaria una migliore capacità di comunicazione ed informazione ci attrezzeremo per realizzarla.
Quali sono le priorità che avete individuato?
In cima alla lista c’è la sicurezza delle scuole, esigenza a cui teniamo particolarmente ed alla quale stiamo dedicando tanta attenzione. Per il resto abbiamo immaginato, sempre con i fondi della sicurezza stradale e pedonale provenienti dall’autovelox, di intervenire in via Appia alta, nel centro storico, sulla Maddalena, in via Gramsci dopo averlo già fatto in via Cerzete, via Alvanite di sotto e via Appia. Con i fondi degli oneri di urbanizzazione, invece, diamo continuamente corso agli interventi di manutenzione, una possibilità che non avremmo avuto se non avessimo risposto adeguatamente alle richieste di imprenditori privati pronti ad investire sul nostro territorio e che stranamente per anni erano state trascurate. Mi riferisco ai due interventi proposti dalla Cattolica Immobiliare e dal gruppo Marinelli, ai cui se ne potrebbe preso aggiungere un altro proposto dalla proprietà della clinica Santa Rita, che ci hanno dato sia la possibilità di incamerare diverse decine di migliaia di euro di oneri di urbanizzazione, sia di affrontare problematiche annose come quella della sicurezza all’altezza del ponte delle Filande e della razionalizzazione della zona interna di via Appia alta. E questo, personalmente, lo ritengo un ottimo approccio alla materia urbanistica visto che qualcuno ogni tanto si chiede come la stiamo affrontando. In ogni caso, appena avremo ulteriori risorse disponibili metteremo senz’altro in campo anche altri interventi.
E com’è la situazione economica del Comune?
In questo momento non è buona, ma stiamo faticosamente provando a superare una situazione a dir poco disastrosa in cui ci ha lasciato chi ci ha preceduto. Appena ci siamo insediati due anni fa, oltre ad una criticità complessiva già nota, abbiamo trovato un “buco” di circa 4 milioni di euro nei conti, ovvero impegni di spesa privi di copertura: 2,7 milioni di euro di disavanzo contenuti nel rendiconto 2016 e oltre un milione di euro di sbilancio nella bozza di previsionale 2017. E ciò nonostante le eccezionali opportunità offerte alcuni anni fa dal governo che consentivano ai comuni di ricorrere a prestiti straordinari per ripianare sia parte della massa debitoria sia dello squilibrio derivante dalla cancellazione nel bilancio di entrate di dubbia esigibilità. In altre parole, dopo aver avuto la possibilità fra il 2013 e 2014 di mettere un po’ di ordine nei conti, riuscendo a rateizzare gran parte dei debiti, ci siamo presto ritrovati dal 2015 in poi punto e daccapo perché la spesa è andata nuovamente fuori controllo mentre le entrate, sia quelle da accertamenti tributari che da autovelox, esistevano solo sulla carta. Questa è la situazione che abbiamo trovato quando ci siamo insediati e chi sostiene il contrario non è intellettualmente onesto. A quel punto avremmo potuto ricorrere al cosiddetto predissesto, ovvero ad un piano di rientro pluriennale, che avrebbe sostanzialmente comportato l’aumento al massimo consentito di tutte le aliquote, oppure provare a fare qualcosa. Ed è quello che abbiamo deciso di fare, con poche parole e molti fatti.
E cosa le fa credere che stavolta le cose possano cambiare?
Se da un lato è vero che ancora permangono una serie di criticità, dall’altro sono convinto che abbiamo imboccato la strada giusta per uscirne perché abbiamo agito in profondità, affrontando e risolvendo situazioni come mai è stato fatto in passato. Oggi possiamo dire che abbiamo un quadro definitivo della situazione economica e che se tutto andrà come abbiamo previsto sono convinto che dal prossimo anno avremo senz’altro meno problemi.
Quali sono le criticità maggiori?
Oltre a recuperare il tempo irresponsabilmente perduto, intervenendo con maggiore decisione sugli accertamenti tributari, sull’autovelox e dopo aver gestito varie pendenze con Irpiniambiente, Alto Calore, Imprepar, De Caprariis e tante altre questioni, oggi restano sostanzialmente da risolvere i debiti potenzialmente derivanti dalla sentenza negativa per l’esproprio del suolo dove è stato realizzato il Centro servizi e dalla rottamazione delle cartelle tributarie, due grossi macigni che nessuno di noi si aspettava.
E come pensate di farcela?
Abbiamo una sola strada, quella delle alienazioni, cioè vendere il mercatino rionale di via Marino Caracciolo ed i box artigianali di via San Lorenzo. Ma dico subito che non basterebbe e perciò a questo punto contiamo di giocarci fino in fondo la carta del Centro servizi, un immobile di cui a nostro avviso la città non ha più bisogno e che per il quale abbiamo ricevuto una formale proposta di acquisto. L’Ufficio tecnico sta effettuando una stima aggiornata da inserire nell’assestamento di bilancio che agli inizi di agosto proporremo all’approvazione del Consiglio comunale. Se questa partita si chiuderà favorevolmente ed avendo la certezza di avere nel frattempo risanato il bilancio e avviato una seria programmazione siamo convinti che la città rinascerà. Chiediamo ai cittadini solo un altro po’ di pazienza e di avere fiducia in noi.