Pensionamenti a catena e progetti in scadenza, al Comune scoppia l’emergenza personale

Sono almeno sei i dipendenti che nel 2019 avranno maturato il diritto alla quiescenza, ai quali si aggiungono le 18 unità impiegate nel servizio civile e in mansioni di pubblica utilità che cesseranno di lavorare entro due mesi

Nel giro di pochi mesi i dipendenti comunali scenderanno a 39 unità.

Emergenza personale al Comune di Atripalda, in particolare al settore Affari Generali guidato da Katia Bocchino. Nel giro di pochi mesi, infatti, tre “pilastri” come Teresa Giuditta (1 luglio), Iolanda Giovino (1 agosto) e Amato De Rogatis (1 settembre) andranno in pensione lasciando completamente sguarniti tre settori nevralgici come Contenzioso, Cultura e Istruzione. 

Una difficoltà che si aggiunge a quella già registrata all’inizio del 2018 quando andò in pensione Sofia Pagliuca, storica responsabile dell’ufficio assistenza sociale, parzialmente rimpiazzata dal personale del Consorzio servizi sociali. E se aggiungiamo anche Renato Lettieri (1/1), Sabino Cucciniello (1/4) e Fausto Di Rito (1/7) complessivamente sono già saliti a sei i dipendenti comunali che nel corso del 2019 avranno maturato il diritto alla pensione. 

E potrebbe non essere finita qui perché sulla carta anche altri dipendenti potrebbero avere i requisiti per lasciare il lavoro anzitempo. 

Una situazione, comunque, piuttosto prevedibile e segnalata un anno fa dal responsabile delle autonomie locali della Fp Cgil, Valter Ventola, pur considerando che in qualche caso il collocamento a riposo è stato anticipato grazie alle novità normative in materia pensionistica introdotte recentemente, che rendono ancor più grave l’emergenza personale al Comune, solo parzialmente mitigata dall’arrivo, tutte a costo zero, di due nuove unità (un esecutore amministrativo e un centralinista), dal contributo dei dodici giovani volontari del Servizio civile (in scadenza a giugno) non a caso impiegati più come tappabuchi che nelle mansioni per cui erano stati selezionati e, infine, dei sei lavoratori impegnati in progetti di pubblica utilità che scadranno, però, agli inizi del prossimo mese di maggio.

Insomma, nel giro di tre/quattro mesi il Comune si ritroverà con ben 24 unità in meno (6 dipendenti, 12 volontari e 6 lavoratori) senza che nel frattempo abbia preso ancora corpo l’atteso piano di assunzioni della Regione Campania che dovrebbe selezionare diecimila dipendenti pubblici da assegnare ai comuni che ne abbiano fatto richiesta, fra cui Atripalda. Così come è ancora in alto mare il bando di selezione dei quattro ausiliari del traffico scaduto ormai ad ottobre scorso ed al quale hanno partecipato circa 250 candidati, con l’Amministrazione che ancora non ha deciso se e come procedere. 

In ogni caso, stando alla dotazione organica, il Comune di Atripalda potrebbe avere 69 dipendenti mentre attualmente in servizio ve ne sarebbero solo 44, che scenderanno addirittura a 39 in estate, a fronte di una capacità assunzionale di 3 unità full time entro la fine dell’anno e altrettante entro la fine del 2020. 

Mentre è ancora incerta la posizione di Irene Iandolo, una degli ex dipendenti coinvolti nell’inchiesta delle buste paga gonfiate, che si è rivolta al Giudice del Lavoro chiedendo il reintegro ed il risarcimento del danno.

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Gianluca Roccasecca