«Piazza Grande riparte da un diffuso apprezzamento»


Nota politica del coordinatore cittadino Raffaele La Sala

foto di Mario D’Argenio

Dopo i fuochi di san Giuseppe e i fuochi di sant’Antonio, dopo le alzate dei pannetti, le processioni solenni e i torbidi umori instillati nelle comunità civili e religiose, forse potremo avere un po’ di tempo per la riflessione: vinti, vincitori ed esclusi. A chi osservasse i numeri usciti dalle urne, nella loro algida e persino prevista sequenza, balzerebbe agli occhi l’immagine di una città sostanzialmente ferma, immobile, nei contenitori, e in ebollizione nel contenuto dei medesimi. In un frenetico rimescolamento da una parte e dall’altra, di acquisti e cessioni di quote e candidati, in un processo osmotico che ha di fatto omogeneizzato il listone unico… “Noi sciogliamo Atripalda”.

Tutto sarà più chiaro nelle prossime settimane, ma sin da ora si possono evidenziare alcuni dati inconfutabili. Lo stesso numero di votanti nel 2012, anzi un po’ meno; le stesse liste del 2012, 4, anzi 2 + 2; lo stesso numero di voti validi recuperato da un centinaio di schede bianche e nulle. Insomma una grande ammuina che ha lasciato, contrariamente a quello che poteva sembrare, e qualcuno aveva fatto credere, tutto come prima.

E i ruoli, si dirà? E gli esclusi, i trombati, le new entry? Un minuetto, una quadriglia, un gioco di ruolo: da Spagnuolo a Spagnuolo, dall’udc, all’udc, dalla implosione piedìna, alla implosione piedìna (fuori nel 2012 Nancy e Tony e fuori nel 2017, il vincitore di allora, Tuccia). E fuori, ma della partita, Laurenzano e Prezioso. Archiviata una campagna elettorale opaca e velenosa (altro che i reciproci attestati degli Spagnuolo contro… di onestà, lealtà, trasparenza) sentiremo ancora parlare di obblighi contratti e tradimenti, di promesse non mantenute e pattuizioni, che oggi tutti frettolosamente fingono di dimenticare. No, non è stata una bella campagna elettorale. E oggi, mentre viene ufficializzata la composizione della nuova Giunta, già si manifestano le prime crepe e le questioni ‘implicite’, a partire dalla verifica sulla eleggibilità, che ne segnano i fragili equilibri interni.

“Piazza Grande”, fuori dal Consiglio Comunale, ma fortemente radicata nella città, riparte dal diffuso apprezzamento sulla qualità del suo candidato sindaco Nunzia Battista, dalla sobrietà e dalla serietà dell’impegno programmatico su bilancio, innovazione, Puc, solidarietà sociale, cultura; dall’entusiasmo e dalla genuina passione dei suoi candidati e dalla convinzione che la sua generosa testimonianza e la sua capacità di proposta alimenti, nella comunità cittadina, un serio confronto sulle idee e sulle cose.

Raffaele La Sala

Coordinatore di Piazza Grande



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