Rifiuti, deiezioni, sporcizia, degrado, violazioni, litigi e tanto altro che non va: l’elenco è davvero lungo ed impietoso. Ma una pensilina rifatta è sempre meglio di niente…
In questo periodo in cui un po’ tutto e tutti mostrano il proprio… profilo migliore, c’è qualcosa ad Atripalda che va controcorrente: Piazza Umberto I.
Il centro città, in questi giorni, infatti, si presenta particolarmente degradato e trascurato, come se nessuno dovesse pensarci… Nessuno, per esempio, ha pensato che forse un bell’albero di Natale avrebbe certamente fatto la sua figura oltre a rappresentare simbolicamente pace e speranza.
Ed, invece, a chi capita di passeggiare per la Piazza in questi giorni, tocca fare lo slalom tra i rifiuti fuoriusciti dalle buste e le deiezioni che quasi nessuno raccoglie. Senza contare la pavimentazione dell’isola pedonale, lontana dall’aver riacquistato un aspetto appena appena decente e che nessuno pulisce, né a mano, né con la spazzatrice elettrica. Anzi, in questi giorni, pista di pattinaggio a parte, non è raro osservare auto e anche camioncini che transitano indisturbati, anzi qualcuno ha addirittura pensato di andare a riempire una bottiglia d’acqua alla fontanella nei pressi del monumento ai caduti… a bordo della propria vettura di servizio.
Già, il monumento. Allo scempio del restauro di tre anni fa, costato mille euro al giorno e che ha restituito una statua che in un anno si è rovinata più di quanto avesse fatto nei novantanni precedenti, si sta aggiungendo l’opera del solito vandalo da quattro soldi che imbratta sistematicamente le pareti di marmo del piedistallo. E nessuno, invece, ha ancora pensato di togliere la corona di fiori abbondantemente appassiti deposta oltre un mese fa in occasione della Giornata delle Forze armate.
Ma se proviamo ad alzare lo sguardo che succede? La bandiera tricolore slabbrata dal vento sventola inesorabilmente accanto al milite ignoto quasi a testimoniare che davvero insieme ne hanno viste di cotte e di crude… E senza abbassare lo sguardo, accanto al sarcofago dell’ex cinema Ideal, solo facciate malandate quando non oscurate da impalcature eterne, come se ormai la sfida fosse battere la durata del ponteggio piazzato davanti al Comune per quasi cinque anni e alberi non sfoltiti che ormai assomigliano alla capigliatura di uno scienziato pazzo. L’altro giorno qualcuno c’ha pure provato a tagliare qualche ramo, ma ha dovuto arrendersi dopo qualche minuto perché si è messa pure la pioggia… come se a dicembre dovessimo aspettarci il… sole.
E se il bello, si sa, è negli occhi di chi guarda… il brutto è certamente nelle orecchie di chi ascolta, in particolare le urla e gli insulti che ogni mattina si scambiano gli automobilisti e gli addetti al ritiro dei rifiuti che, sistematicamente, proprio nell’ora di punta mattutina, fanno il giro della città con il camion compattatore, occupando interamente la sede stradale. Prima o poi sarà rissa, così come accadde qualche mese fa tra i vigilini ed i commercianti, perché la tensione è salita fino alle stelle… comete.
Qualcosa di positivo però c’è, la pensilina della fermata dell’autobus è stata ripristinata… sempre meglio di niente.