L’associazione presieduta da Venezia interviene sulla vicenda dei falò
Anche quest’anno, la sera dell’8 febbraio, la tradizione dei “focaroni” di S.Sabino si è ripetuta, certamente non senza polemiche, come da anni si ripete, per le normative che bisogna rispettare,giustamente. Normative che riguardano il tipo di legname, la raccolta della cenere: per fortuna l’Amministrazione ha pensato bene di dare essa stessa, a chi ne faceva richiesta, la legna (che deve essere di essenze arboree non trattate) e il braciere per la raccolta della cenere.
Poi c’è stato anche il problema della cosiddetta S.C.I.A (Segnalazione Certificata Inizio Attività) Sanitaria per la registrazione degli alimenti da presentare all’ASL: in pratica la possibilità o meno di farsi una bella salsiccia alla brace o le patate sotto la cenere, che fanno parte anch’esse della tradizione. Per fortuna anche in questo caso l’Amministrazione ha provveduto (80 euro) a pagare senza “gravare” sui cittadini.
Tutto è migliorabile, ma quando qualcosa viene fatta con un certo raziocinio bisogna pure darne atto. Una volta i contadini potavano gli alberi e si faceva a gara a chi portava più fascine. Ancora oggi si fa a gara a chi fa il “focarone” più grande e ad aumentarne sempre di più il numero, come è successo quest’anno. C’è una maggiore attenzione a non inquinare e alla sicurezza dei cittadini; come sempre ci vuole il buon senso e la disponibilità da parte di tutti a risolvere i problemi, quando si presentano, per salvaguardare le nostre Tradizioni.
Dott. Errico Venezia
Presidente Ass. Progetto Italia
www.progettoitalia.net
Molto bella l’iniziativa di pagare le spese, però quando ero piccolo io ogni Focarone era più grande, ce n’erano una marea in giro e non 2/3 come quest’anno…
Mi manca quell’atmosfera e per me è stata una cosa triste.
Ottima idea del condividere le spese ma….come possiamo fare a far aumentare il numero di focaroni?