
Protesta silenziosa a Udine contro la proiezione di docufilm russi - Ilsabato.com
Una manifestazione silenziosa ha avuto luogo oggi a Udine, organizzata dall’associazione Ucraina Friuli, contro la mostra di due docufilm provenienti da Russia Today. I film, “I bambini del Donbass” e “Maidan: la strada verso la guerra“, sono stati proiettati in una sala dell’hotel Là di Moret, suscitando forti reazioni tra i membri della comunità locale.
L’assemblea, che ha visto la partecipazione di circa ottanta persone, si è svolta sotto il segno di striscioni e bandiere recanti slogan come “Pace giusta per l’Ucraina!” e “La democrazia va difesa ora e sempre“. L’evento ha rappresentato un’azione di protesta contro la diffusione di una narrazione considerata propaganda russa, un tema molto sentito essendo il conflitto in Ucraina sempre attuale. La presidente di Ucraina Friuli, Viktoria Skyba, ha espresso il proprio disappunto affermando che l’iniziativa è stata “doverosa” in rispetto delle centinaia di migliaia di vite perse nel conflitto. Secondo Skyba, in passato tali proiezioni erano confinate in spazi marginali e riservate a pochi, mentre oggi i sostenitori sembrano sentirsi legittimati, anche grazie a figure politiche come l’ex presidente Trump.
Dettagli della protesta
La manifestazione si è protratta per circa un’ora, con i partecipanti schierati in silenzio davanti all’hotel. Questo tipo di protesta è stato scelto per sottolineare la gravità della situazione in Ucraina e per opporsi a ciò che viene percepito come un tentativo di normalizzare la propaganda russa tramite eventi pubblici. Skyba ha sottolineato la necessità di difendere non solo l’Ucraina, ma anche i valori democratici e la verità storica in un momento storico così critico.
La preoccupazione dei manifestanti risiede nella possibilità che tali eventi possano influenzare l’opinione pubblica e legittimare una narrazione che spesso ignora le sofferenze delle vittime del conflitto. Gli striscioni e i messaggi esposti hanno avuto lo scopo di attirare l’attenzione sulla necessità di proteggere i principi democratici. La scelta di non esporsi verbalmente durante il sit-in ha inteso amplificare il messaggio e creare un’atmosfera di riflessione per tutti coloro che passavano nei dintorni.
La posizione degli organizzatori della proiezione
Dall’altra parte della barricata, Ugo Rossi, consigliere comunale di Trieste e sostenitore dell’iniziativa, ha dichiarato che alla proiezione erano presenti oltre 200 persone e che più di 100 rimanenti sono state costrette a restare fuori, pronte a partecipare alla replica del film. Rossi ha messo l’accento sul principio della libertà di espressione, richiamando l’articolo 21 della Costituzione italiana che tutela il diritto di esprimere pensieri e opinioni. A suo avviso, l’evento non ha lo scopo di propagandare la posizione russa, ma piuttosto di presentare una visione differente della situazione.
Dopo le proiezioni, è previsto un dibattito, dove si spera di approfondire le varie sfaccettature di una questione complessa. Rossi ha sottolineato l’importanza dello scambio di idee e della discussione civile, elementi essenziali in una democrazia. Nonostante le critiche, la proposta ha trovato un seguito significativo, indicando una comunità che desidera esplorare diverse narrazioni.
La situazione rimane tesa e il dibattito tra le diverse posizioni prosegue, con un gruppo che lotta affinché la memoria delle vittime non venga dimenticata, mentre dall’altro lato si sottolinea l’importanza di una pluralità di voci nel discorso pubblico. Il conflitto in Ucraina continua ad avere ripercussioni non solo sul piano geopolitico, ma anche sul tessuto sociale di comunità come quella di Udine, portando a manifestazioni e dibattiti che riflettono le emozioni e le preoccupazioni di un’epoca complessa.