Referendum, seggi in via Roma e via Manfredi


Domenica urne aperte (dalle 7:00 alle 23:00). La “Collodi” è sempre chiusa, le sezioni dalla 6 alla 10 spostate alla “De Amicis”

I 4.742 elettori delle sezioni dalla 6 alla 10 dovranno recarsi alla scuola Primaria di via Roma

I 4.742 elettori delle sezioni dalla 6 alla 10 dovranno recarsi alla scuola Primaria di via Roma

Sta per arrivare il momento per decidere, dire “sì” o “no”, approvare o meno la riforma Renzi-Boschi. Sarà possibile votare dalle 7.00 alle 23.00 di domenica 4 dicembre, hanno già espresso preferenza, tramite posta, i quasi 3,5 milioni di italiani che si trovano all’estero. Ora toccherà a tutta Italia (51 milioni di elettori), per coloro che saranno costretti a spostarsi per votare ci sono delle agevolazioni, sconti su treni, aerei, navi e traghetti (basta andare sul sito dell’agenzia di trasporti scelta e cercare informazioni in merito, non difficili da reperire). Bisognerà presentarsi ai seggi muniti di documento di riconoscimento valido e tessera elettorale (tutte le informazioni sono reperibili sul sito del Comune).

Per quanto riguarda gli atripaldesi (8.978 totali, di cui 4.650 femmine e 4.328 maschi), si ricorda le sezioni dalla numero 1 alla numero 5 sono presso la scuola primaria di via Manfredi; dalla numero 6 alla numero 10 presso la scuola primaria di via Roma (essendo l’asilo “Collodi” ancora chiuso). L’anno scorso, le sezioni votanti a via Adamo (spostata da via Adamo a via Roma) fu quasi disertata. Non mancarono polemiche da parte degli elettori a causa di mancato preavviso …

Chi può votare? I cittadini iscritti nelle liste elettorali che abbiano già compiuto 18 anni nel giorno della consultazione.

Come bisogna votare? Si tratta di un Referendum confermativo, quindi non è necessario il raggiungimento di un quorum (come per referendum trivelle di aprile). La maggioranza di “Sì” o di “No” costituirà il risultato. Pertanto bisognerà mettere una “X” sul “Sì” se si è favorevoli ad approvare “il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016”; una “X” su “No”, se invece si intende conservare il testo costituzionale nella forma vigente. In sintesi: un “Sì” per cambiare, un “No” per lasciare tutto così come è.

Cosa cambierebbe in caso di “Sì”? In sintesi finirebbero: il bicameralismo perfetto, il mandato di indennità, immunità dei senatori, nuovo iter per la nomina del presidente della Repubblica e per le leggi compito della Camera che le trasmetterà al Senato, triplicherebbe il numero delle firme per le leggi di iniziativa popolare (da 50mila a 150mila), abolizione del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro).

Volendo essere più precisi le leggi non dovranno essere più convalidate dalle due camere, quella dei deputati sarà l’unico organo, eletto direttamente dai cittadini, che approverà le disposizioni ordinarie. Il senato rappresenterà le regioni (si chiamerà senato delle regioni) e sarà un organo elettivo di secondo grado composto al massimo da 100 senatori (e non dagli attuali 315). ˱˱Novantacinque senatori sono eletti dai Consigli regionali e dai Consigli delle province autonome (74 tra i propri componenti e 21 fra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori). Nessuna regione– si legge su governo.it- potrà avere meno di due senatori. La durata del mandato dei senatori coincide con quella dei Consigli regionali dai quali sono stati eletti˒˒. Ovviamente maggiori informazioni sono presenti proprio sul sito del Governo.

Quando si sapranno i risultati?

L’apertura delle schede inizierà con la chiusura dei seggi, l’esito del Referendum si conoscerà nella notte tra il 4 e il 5 dicembre. Sul sito del Ministero dell’interno si potranno seguire i risultati degli spogli in diretta.

Un’ultima domanda a cui non sappiamo dare risposta: Atripalda per il “sì” o per il “no”?



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