L’ex consigliere comunale lancia la proposta: «Un’indagine necessaria per dare qualche sicurezza in più a studenti e famiglie»
«Credo sia necessario valutare ed attuare questa ipotesi anche alla luce del passaggio della Regione Campania in “zona arancione” – spiega Battista – perché come è noto da lunedì rientreranno in aula anche gli studenti della seconda e terza media nonché una parte del liceo scientifico “De Caprariis”. Attraverso questo screening, magari da ripetere con cadenza mensile, si avrebbe anche una parziale fotografia della diffusione del virus nella stessa comunità di Atripalda».
Battista mostra inoltre di avere le idee chiare anche sulle modalità attraverso cui realizzare la sua proposta: «In prima battuta, ovviamente, si può fare con la collaborazione dell’Asl di Avellino. Altrimenti, visto che il Comune sta già pagando l’affitto di alcuni locali di proprietà del “Poliambulatorio Ma.Re. srl” – attualmente non ancora utilizzati come aule scolastiche – potrebbe stipulare con lo stesso laboratorio una convenzione per l’analisi dei tamponi. In ultimo, se le due precedenti opzioni si rivelassero difficili da concretizzare, si potrebbe chiedere un piccolo contributo economico ai genitori da affiancare, però, ad uno più sostanzioso da parte del Comune». «Sono certa che si tratti di una richiesta di buon senso – conclude Battista – che eviterebbe, almeno in parte, di riaprire e chiudere le scuole come è già accaduto in passato».