Progetto Italia interveniente per denunciare lo stallo nel sistema di gestione del servizio
La scorsa settimana si รจ svolta lโennesima Assemblea dei Sindaci dei Comuni compresi nellโATO rifiuti della Provincia di Avellino e purtroppo, per lโennesima volta, si รจ conclusa con un niente di fatto. Lโassenza o lโallontanamento di molti Sindaci dallโAssemblea ha fatto venir meno il numero legale, per cui la strutturazione degli STO, i Sistemi Territoriali Omogenei dellโATO, non รจ avvenuta. Tutto ciรฒ potrebbe portare al commissariamento da parte della Regione Campania, esautorando, di fatto, lโATO (quindi i Comuni, cioรจ i cittadini) delle sue prerogative, cioรจ di essere lโunico ad organizzare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Lโobiettivo dichiarato al suo insediamento fu lโimpegno a realizzare le strutture che mancavano sul nostro territorio provinciale, per far si che il ciclo si completasse totalmente nella nostra provincia, senza dover ricorrere a costosi trasferimenti fuori regione. Paradossalmente, invece, per alcune tipologie di rifiuti (lโumido per esempio) lโattuale gestore รจ costretto a rivolgersi alla cittร di Padova o addirittura in Sicilia, con notevole aggravio di spese a carico dei cittadini. Una razionalizzazione, quindi, si rende necessaria per avere un servizio sempre piรน efficiente e rispettoso dellโAmbiente, tracciando in maniera precisa il percorso che porta al recupero o allo smaltimento in discarica, nel rispetto della legge.
Un altro paradosso รจ che diversi Comuni (Ariano, Atripalda e tanti altri) pur avendo fatto un grande salto di qualitร nel servizio di raccolta, passando dai cassonetti stradali al porta a porta spinto, con una differenziata passata in un anno (ad Atripalda, per esempio) dal 35% al 72%, hanno dovuto presentare ai cittadini una TARI piรน salata. Come mai? Una delibera del commissario della Provincia di Avellino, datata 10 giugno 2013, stabiliva lโaumento del costo di smaltimento della frazione indifferenziata, passando da 109 a 193 euro per tonnellata, quasi il doppio! Chissร poi perchรฉ, ogni qualvolta che il cittadino puรฒ risparmiare un poโ di soldi, viene fuori qualche delibera che vanifica gli sforzi che lo stesso ha fatto per portare avanti la differenziata nel proprio paese! Il cittadino a questo punto ha unโalternativa per ridurre i costi, dando un ulteriore esempio di correttezza e di buona gestione del proprio territorio: ridurre ancora di piรน il quantitativo dellโindifferenziata. Ricordiamoci che sono pochissime le cose che non si possono riciclare !
Errico Venezia
Presidente Associazione PROGETTO ITALIA โ CRISTAL