Festeggiamenti in onore del santo patrono ancora condizionati dall’emergenza sanitaria, don Fabio: Partecipate col cuore; l’assessore Musto: Recuperiamo la tradizione
L’emergenza sanitaria anche quest’anno condizionerà pesantemente i festeggiamenti di febbraio in onore di San Sabino e San Romolo. A differenza dello scorso anno, però, quando le celebrazioni si limitarono alla parte liturgica nella Chiesa Madre senza distribuzione della Santa Manna, quest’anno ci sono importanti novità: il Triduo di preparazione, la Concelebrazione eucauristica di domani, 8 febbraio (vigilia della solennità) presieduta dal Vescovo e a seguire (ore 20:00) il falò in Piazza Umberto I, mentre il 9 febbraio, al termine di tutte le Sante Messe, è prevista la benedizione con la Santa Manna per aspersione (lieve spruzzata).
Il programma, accompagnato da una lettera ai fedeli (pubblicata in fondo alla pagina), è stato anticipato direttamente da don Fabio nei giorni scorsi attraverso una locandina: «Prego per tutti voi e chiedo a ciascuno di partecipare con il cuore a quanto con entusiasmo e fatica ogni volta ci impegniamo a preparare» è la “preghiera” che chiude il testo firmato dal parroco di Sant’Ippolisto Martire.
Per quanto riguarda il falò in Piazza Umberto I, il sindaco ha incaricato dell’allestimento, con una apposita licenza, l’assessore alle attività produttive, Mirko Musto, attribuendogli ogni responsabilità insieme al Responsabile del settore Ambiente, geom. Vincenzo Caronia relativamente all’adozione di ogni misura atta a prevenire pericoli per la pubblica e privata incolumità e all’eventuale pagamento dei danni provocati per l’inosservanza delle disposizioni di legge.
«Il perdurare dello stato emergenziale da Covid-19 e le relative misure di contenimento non ci consentono di svolgere la festività di San Sabino come vorrebbe la tradizione – ha scritto in una nota l’assessore -. Siamo tutti coscienti che la malattia causata dal Coronavirus è ancora un pericolo per la salute ed è per questo che, in coerenza con le misure fino ad oggi adottate, se da un lato abbiamo deciso, insieme ai parroci don Fabio Mauriello e don Ranieri Picone, di svolgere le cerimonie religiose all’intero della Chiesa Madre nel rispetto del protocollo di sicurezza, non potevamo, però, sottrarci dall’accensione della fiamma della speranza che è costituita dal falò di San Sabino in Piazza Umberto I. L’Amministrazione Comunale, fiduciosa dell’imminente superamento dello stato emergenziale, vuole con forza ridare vita alle tradizioni locali, nella consapevolezza e nella speranza che il 2022 segnerà la ripresa di tanti momenti di condivisione sociale della nostra comunità. Ci affidiamo, quindi, al senso di responsabilità di ogni cittadino affinché le celebrazioni religiose e l’accensione del nostro unico falò in Piazza Umberto I – continua la nota – vengano vissute nel rispetto delle regole per la salvaguardia di tutti. Nella serata dell’8 febbraio, dopo la celebrazione eucaristica delle ore 18:30, presieduta da Sua Ecc. Mons. Arturo Aiello, alle ore 20:00 ci sarà la tradizionale accensione del falò da parte del Vescovo, dei parroci e del sindaco, alla presenza delle autorità civili e militari. EVVIVA SAN SABINO!».
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Care e cari fedeli,
eccoci giunti ad una tappa importante della nistra Tradizione Religiosa: la Festa di San Sabino del 9 febbraio. Sento la necessità di raggiungervi attraverso questo programma per invitarvi a vivere nel migliore dei modi possibili questo evento. Naturalmente non potremmo svolgere tutto come se il Covid fosse andato via, purtroppo ancora c’è! A due anni dall’ultima volta in cui abbiamo vissuto la festa secondo tradizione quest’anno avremo la possibilità di accendere il Falò (unico) in Piazza Umberto I, accogliamo la “notizia” come segno di speranza e di rinascita. Saremo anche benedetti (con Aspersione dopo ogni S. Messa del giorno 9 febbraio) dalla SANTA MANNA che abbiamo attinto da una sorgente sempre viva che passa proprio sotto la nostra Chiesa Madre nello SPECUS MARTYRUM. Anche il TRIDUO di preparazione sarà vissuto come momento forte per riflettere insieme sul Cammino sinodale che la Chiesa, invitata da Papa Francesco, sta facendo per cercare di essere ancora più vicina alle donne e agli uomini amati dal Signore. Prego per tutto voi e chiedo a ciascuno di partecipare con il cuore a quanto con entusiasmo e fatica ogni volta ci impegniamo a preparare.
don Fabio