Palazzo

Sconti in bolletta per chi ricicla l’alluminio

Dopo due anni le due postazioni mangia-lattine sono state dotate del software per stampare gli “ecopunti” necessari a ridurre la Tari dal 10 al 30%

Le due mangia-lattine sono ubicate nel Comune e nel parco acacie

Dal 13 ottobre è partita una raccolta punti a favore dei cittadini atripaldesi per ottenere un risparmio sulla bolletta della spazzatura. L’iniziativa prevede l’applicazione di uno sconto al raggiungimento di almeno 2.000 punti smaltendo le lattine nelle apposite postazioni. Ad Atripalda, infatti, qualche anno fa sono state installate due mangia-lattine, una al Parco delle Acacie e una al pian terreno del Comune, acquistate grazie a un finanziamento regionale per una cifra di circa 20mila euro. Per installare le stampanti e il software funzionale per la stampa degli scontrini all’interno dei due impianti, inoltre, sono stati spesi altri 7mila euro. I punti saranno attribuiti al conferimento minimo di dieci lattine, per cui è opportuno accumularle e smaltirle tutte insieme per giovare della riduzione in bolletta, che scatterà al raggiungimento minimo di 2.000 ecopunti.

La riduzione sarà applicata alla parte variabile della Tari e sarà dal 10% al 30% in base agli ecopunti raccolti. In particolare: 2.000 punti corrispondono al 10%, 4.000 al 20% e 6.000 al 30%.

Salta subito all’occhio che i numeri risultano abbastanza elevati perché, volendo raggiungere almeno la riduzione minima, un cittadino dovrebbe consumare in un anno 2.000 lattine. Numeri alti per una famiglia, ma più fattibili per attività come bar o pizzerie. Nella delibera di giunta (n. 87 del 26 maggio 2016), infatti, non è specificato se la riduzione è applicata indistintamente alle utenze domestiche e non domestiche per cui ciò fa pensare che il regolamento valga anche per le attività commerciali.

Ad esempio, per una famiglia di quattro persone in un appartamento di 100 metri quadri, la parte variabile della Tari corrisponde a circa 300 euro. Conferendo 2000 lattine, la riduzione sarà di circa 30 euro. Una cifra poco incentivante che, seppur nell’ambito di una lodevole iniziativa, a un rapido calcolo è difficile da realizzare.

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Redazione