
Scoperte inquietanti sull’ultimo giorno di vita di Andrea Prospero: l'inchiesta prosegue - Ilsabato.com
Andrea Prospero, un giovane studente di informatica di origini abruzzesi, si è tolto la vita in un tragico evento che ha scosso l’opinione pubblica. Nonostante la sua attenzione per la privacy, gli inquirenti stanno approfondendo una rete complessa di contatti e attività online che lo legano a una serie di situazioni potenzialmente illecite. La polizia postale, infatti, sta analizzando con attenzione i dati informatici reperiti, nella speranza di fare luce su questi misteri.
Indagini avviate dalla polizia postale
La polizia postale sta affrontando un’indagine complessa, alla ricerca di dettagli sugli account social e sulle comunicazioni digitali di Andrea Prospero. La scoperta di un portatile, cinque dispositivi mobili e quarantasei SIM card nel suo monolocale in via del Prospetto a Perugia ha rivelato una rete impressionante di contatti. Ogni oggetto contenente numeri di telefono e indirizzi IP sta offrendo spunti significativi sul modus operandi del giovane.
In particolare, l’analisi delle celle telefoniche agganciate mostra collegamenti quasi esclusivi tra Lanciano, la sua città natale, e Perugia, suggerendo come questi luoghi fossero centrali nella vita della vittima. Gli esperti stanno cercando di riconnettere i vari nick name utilizzati da Prospero su piattaforme come Telegram per ottenere non solo informazioni sulla sua vita sociale ma anche per scoprire eventuali connessioni con comportamenti illeciti.
Un altro aspetto che desta preoccupazione è il tentativo di acquistare farmaci oppioidi. Sembra che Andrea avesse espresso la volontà di procurarsi sostanze potenzialmente letali attraverso canali anonimi. L’origine e i canali attraverso cui ha cercato di reperirli sono ora al centro delle indagini. La polizia vuole accertare se ci fossero altri soggetti coinvolti o se Prospero avesse agito da solo.
Interrogatorio di garanzia: le prospettive future
L’interrogatorio di garanzia per il diciottenne romano sotto arresto domiciliare è fissato per venerdì. Questo giovane è accusato di induzione o aiuto al suicidio in relazione al tragico evento di cui è stato vittima Prospero. Il suo avvocato, Alessandro Ricci, ha dichiarato che il suo cliente sta attraversando un periodo molto difficile e potrebbe valutare se rispondere o meno alle domande del giudice. La decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere potrebbe influire sull’evoluzione dell’inchiesta.
È interessante notare come la giustizia intenda utilizzare questo interrogatorio per chiarire non solo il livello di responsabilità del giovane, ma anche le dinamiche che hanno condotto alla morte di Andrea. Si indaga se si tratti di un singolo atto di disperazione o se ci siano aspettative più ampie sul coinvolgimento e sulla relazione tra i due ragazzi.
Il mistero dell’eventuale video
Le dinamiche delle chat rinvenute sugli apparati elettronici di Prospero includono riferimenti a un video che potrebbe essere stato girato prima del gesto estremo. Tuttavia, come riportato dal Corriere dell’Umbria, nessuno di questi filmati è stato trovato all’interno del cellulare dello studente. La confusione e le ambiguità riguardano le conversazioni con amici online che sembra avessero ricevuto un messaggio da parte di Prospero, evidenziando un clima di incredulità e preoccupazione tra i contatti virtuali.
Le chat stesse rappresentano un importante tassello nell’indagine, proponendo un quadro di una comunità virtuale che, pur essendo a conoscenza di comportamenti problematici, ha fatto fatica a intervenire. Gli investigatori stanno lavorando per comprendere se ci siano state anche altre interazioni significative che possano portare a identificare ulteriori complici o gruppi nei quali il giovane si trovava coinvolto.
Il cammino per svelare la verità è lungo e tuttora incerto, ma ciò che emerge è la necessità di un’analisi approfondita del contesto virtuale in cui vivono molti giovani, a caccia di risposte e supporto in un ambiente che può rivelarsi ostile e pericoloso.