Si attende da un momento all’altro l’ufficialità del rinvio. Intanto la giunta comunale ha chiesto al Ministero dell’istruzione 450mila euro per scongiurare i “doppi turni”, inevitabili, però, almeno fino a novembre
E, da questo punto di vista, Atripalda non farebbe eccezione visto che, al momento, al di là delle regole di carattere generale, più o meno chiare, stabilite nel frattempo dal governo (mascherine, distanziamento, temperatura corporea, banchi, capienza degli scuolabus e così via) ancora non sono stati comunicati né gli orari e né i servizi in vigore sul piano locale. In altre parole, ancora oggi i genitori degli alunni frequentanti l’Istituto comprensivo ancora non sanno nulla su se e come funzionerà la scuola di Atripalda.
Proviamo, perciò, a mettere a fuoco alcuni aspetti.
ORARI – Le notizie, non del tutto confermate che faticosamente filtrano dall’ambiente scolastico, danno per ormai certa l’introduzione dei doppi turni, quantomeno alla Primaria e alla Secondaria di primo grado (Media), per ridurre al minimo il rischio assembramenti. La conferma dovrebbe arrivare dopo la riunione dei docenti aggiornata a domani, venerdì 4 settembre, ma la proposta sul tappeto sarebbe sostanzialmente una sola: due turni sfalsati di mezzora al mattino (8:00 – 12:10 e 8:30 – 12:40) e due turni sfalsati di mezzora al pomeriggio (14:00 – 18:10 e 14:30 – 18:40), con lezioni di 50 minuti, dal lunedì al sabato. Al mattino dovrebbero fare lezione le prime e le seconde classi della Primaria oltreché le classi frequentate da alunni con disabilità. Alla Media, invece, dovrebbero fare lezione al mattino le classi che dovrebbero svolgere anche attività pomeridiane come le musicali e le cosiddette Apple (ma è da verificare) oltreché le classi frequentate da alunni con disabilità. Orario ridotto e settimana corta, ma niente turni, invece, alla scuola dell’Infanzia, con ingresso alle 8:00 (7:30 su richiesta) ed uscita alle 13:30, dal lunedì al venerdì. Fino a novembre lo scenario sembra questo, poi si vedrà.
AULE – La Giunta comunale, oltre ai 70mila euro ottenuti dal Ministero dell’Istruzione per fronteggiare l’emergenza Covid, ha richiesto altri 450mila euro proprio per evitare che le attività didattiche debbano svolgersi per tutto l’anno sia di mattina che di pomeriggio. In particolare, il sindaco Giuseppe Spagnuolo, sulla base di una stima effettuata dall’Ufficio tecnico comunale, ha chiesto: 105.000 euro per l’affitto e l’adeguamento di un immobile di almeno 900 mq. dove delocalizzare 12 aule scolastiche della Primaria di via Roma e 343.000 euro per il noleggio e l’installazione di box modulari che possano ospitare 10 aule della Media di via Pianodardine. Nel frattempo, però, sembra che almeno una parte delle 22 aule mancanti potranno essere ricavate nell’atrio della Primaria, nell’aula magna della Media e nei locali lasciati dalla Misericordia, evidentemente in numero non sufficiente a scongiurare i doppi turni.
PLESSI – Con ogni probabilità, dopo che la Misericordia avrà lasciato l’attuale sede per trasferirsi nell’edificio ex Volto Santo di via Rapolla (è in corso il trasloco), gli spazi dell’ala inferiore dell’edificio scolastico di via Pianodardine potranno ospitare tutte le aule della Primaria “Mazzetti”, di cui una parte finora era allocata nella Primaria “De Amicis” di via Roma. Una riorganizzazione che consentirà sia il riaccorpamento che l’indipendenza della “Mazzetti” rispetto alla “Masi”, in attesa della definitiva demolizione e ricostruzione, slittata almeno di un altro anno a causa del mancato arrivo dei previsti finanziamenti.
SERVIZI MENSA E TRASPORTO – Niente di preciso si sa ancora sui servizi a domanda individuale gestiti dal Comune, quali mensa e trasporto. Le uniche certezze sarebbero relative all’introduzione del servizio di refezione per altre due classi alla Primaria, portando il totale a tre classi (due prime ed una seconda), ma a quanto pare il servizio non dovrebbe cominciare, così come alla scuola dell’Infanzia, prima di novembre. Per il trasporto scolastico, dopo i chiarimenti del governo (occupazione piena sullo scuolabus comunale e fino all’80% dei pullman privati) il Comune dovrebbe avviare le procedure per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico integrativo.