Panorama

Si è spento “House”, il cane degli atripaldesi

Il “lupacchiotto buono”, per anni “custode” della Piazza, si era ammalato ed era stato affidato dall’ex sindaco ad una coppia

(foto Antonio Cucciniello)

House adesso sicuramente starà passeggiando tra le nuvole del paradiso. Dopo una lunga riflessione, abbiamo pensato che non poteva esserci un attacco migliore scrivendo un articolo sulla scomparsa, avvenuta martedì scorso, del “Re di Atripalda”, come alcuni hanno definito colui che per la città è stato molto più che un semplice cane randagio.

Per circa 15 anni, House, meticcio di media grandezza, ha seguito con interesse le cronache della città, partecipando agli appuntamenti più imperdibili, come la processione del Santo Patrono oppure il tradizionale mercato del giovedì. Tutto ciò fino ad un anno e mezzo fa, quando fu colpito da un “provvedimento di allontanamento” per una presunta aggressione ad una passante.

(foto Sabino Battista)

Questo episodio, oltre a causare una feroce battaglia dei cittadini a difesa del cane, rese necessario un intervento da parte del sindaco, che affidò il cane alle cure amorevoli della coppia composta da Tino Venezia e Katia Mauriello. Quest’ultima, proprio a noi, confidò che “nonostante il calore ed i comfort, House ha uno sguardo velato di tristezza poiché gli manca la sua piazza”. Una storia unica quella di “Lupone” (altro soprannome datogli con affetto dai cittadini), talmente importante per la città che la sua scomparsa ha strappato una lacrima a molti, come testimoniato dai numerosi messaggi postati su Facebook. Ovviamente non sono mancati i ringraziamenti a Katia Mauriello e alla sua famiglia, che hanno trasmesso al cane tutto l’amore possibile fino all’ultimo saluto, giovedì presso “Il riposo di Snoopy”, un cimitero di cani a Baiano, dove il suo corpo è stato cremato. “Non abbiamo mai pensato tu fossi il nostro cane, abbiamo sempre pensato tu fossi ancora il cane di tutti!” ha scritto Mauriello, e non possiamo che condividere queste parole. 

«Addio House, purtroppo il giorno è arrivato. Mi resta il ricordo di quanti giorni e notti abbiamo aperto e chiuso insieme l’Enoteca. Addio grande amico mio, mancherai a tutti» ha scritto, invece, Antonio Casale, titolare con la moglie Paola della “mitica” Enoteca 3 Bicchieri. Ed in tempi in cui si avverte forte la mancanza di punti di riferimento, House, incredibilmente, era uno dei pochi superstiti.

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Redazione