Attesa a giorni la determinazione del Pubblico ministero per l’archiviazione o la richiesta di rinvio a giudizio del sindaco, del consigliere Antonacci e di due tecnici comunali nell’ambito dell’inchiesta sulla vulnerabilità sismica di alcuni plessi
E’ attesa a giorni la richiesta del Pubblico ministero del Tribunale di Avellino a conclusione delle indagini preliminari a carico del sindaco Giuseppe Spagnuolo e del consigliere Salvatore Antonacci, indagati da oltre un anno insieme a due tecnici comunali, per i reati di Omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina e Rifiuto di atti d’ufficio e Omissione in concorso nell’ambito dell’inchiesta sulla sicurezza dei plessi scolastici cittadini.
Giovedì 26 novembre scorso, infatti, si è svolta in Camera di consiglio, davanti al Giudice per le indagini preliminari, dott.ssa Francesca Spella, l’ultima udienza dell’incidente probatorio (acquisizione anticipata delle prove per il rischio di deterioramento delle strutture) chiesto dall’ufficio dei sostituti procuratori Cecilia De Angelis, Roberto Patscot e Antonella Salvatore.
L’ing. Agostino Goretti, membro del Dipartimento di Protezione civile di Roma, incaricato nel febbraio scorso di effettuare una perizia tecnica sulla sicurezza della scuola media “Masi” di via Pianodardine e sulla scuola dell’infanzia “Adamo” di via San Giacomo, ha depositato la relazione con cui ha risposto ai quesiti formulati dal Gip, in particolare se, considerate le condizioni strutturali dei due edifici scolastici, esisteva il rischio per l’incolumità delle persone e se, eventualmente, l’Amministrazione comunale e gli uffici competenti hanno fatto ciò che avrebbero dovuto fare per evitarlo.
Il Pubblico ministero è chiamato, in questi giorni, a formulare la richiesta di archiviazione o di rinvio a giudizio a carico degli indagati, presenti in aula insieme ai legali di fiducia Nello Pizza (incaricato dai due amministratori) e Gaetano Aufiero (incaricato dai due tecnici), finiti nel mirino della Procura dopo l’esposto presentato tre anni fa da un gruppo di genitori preoccupati dalle conclusioni a cui era giunto il Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Sannio, incaricato nel dicembre 2016 dal Comune di Atripalda di svolgere un’attività di ricerca finalizzata alla valutazione del rischio sismico di tre plessi scolastici: “Mazzetti” di via Manfredi (nel frattempo chiuso), “Masi” di via Pianodardine e “Adamo” di via San Giacomo. Quelle conclusioni, in estrema sintesi, riportavano che per la “Masi” «la capacità della struttura per le azioni sismiche previste dalla normativa vigente appare insufficiente non solo per le carenze di resistenza dei singoli elementi strutturali, ma anche per una concezione e organizzazione strutturale completamente avulsa dai criteri di progettazione sismica», mentre sia la “Adamo” che la “Mazzetti” «presentano un’organizzazione strutturale molto carente in termini di prestazioni sismiche».