A confronto con il primo cittadino su: problematiche di via Appia, Igiene urbana e Territorio
Il comitato di Via Appia ha chiesto un incontro con l’Amministrazione, fissato per la settimana prossima, chiedendo aggiornamenti su tante questioni che stanno a cuore ai residenti di Via Appia, tra cui la situazione del mercato.
Continuiamo ad essere convinti che il mercato potrà essere riallocato al centro città soltanto dopo l’esecuzione dei lavori di riqualificazione del fiume Sabato, che sono attualmente fermi sostanzialmente per l’innalzamento del livello di portata del fiume e per ragioni di organizzazione del lavoro. E la conferma della validità di questa considerazione ci è stata data dal notevole impatto che ha avuto, al centro città, il solo avvio del cantiere dei lavori del fiume, poi di molto mitigato dalla soluzione alternativa trovata per l’accesso all’alveo del fiume e per l’area di cantiere.
Nel frattempo, sono state realizzate alcune azioni di razionalizzazione e di controllo per l’attuale mercato, ed altre sono in fase di studio.
In particolare, rispetto all’igiene, sono stati dislocati i contenitori per la raccolta differenziata in maniera più efficace, ubicandoli in relazione all’attinenza tra le varie tipologie di rifiuti e le categorie merceologiche (es: contenitori dell’umido in vicinanza degli alimentaristi, ecc.), ottenendo una migliore differenziazione del rifiuto ed in generale un’area più pulita dopo il mercato.
Sono inoltre stati avviati i procedimenti di messa in mora e revoca delle assegnazioni dei posteggi agli assegnatari inadempienti in relazione ai versamenti dei tributi al Comune (ed in questa settimana saranno emessi alcuni provvedimenti definitivi).
A breve, e tenuto anche conto del numero di tali revoche, procederemo all’ipotesi progettuale di razionalizzazione degli spazi occupati ed eventualmente di riapertura al traffico di Via San Lorenzo, oltre che ad una continua attività di controllo e sensibilizzazione verso il rispetto delle regole e dei luoghi interessati dal mercato.
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La scala di emergenza posta sul retro del plesso scolastico “Collodi” di via Adamo sbuca in un’area recintata dove, fra l’altro, è ancora depositato il materiale utilizzato per i lavori di riqualificazione terminati circa un anno fa: per quale ragione? e tale situazione non pregiudica il grado di sicurezza del plesso? e a proposito di sicurezza dei plessi scolastici, i certificati antincendio sono stati tutti regolarmente rilasciati entro la data di scadenza dello scorso 31 dicembre?
La scala di emergenza della scuola materna “Collodi” è stata ultimata e collaudata nel mese di settembre del 2017. Per poterla mettere definitivamente in esercizio mancano alcune operazioni di completamento dell’area circostante, non ancora effettuate essenzialmente perché ancora non è stata resa disponibile l’ultima rata di finanziamento da parte del MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca), e quindi non ancora definiti tutti gli aspetti del lavoro ed i rapporti con l’impresa esecutrice.
Tuttavia, anche senza l’utilizzo della scala la scuola ha un corretto grado di sicurezza, tenuto conto delle effettive presenze di utenti. La scala di emergenza è obbligatoria in caso di numero di utenti superiori agli attuali e proporzionata per il massimo della capienza prevista per il plesso; in relazione al numero di utenti attuale, la scuola rispetta le misure di sicurezza anche senza l’utilizzo della scala. Comunque accelereremo il completamento degli interventi e la sua messa in esercizio.
In relazione alle certificazioni antincendio, oggi sostituite dalle S.C.I.A. antincendio da produrre ai Vigili del Fuoco, la situazione è la seguente:
– due dei sei plessi scolastici comunali, le scuole materne “Pascoli” e “Collodi”, sono sotto i 100 utenti, soglia di presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività); qui sono state effettuate le verifiche ed i controlli delle misure di sicurezza previste ed installate.
– le altre quattro erano tutte sprovviste di certificazione, anche se prevista dalle norme del 1992, che avevano anche disposto delle modalità di applicazione semplificata per un primo periodo.
– il plesso di via Roma aveva il precedente certificato di prevenzione scaduto da vari anni, per la scuola primaria di Via San Giacomo e la scuola media di Via Pianodardine era stato acquisito in passato il parere preventivo sul progetto antincendio; per la scuola primaria di via Manfredi non era stato richiesto l’esame progetto antincendio.
In poco più di due mesi sono stati effettuati numerosi interventi di completamento degli impianti e di manutenzione degli elementi di presidio antincendio (dagli estintori, alle porte tagliafuoco e di sicurezza, alle luci di emergenza) in tutti i plessi. Ciò ha consentito di definire le pratiche antincendio, con presentazione delle SCIA per i plessi di via S. Giacomo, via Pianodardine e via Roma, entro il 31 dicembre, e di inoltrare la richiesta di esame progetto per la scuola di via Manfredi, propedeutica alla definizione della pratica antincendio anche per quest’ultimo plesso.
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I contenitori per le deiezioni canine non sembrano sufficientemente distribuiti sul territorio comunale e spesso anche impropriamente utilizzati per conferire rifiuti di ogni genere: come è possibile rimediare ulteriormente non trascurando che proprio recentemente il Comune ha acquistato un cestino per deiezioni canine al costo di circa 400 euro (oltre a contenitori per raccolta farmaci scaduti, carrellati, bidoni, cestini gettacarte e biopattumiere)?
I contenitori di cui mi chiede sono attualmente quindici sul territorio comunale, oltre quello da poco acquistato e da installare; furono dislocati nelle aree ritenute a suo tempo più frequentate.
Oltre a continuare ad integrare periodicamente il numero, possiamo incrementare l’attività di sensibilizzazione ad un corretto utilizzo, ma anche di controllo e sanzionamento dei comportamenti scorretti (in questo senso si rivelerà utile l’estensione che stiamo realizzando del sistema di video sorveglianza di vari punti della città).
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Qual è la buona notizia della settimana?
Ritengo una buona notizia l’incontro con i Sindaci interessati ed i rappresentanti della Provincia di Avellino e della Regione Campania, organizzato dal consigliere Salvatore Antonacci, sulle prospettive del Contratto di Fiume e dell’Area Vasta, fissato per venerdì pomeriggio nella nostra sala consiliare.
Penso sia molto utile discutere di questi strumenti di programmazione territoriale, dei loro contenuti e delle modalità di impulso che occorre dare per raggiungere obiettivi concreti di sviluppo del nostro territorio; averlo fatto ad Atripalda è motivo di soddisfazione e di stimolo ad un impegno ancora più convinto e proficuo.