Nota politica: Condividiamo il giudizio fortemente preoccupato sul decadimento complessivo della qualità della vita nel nostro comune
Ora, a parte l’opposizione consiliare che si è un po’ risvegliata dopo un lunghissimo e penosissimo torpore (sarà l’avvicinamento delle nuove elezioni?), notiamo in questi giorni e salutiamo con piacere un certo fermento, un risveglio generale.
Abbiamo letto vari interventi da posizioni tradizionalmente e culturalmente anche lontane. Interventi tutti con un comune denominatore: un giudizio fortemente preoccupato sul decadimento complessivo della qualità della vita nel nostro comune.
Giudizio complessivo assolutamente condivisibile.
Aggiungiamo noi doverosamente qualche altro spunto.
Il sindaco ha un ritorno di fiamma per il PUC. Solo che sono passati tre quarti di consiliatura e questa era una delle tante priorità sbandierate in campagna elettorale.
E così, dopo aver ulteriormente svuotato la materia regolata dal PUC con i tanti interventi autorizzati negli ultimi tempi, si fa un annuncio di facciata per fare un po’ di teatro e un po’ di “curriculum” a questa amministrazione scadente.
Poi, al declino della piazza, va aggiunto l’abbandono della limitrofa piazza Sparavigna diventata ormai una discarica a cielo aperto (lo spazzamento è un raro privilegio, le bottiglie sono ovunque e i rifiuti restano a marcire per giorni sui marciapiedi – ultimamente si è aggiunto anche il deposito di rifiuti speciali: due pneumatici); totalmente priva di controllo è lasciata in preda ad atti vandalici e naturalmente è esclusa dalla videosorveglianza; con un cantiere aperto ormai da diversi mesi e la cui chiusura non si sa quando avverrà e se avverrà con l’asfaltatura. Intanto buche, dossi e tombini pericolosamente sporgenti la fanno da padrone.
E poi il fiume. Un cantiere aperto lungo l’intera città da due anni, su cui il comune non ha mostrato un minimo di interesse salvo adoperarlo come sfondo dei selfie all’inizio dei lavori, né ha esercitato alcuna forma di controllo, nonostante che per mesi i lavori siano andati avanti a rilento lasciando una ferita aperta in piena città, devastata e piena di topi, spettralmente vegliata dai teli strappati e svolazzanti sulle reti del cantiere in uno scenario da incubo non da città civile.
E l’attuale risultato? Tutto cemento e simpatiche cascatelle assordanti!
Infine… che succede ultimamente ad Atripalda dal punto di vista epidemiologico? Cosa è andato storto? I controlli forse? Effettivamente non se ne sono visti molti in giro. E’ normale che da alcune settimane dobbiamo leggere di un costante incremento dei casi di contagio in città? La massima autorità sanitaria del comune non dovrebbe battere un colpo?
Come nel gioco dell’oca, torniamo al punto di partenza. Siamo partiti da un’amministrazione screditata alla fine della scorsa consiliatura, torniamo ad un’amministrazione screditata.
Occorre fare tesoro degli sbagli.
Sinistra Italiana Atripalda