Politica

«Smog, prima la mappa e poi misure calibrate»

Il primo cittadino di Atripalda fa il punto sull’inquinamento atmosferico, sui fitti arretrati non pagati e sulla vicenda dell’assessore Moschella

Il Comune di Avellino, allo scopo di contenere l’inquinamento atmosferico che, nel capoluogo, è particolarmente preoccupante (dall’inizio dell’anno si sono già registrati dieci sforamenti dei livelli massimi consentiti di polveri sottili nell’aria), sta pensando, attraverso un’ordinanza sindacale, di vietare la circolazione alle automobili maggiormente inquinanti, diminuire la durata massima di accensione dei riscaldamenti (attualmente fissata in 12 ore al giorno) e vietare i roghi agricoli, invitando i comuni limitrofi, in particolare quelli che, fra cui Atripalda, lo scorso mese hanno sottoscritto il cosiddetto “patto per lo smog” (ovvero un accordo che vincola politicamente e moralmente i sindaci ad adottare provvedimenti comuni) a fare altrettanto: quali saranno i provvedimenti che saranno eventualmente adottati dal nostro Comune? E se ad Avellino c’è preoccupazione per i livelli di smog raggiunti, ad Atripalda come stiamo messi?

Abbiamo partecipato attivamente alla predisposizione di un “accordo per l’adozione di azioni congiunte volte al miglioramento dell’aria nei comuni ricadenti nell’area urbana di Avellino”, sottoscritto nei giorni scorsi con il Comune di Avellino e gli altri comuni della cinta urbana del capoluogo, nella consapevolezza comune che le condizioni ambientali non seguono i confini amministrativi dei vari comuni, bensì la conformazione morfologica e climatica del territorio, le attività umane che si svolgono e la vicinanza alle fonti di inquinamento o comunque di modifica delle condizioni naturali.

E’ un dato acquisito che, salvo specifici casi di criticità locale, le condizioni ambientali ed in particolar modo dell’aria, nell’ambito urbano di Avellino e dei comuni limitrofi, tra cui Atripalda, sono pressoché omogenee e pertanto necessitano di azioni comuni per migliorarne le condizioni in caso di criticità, ovviamente da calibrarsi rispetto alle peculiarità del territorio.

Quindi proprio l’accordo sottoscritto prevede una omogeneità delle misure da prendersi e pertanto, quando sarà necessario, ci muoveremo congiuntamente agli altri comuni.

Dovremo, come detto, “calibrare” le misure rispetto al territorio atripaldese, e quindi ad esempio tracciare una specifica mappa dell’area urbana interessata dai provvedimenti sulla circolazione veicolare, per preservare comunque le possibilità di mobilità di chi proviene da aree non servite dai servizi pubblici.

Un aspetto che ritengo importante sarà un’attività di diffusione e condivisione delle misure, in particolar modo dei comportamenti domestici da doversi tenere, la cui efficacia non potrà essere affidata soltanto ad azioni di controllo.

Rispetto alle condizioni più specifiche di Atripalda, nella settimana scorsa abbiamo ottenuto l’installazione di una centralina mobile dell’ARPAC presso i locali comunali in Via Pianodardine, che servirà a dettagliare meglio le rilevazioni che l’ARPAC svolge con la rete di centraline di Avellino ed Arcella, anche rispetto al territorio atripaldese.

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Agli inizi di gennaio l’Ufficio Patrimonio ha approvato il “Ruolo morosi 2012”, ovvero l’elenco degli assegnatari delle 358 unità immobiliari di proprietà del Comune che, a distanza di cinque anni, ancora non hanno versato i relativi canoni di locazione, per un ammontare complessivo di 100mila euro, che si sommano ai 335mila euro di canoni non pagati fra il 2009 ed il 2011 (nello specifico: 70mila euro nel 2009, 98mila euro nel 2010 e 167mila euro nel 2011): a questo punto cosa prevede la procedura di riscossione? E il Comune quanto è riuscito ad incassare di fitti non pagati dai tre anni precedenti prima richiamati? Ed, inoltre, è lecito ipotizzare che lo stesso fenomeno si sia ripetuto negli anni successivi? E, infine, il Comune cosa può fare per evitare che si accumulino cifre così elevate di fitti non riscossi?

Questa domanda, molto articolata, necessita di una risposta altrettanto ampia ed articolata, e di una serie di dati che sono in parte ancora da raccogliere ed analizzare, attività che si concluderà con la predisposizione degli atti del rendiconto di bilancio 2017.

Si possono dare, sinteticamente, alcuni elementi:

rispetto alle morosità 2009/2010/2011, gli incassi in questi anni sono stati molto bassi; abbiamo provveduto a rinotificare nel mese di ottobre 2017, per ridare efficacia, le precedenti comunicazioni e stiamo predisponendo, per chi non sta provvedendo a regolarizzarsi in questi giorni, le procedure di riscossione coattiva, finora mai o molto sporadicamente attivate;

i dati di scarso pagamento sono abbastanza costanti anche per gli anni dal 2012 al 2016, in relazione ai quali finora non era stata attivata alcuna procedura di sollecito; il primo sollecito per l’anno 2012 è quello attivato nel corso del 2017 appena dopo il nostro insediamento;

c’è un dato che segna una prima inversione di tendenza, ed è quello relativo agli incassi della quota 2017, ancora non definitivo ma migliore rispetto agli anni precedenti. Abbiamo la speranza che la sensazione che questa amministrazione voglia essere più vigile e presente in tema di riscossione dei fitti e dei tributi in generale stia già spingendo verso comportamenti più corretti.

In ogni caso vogliamo mettere a sistema il controllo delle entrate da patrimonio in maniera più automatizzata e conforme a quanto già si fa per gli altri tributi, così da avvicinare il periodo di controlli e quindi dell’avvio dei solleciti e delle altre procedure di recupero a quello dei pagamenti dovuti, senza aspettare, come si è fatto negli anni scorsi, di avvicinarsi al periodo di quasi cinque anni prima di controllare e poi sollecitare i morosi.

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Da due mesi ormai l’assessore Vincenzo Moschella è nella condizione di non poter partecipare alle sedute di giunta e seguire le proprie deleghe (ambiente, verde pubblico, periferie e quartieri): a quali conclusioni è giunto rispetto all’ipotesi di un eventuale avvicendamento?

In riferimento alla condizione dell’assessore Moschella, il mio orientamento è di fare, a breve, il punto della situazione con lui, per prendere le opportune decisioni entro questo mese.

Ho già anticipato che eventuali modifiche all’attuale assetto degli ambiti di lavoro saranno apportate assegnando le competenze dell’assessore Moschella all’interno del gruppo di consiglieri di maggioranza.

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Qual è la “buona notizia” della settimana?

L’installazione della centralina di rilevamento della qualità dell’aria in Via Pianodardine può essere considerata, oltre le tante cose accadute in positivo in questa settimana, dall’iniziativa di Libera sull’impegno per la lotta contro le mafie, all’inaugurazione della mostra di pittura nel chiostro comunale del maestro Enzo Angiuoni, alle celebrazioni del nostro Santo Patrono, la vera buona notizia della settimana.

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Redazione