Il sindaco ed i consiglieri comunali potrebbero formalizzare l’adesione già nel tardo pomeriggio collocandosi fra i renziani
Ormai sembra essere solo una manciata di ore quella che separa il sindaco Paolo Spagnuolo dal Partito democratico. Il “matrimonio”, più volte immaginato, è previsto per il tardo pomeriggio di oggi (e comunque entro martedì alle ore 20:00, termine ultimo per le iscrizioni) quando nella sede del circolo cittadino di Piazza Umberto I, insieme ad i consiglieri comunali Flavio Pascarosa, Raffaele Barbarisi, Domenico Landi e ad un gruppo di sostenitori non si sa ancora quanto numeroso, il primo cittadino dovrebbe formalizzare l’adesione al Partito democratico.
La decisione sarebbe stata assunta definitivamente e condivisa nel corso di una riunione svoltasi giovedì scorso, una delle tante che da qualche tempo stanno scandendo le tappe di avvicinamento del sindaco alla sua ricandidatura alla guida della città già invocata dall’associazione “Noi per Atripalda”. Spagnuolo e gli altri, in chiave congressuale, dovrebbero rafforzare le fila dei renziani nella corrente del viceministro beneventano Umberto Del Basso De Caro, al quale il sindaco si è notevolmente avvicinato nell’immediata vigilia del referendum costituzionale del dicembre scorso, una corrente che si contrappone, anche se non più in chiave congressuale, ma quantomeno territoriale, a quella della presidente del Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, alla quale fa riferimento, invece, il vicesindaco Luigi Tuccia, ancora indicato, soprattutto dai suoi fedelissimi, come sicuro candidato alla carica di sindaco. E, dunque, se così fosse, se cioè Tuccia fosse davvero intenzionato a giocarsi la carta della candidatura a sindaco sostenuto dal Partito democratico dovrà fare i conti con il nuovo arrivato, il quale difficilmente si farà scalzare. C’è chi immagina una resa incondizionata del vicesindaco, chi le primarie e chi un’aspra battaglia assembleare a colpi di tessere (delle 42 tessere disponibili – pari al 20% del totale dei vecchi iscritti – ne sarebbero rimaste soltanto 8 mentre le restanti 34 sarebbero già state sottoscritte), ma è presto per dirlo.
Per ora, comunque, è sempre e solo Paolo Spagnuolo l’unico candidato sicuro alla successione di sé stesso. La politica cittadina, nonostante il gran fermento, non offre ancora nomi alternativi certi. Né dalle parti del cosiddetto “listone”, né dalle parti del Partito democratico vengono fuori in tal senso notizie concrete mentre il panorama si arricchisce di nuove ipotesi. A cominciare dalla possibile discesa in campo dell’ex parlamentare Alberta De Simone, già con tutt’e due i piedi fuori dal Partito democratico, alla guida di una lista di sinistra chiamata “ConSenso” (di ispirazione dalemiana). Anche “Rivoluzione Cristiana”, il partito fondato dall’ex parlamentare di origini atripaldesi Gianfranco Rotondi, sarebbe pronto a presentare una propria lista alle prossime elezioni. Così come sembra scontato che il Movimento Cinque Stelle farà altrettanto. In attesa di verificare l’intenzione di altri soggetti politici che ancora non hanno trovato spazio nel dibattito cittadino come i Socialisti, le forze di destra ed il neonato movimento “Primavera Irpinia”.