Stazione di servizio in via Appia quasi ultimata, presto le mura romane saranno visitabili


I lavori di ristrutturazione dell’impianto di carburanti in via Appia stanno per terminare e il legale della proprietà, Chieffo, assicura: «L’accesso è consentito in tutti negli orari di apertura del distributore. I reperti verranno illuminati, coperti da una tettoia e delimitati da una balaustra in vetro»

Ormai è piuttosto evidente al di là della recinzione perimetrale: la pensilina della stazione di servizio di via Appia è in via di ultimazione e, appena saranno installati gli erogatori, l’attività verrà riaperta all’utenza. E con essa diventeranno accessibili i setti murari in opera reticolata relativi al perimetro della “ima cavea” e dell’arena dell’anfiteatro romano dell’antica Abellinum realizzato nel I secolo a.C. emersi in fase di scavo oltre un anno fa. 

La vicenda ha fatto capolino anche in Consiglio comunale poche settimane fa. L’opposizione consiliare, infatti, ha chiesto di conoscere i termini dell’accordo fra la proprietà e la Sovrintendenza ed, in particolare, se sarà possibile visionare i resti del teatro dell’antica Abellinum attraverso un percorso pedonale e se il progetto di ristrutturazione dell’impianto è conforme al Piano regolatore generale. Alla seconda domanda ha risposto il responsabile del settore Urbanistica del Comune, geom. Lello Nevola, confermando che i lavori sono conformi al PRG vigente e che la Sovrintendenza ha espresso parere favorevole. Alla prima domanda, invece, risponde l’avv. Alfonso Chieffo, legale della proprietà: «Non è previsto un vero e proprio percorso pedonale che dal marciapiede di via Appia conduce allo scavo, negli orari di apertura del distributore l’accesso è consentito a chiunque ed i reperti sono illuminati, coperti da una tettoia e delimitati da una balaustra in vetro. Inoltre, i pezzi di mura romane affiorati sono stati oggetto di un intervento conservativo per proteggerli dagli agenti atmosferici attraverso apposite malte stese da personale qualificato. Mi preme ribadire, infatti, che tutti i passaggi, dal primo all’ultimo, sono stati effettuati sotto la supervisione dell’archeologa di cantiere ed in pieno accordo con la Sovrintendenza, anche sui colori utilizzati».

Nei giorni scorsi, fra l’altro, c’è stato un ulteriore sopralluogo congiunto, a cui per conto della Sovrintendenza ha partecipato la dott.ssa Silvia Pacifico, responsabile del settore archeologico: «I lavori sono ormai in via di ultimazione e se non ci fosse stato un imprevisto costruttivo probabilmente sarebbero già finiti. Ad ogni buon conto si presume che per gli inizi di maggio l’impianto potrà aprire regolarmente. E, dunque, sarà visibile a chiunque la parte di muro ad andamento curvilineo, lunga circa 6, 7 metri, che presumibilmente apparteneva alla parte alta dell’ellisse del teatro romano considerata la presenza di alcuni gradini. Il resto delle mura emerse, invece, è conservata sotto uno strato di magrone, ad una quota inferiore rispetto alla platea dove sono stati annegati i tirafondi che sorreggono la pensilina».



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