Super latitante catturato: confiscati beni da 24 milioni in Romania - Ilsabato.com
Il mondo della criminalità organizzata si arricchisce di un nuovo capitolo. Un super latitante, considerato uno dei ricercati più pericolosi d’Italia, è stato colpito da un provvedimento di confisca da parte delle autorità. Il caso è emerso nei giorni scorsi, quando il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Rimini ha messo in atto un’operazione per eseguire il decreto di prevenzione patrimoniale emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. Dalla cattura del soggetto risalente al 2008, si sono susseguiti eventi che rivelano un profilo criminale di grande interesse per le forze dell’ordine.
Il latitante in questione ha 71 anni ed è ritenuto vicino ai clan dei Casalesi. La sua carriera criminale affonda le radici negli anni ‘90‘, quando ha cominciato a intrecciare affari illeciti legati al traffico di droga nella regione della Romagna, con particolare riferimento alla città di Rimini. La sua notorietà consiste non soltanto nel suo coinvolgimento nelle attività di narcotraffico, ma anche nella sua capacità di eludere le autorità, tornando frequentemente in libertà nonostante le misure restrittive.
Nel 2020, il suo nome è emerso in un’indagine della Guardia di Finanza sul traffico di sostanze stupefacenti attraverso la rete, nota con il nome di “darknet“. Questo ha ulteriormente alimentato l’attenzione delle autorità nei suoi confronti. La misura di prevenzione patrimoniale che lo riguarda è stata emessa alla luce della valutazione del suo profilo criminale, che ha dimostrato una spiccata e preoccupante sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato nel tempo.
L’intervento del Comando provinciale della Guardia di Finanza ha portato alla confisca di beni per un valore complessivo di circa 24 milioni e mezzo di euro. Questa somma include le quote sociali e i beni strumentali di due società romene e un terreno situato in Romania, dove si presume attualmente si trovi il latitante. Questo provvedimento segna una tappa importante nel contrasto ai patrimoni illeciti legati alla criminalità organizzata, applicando le normative antimafia in un contesto internazionale.
Il colonnello Alessandro Coscarelli, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, ha descritto l’operazione come “innovativa“, sottolineando che si tratta della prima volta che lo Stato italiano confisca beni immobili situati nel territorio di un altro Paese. Questo approccio rappresenta un passo significativo nelle strategie di contrasto ai patrimoni mafiosi, ampliando il raggio d’azione delle autorità italiane ben oltre i confini nazionali.
L’attuazione di questo decreto di confisca non si limita all’Italia. È stata attivata una procedura basata sul Regolamento europeo 2018/1805, il quale stabilisce il riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e confisca tra gli Stati membri dell’Unione Europea. Entrato in vigore il 19 dicembre 2021, questo regolamento permette una cooperazione più efficace nella lotta contro la criminalità, consentendo alle forze dell’ordine di agire su più fronti.
La collaborazione tra Italia e Romania dimostra come le autorità locali possano lavorare insieme per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata. La misura di prevenzione patrimoniale adottata nei confronti del 71enne non solo segna un successo per le forze dell’ordine italiane, ma crea anche un precedente giuridico che potrebbe incidere su future operazioni nel campo del contrasto alla mafia e alla criminalità transnazionale.
L’azione del Ministero degli Interni e delle forze dell’ordine, attraverso il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, riflette un impegno costante nella lotta alla mafia, mirando a disarticolare i patrimoni illeciti e a ridurre l’influenza dei gruppi organizzati, sia in Italia che in ambito europeo.