
Terremoti nei Campi Flegrei: la popolazione affronta disagi e sfollamenti - Ilsabato.com
Negli ultimi giorni, i Campi Flegrei sono stati colpiti da una serie di terremoti che hanno costretto molte famiglie a lasciare le proprie case. La situazione si fa sempre più preoccupante, con una crescente richiesta di interventi da parte delle istituzioni locali per fronteggiare un’emergenza che sembra non avere fine. I centri abitati e le comunità dell’area stanno mostrando segni di malessere e frustrazione, mentre i residenti si trovano a vivere un’ansia continua per la sicurezza dei loro edifici e delle loro vite quotidiane.
Il susseguirsi delle scosse sismiche
Ieri, attorno alle 13.32, un’altra scossa di magnitudo 3.9 ha colpito l’area, con epicentro a Pozzuoli, e ad una profondità di 2,9 chilometri sotto la Solfatara. Il tremore è stato avvertito in gran parte dei comuni limitrofi, come Quarto, Bacoli e nelle zone occidentali e collinari di Napoli. Questo fenomeno, noto come bradisismo, continua a mettere a dura prova la popolazione, creando una crescente paura per la sicurezza degli edifici e delle persone. Le scosse sismiche hanno riacceso ansie già presenti nella comunità, che si trova a dover affrontare una situazione di incertezza e disagio.
Ogni nuovo tremore genera un clima di apprensione. Un residente di Pozzuoli ha espresso il proprio discontento per l’assenza di controlli da parte delle autorità, affermando di non aver mai visto un tecnico del comune verificare la stabilità degli edifici. I cittadini sono consapevoli che le segnalazioni sono a carico loro, ma molti raccontano di attese lunghe o di richieste inevase, alimentando un sentimento di impotenza e rabbia. Le conseguenze sociali di questi eventi sismici si manifestano anche in storie emotive, come quella di una commerciante, visibilmente scossa, che teme per la sopravvivenza della propria attività.
Le proteste e le richieste di aiuto
Le manifestazioni di malcontento tra i cittadini sono evidenti, con diversi gruppi di persone che chiedono misure concrete. Tra le richieste più urgenti vi è l’allestimento di una tendopoli per fornire un rifugio temporaneo a chi ha dovuto lasciare la propria casa. Le reazioni sui social media sono variegate: numerosi residenti condividono foto di zaini pronti per la fuga e video di scosse in diretta, in cui si riprendono lampadari oscillanti e oggetti che cadono. In contrasto, ci sono anche voci più rassegnate, che esprimono la necessità di convivere con la paura, come ha dichiarato un padre nella piscina di Lucrino, che invita a mantenere la calma e a non interrompere la vita quotidiana.
Gli sfollati e le misure di assistenza
Le autorità locali hanno già emesso 23 ordinanze di sgombero e diffide riguardanti edifici ritenuti inagibili, coinvolgendo 114 nuclei familiari per un totale di 242 persone, la maggior parte delle quali risiede nella zona di Bagnoli. Per chi è stato costretto a lasciare la propria casa, sono state attivate diverse soluzioni abitative. Diciannove sfollati hanno trovato temporanea sistemazione nella sede della X Municipalità, mentre 37 persone sono state inserite in alberghi a spese del comune. Altri, invece, si sono rifugiati da parenti o amici, e c’è chi ha scelto di affittare stanze in bed and breakfast o di recarsi in seconde case.
Contemporaneamente, le scuole rimangono chiuse dopo il forte sisma di magnitudo 4.4 avvenuto la notte tra mercoledì e giovedì, con attivazioni che continuano sulle verifiche strutturali per garantire la sicurezza degli studenti e del personale. La situazione nei Campi Flegrei segna una storia di resilienza e paura, in attesa di soluzioni rapide alle richieste di aiuto sempre più pressanti da parte dei cittadini.