
Terremoto nei Campi Flegrei: magnitudo rivista a 4.6, scossa più forte degli ultimi 40 anni - Ilsabato.com
Il 13 marzo scorso, un terremoto ha scosso i Campi Flegrei e, dopo un’attenta revisione, l’INVG-Osservatorio Vesuviano ha aggiornato la magnitudo dell’evento sismico, portandola da 4.4 a 4.6. Si tratta del sisma più intenso registrato in Campania negli ultimi quarant’anni. La scossa ha avuto come epicentro il lungomare di via Napoli, situato in una zona a cavallo tra Napoli e Pozzuoli.
Dettagli sull’evento sismico
La revisione della magnitudo è emersa dal lavoro settimanale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il quale effettua un’analisi approfondita degli eventi sismici. Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INVG, ha spiegato che durante queste analisi si considera anche la durata dell’evento, che in questo caso è stata significativa. Il terremoto è stato in grado di produrre vibrazioni persistenti, tali da giustificare l’innalzamento della magnitudo a 4.6.
La scossa ha reso evidente l’attività sismica della regione, che attira continuo interesse da parte della comunità scientifica. La rete strumentale attiva nei Campi Flegrei è operativa da almeno quarant’anni, e l’aumento della magnitudo rappresenta un punto di riferimento importante per gli esperti del settore.
Il processo di revisione delle misurazioni
Mauro Di Vito ha sottolineato che la differenza tra la rilevazione immediata e quella approfondita avviene spesso nel processo di revisione settimanale. Inizialmente, il laboratorio dell’INVG fornisce un’indicazione rapida della magnitudo in tempo reale. Tuttavia, questa misura può essere modificata in seguito ad una più attenta analisi, che può prendere in considerazione diversi fattori, come la durata e l’intensità del tremore. Ogni settimana vengono pubblicati bollettini con le informazioni aggiornate sui eventi sismici, che diventano punti di riferimento per chi studia la sismicità dell’area.
Nonostante l’aggiornamento della magnitudo, Di Vito ha rassicurato sulla sicurezza della zona: la variazione di 0.2 gradi non incide sulla mappa dell’accelerazione al suolo, che resta al di sotto di livelli critici. L’accelerazione al suolo nella zona epicentrale del terremoto rimane intorno a 1 g, una misura che indica una diminuzione rapida della forza sismica al di fuori dell’epicentro.
Riflessioni sull’attività sismica dei Campi Flegrei
I Campi Flegrei sono una zona nota per la loro attività vulcanica e sismica. La storia recente ha visto una serie di eventi sismici che hanno sollevato preoccupazioni tra la popolazione locale e le autorità. La scossa del 13 marzo è solo l’ultima di una lunga serie di monitoraggi e studi sull’andamento delle attività in questa area, che è considerata ad alto rischio sismico.
L’attività di monitoraggio e ricerca continua ad essere fondamentale per la sicurezza della popolazione, in quanto permette di raccogliere dati e aggiornare le informazioni disponibili sui fenomeni naturali. L’INVG, attraverso le sue istituzioni, gioca un ruolo chiave nel mantenere informato il pubblico e nel fornire strumenti utili per comprendere la dinamica della terra in questa area storicamente vibrante.