Processato e prosciolto, per altre vicende, anche il presidente della società che gestisce lo stadio “Valleverde-Aquino”
Dopo otto anni si è concluso con una assoluzione per non aver commesso il fatto il processo a carico di due tifosi atripaldesi, O.A. e B.P., entrambi 30enni, accusati dei reati di invasione di campo e tentato furto aggravato, assistiti dall’avv. Gerardo Santamaria di Avellino, e S.F., 40 anni, accusato del reato di favoreggiamento, assistito dall’avv. Luca Penna, tutti coinvolti nei fatti seguiti allo spareggio per la promozione in Prima Categoria fra Sporting Atripalda e Giovani Carotenuto Mugnano disputatosi nel giugno del 2012.
Al termine della gara di calcio svoltasi allo stadio ‘Valleverde-Aquino’ di Atripalda, infatti, i carabinieri di Atripalda deferirono in stato di libertà tre tifosi atripaldesi (nel frattempo uno di loro è deceduto), corresponsabili di aver invaso, al termine dell’incontro, il rettangolo di gioco e di aver strappato dalla recinzione degli spalti gli striscioni dei supporter avversari, provandoli a rubare. I militi, inoltre, deferirono un altro tifoso per aver agevolato le azioni precedentemente descritte, nascondendo gli striscioni asportati per non farli recuperare dai carabinieri in servizio.
I legali sono riusciti a dimostrare al giudice monocratico Giulio Argenio che gli imputati denunciati per invasione di campo e tentato furto non si macchiarono di una condotta penalmente rilevante e che, conseguentemente, l’altro imputato andasse assolto per la particolare tenuità del fatto, in relazione sia al modesto valore economico del bene, sia all’incensuratezza dell’indagato.
Assolto per la particolare tenuità dei fatti anche A.C., 63 anni, accusato, in qualità di presidente della società che gestiva lo stadio ‘Valleverde-Aquino’ di Atripalda, all’epoca dei fatti chiuso al pubblico, del reato di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo di aver consentito, nel novembre 2014, l’accesso al pubblico alla gara di calcio fra Vigor Atripalda e Country Sport Club e, nell’aprile 2015, alla gara di calcio fra Parolise Calcio e Real San Felice. Anche in questo caso l’avv. Luca Penna è riuscito a convincere il giudice monocratico Gennaro Lezzi che il suo assistito, fra l’altro non presente allo stadio in entrambe le circostanze, non abbia messo in pericolo l’ordine pubblico e che il pericolo a cui è stato esposto lo stadio fu minimo. Altri due dirigenti, invece, assistiti dall’avv. Luca Penna, accusati degli stessi reati, dovranno presentarsi il 15 giugno prossimo davanti al giudice monocratico Maria Rega per la sentenza di primo grado.